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Riforma Province, tutto pronto: da valutare i nodi dei centri per l'impiego e la Polizia

In fase di ultimazione l'elenco del personale che sarà trasferito dalle Province alla Regione per 990 unità di personale. Oltre 41 milioni di euro stanziati. Resta da vedere l'organizzazione dei centri per l'impiego e l'unità della polizia provinciale

La Toscana inizia il suo percorso per affrontare la riforma delle Province. E' infatti la prima regione italiana a dotarsi di una legge di riordino istituzionale per il riassorbimento delle funzioni e del personale che lavora negli enti provinciali. "Il più pesante riordino istituzionale degli ultimi decenni" lo ha definito l'assessore regionale alle riforme istituzionali Vittorio Bugli in consiglio regionale. 

"Ci saranno cambiamenti enormi, ma proprio per questo rappresenterà una grande opportunità per riavvicinare i cittadini alle istituzioni, semplificare la pubblica amministrazione, aumentarne la trasparenza e la produttività". La Regione sarà "ente gestore di molte funzioni, dall'agricoltura alla caccia e pesca, dall'ambiente alla difesa del suolo, dalla formazione professionale alla realizzazione e manutenzione della viabilità regionale".

LAVORO. Il 31 di ottobre dovrà essere stabilito in via definitiva l'elenco del personale che transiterà dalle Province alla Regione. Negli accordi definiti tra Province, Città metropolitana e Regione il personale interessato al trasferimento è di 990 unità e comprende i dipendenti che si occupano di ambiente, agricoltura, formazione professionale, strade regionali.

Il riordino riguarda anche il trasferimento delle funzioni di agricoltura dalle Unione dei Comuni alla Regione. Il trasferimento non riguarderà i dipendenti che cesseranno il servizio entro il 2016.

RISORSE. Le risorse attualmente disponibili per il trasferimento di funzioni dalle Province alla Regione sono 41,3 milioni, circa 22 milioni sono quelli che la Regione trasferiva alle Province e 18,8 milioni vengono da entrate extratributarie. Queste risorse saranno sufficienti per coprire le spese del personale citato e per il trasferimento di ulteriori dipendenti provinciali con funzioni di supporto amministrativo.

SERVIZI PER L'IMPIEGO. Restano da definire le questioni riguardanti la Polizia Provinciale e i servizi per l'impiego. Riguardo a questi ultimi Governo e Regioni si sono impegnati a reperire le risorse necessarie per il personale a tempo indeterminato con questa suddivisione: 2/3 a carico dello Stato, 1/3 a carico delle Regioni. Al pari si cercherà di sottoscrivere singole convenzioni tra ciascuna Regione e Ministero.

POLIZIA PROVINCIALE. Il decreto-legge 78/2015 prevede il passaggio del personale ai Comuni per le funzioni di Polizia Municipale, salvo il personale che la Provincia trattiene per l'esercizio delle sue funzioni fondamentali. E' attivo un confronto con le organizzazioni sindacali dei lavoratori per cercare di mantenere l'unitarietà del corpo provinciale e non disperdere il patrimonio di competenze e professionalità acquisito dalla polizia provinciale in questi anni.  

A questo proposito l'assessore Bugli ha affermato che verrà chiesto un rinvio al Governo rispetto il termine del 31 ottobre per il trasferrimento del personale, in quanto "più tempo a disposizione aiuterebbe a mettersi tutti attorno ad un tavolo e trovare la migliore soluzione possibile. Ognuno per la sua parte, Province comprese". 

"Intanto - conclude - il punto di partenza potrebbe essere quello di utilizzare le entrate relative alle sanzioni comminate dalla polizia per contribuire a sostenere le spese per lasciare sostanzialmente integro il corpo di Polizia Provinciale".

IL COMMENTO. L'ex presidente della Provincia ed attuale consigliere regionale Andrea Pieroni è d'accordo con le parole di Bugli, sia sul grande cambiamento che attende la Regione sia sulla richiesta di rinvio per il trasferimento di personale del corpo di polizia provinciale. 

"E’ necessario – spiega Pieroni – mantenere il più possibile servizi e presidi sul territorio nelle materie che dal 1 gennaio saranno afferenti alla Regione e mi riferisco in particolare al lavoro, alla formazione, all’agricoltura, la difesa del suolo, la caccia, la pesca e l'ambiente. E' fondamentale che vengano valorizzate e salvaguardate competenze e professionalità, venga posta la massima attenzione a garantire in modo efficace la continuità dei servizi prima erogati dalle province, cercando anche di migliorarne le prestazioni".

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