Rilancio dell'economia post Covid-19: le proposte del Partito Democratico
Il gruppo consiliare scrive all'amministrazione, ai sindacati ed alle associazioni proponendo sgravi fiscali ed iniziative per ripartire una volta finita l'emergenza
Una lettera con le prime proposte per ripartire, una volta che l'ermegenza sanitaria del Coronavirus sarà passata. E' quella che il gruppo consiliare del Partito Democratico di Pisa ha inviato al Sindaco, alle associazioni di categoria, ai sindacati, ai soggetti sportivi e alle imprese ed associazioni culturali.
"Le attività economiche avranno bisogno di tutto il supporto politico-istituzionale per poter ripartire - dice la consigliera Olivia Picchi, vicepresidente commissione cultura, commercio e turismo - riteniamo quindi necessario fin da subito occuparci del futuro della nostra città. Le proposte riportate nella lettera vogliono solo essere una base di partenza, è importante non solo che il comune si attivi ma che ci sia un coinvolgimento forte di tutti i soggetti interessati. Abbiamo bisogno di nuove idee, di nuovi scenari, di rompere 'le gabbie' di quegli schemi economici a cui tutti noi siamo abituati. Per farlo occorrono le energie di tutti, è a quelle energie che ci rivolgiamo".
Fra le idee per il settore Turismo, Cultura e Commercio ci sono "ridurre il prezzo dei ticket ai musei e ai monumenti, ridurre il carico fiscale alle attività che operano nei settori ristorativi ed alberghieri". Quindi si parla di sospendere la tassa di soggiorno, la tassa per il suolo pubblico ed altri tributi locali, fino a fine anno; abolire il canone di affitto/concessione per i mesi interessati dall'emergenza; aumentare i contributi alle associazioni e alle imprese culturali e concordare aperture straordinare con i musei e immaginare nuove collaborazioni con le associazioni.
La lettera poi esprime la necessità di "uno sforzo per sviluppare oltre che tutelare l'occupazione, ripensando vecchi schemi e vecchi ruoli". Suggerisce quindi di "reinventare la professione dell’edicolante attraverso la digitalizzazione, grazie alla quale le edicole tradizionali possono fornire al cittadino servizi un tempo impensabili, come la segnalazione in tempo reale degli allerta meteo o l’erogazione di certificati anagrafici per conto del Comune, oltre a fungere da hotspot per la connessione wifi". Poi di "favorire lo sviluppo di microimprese", con ad esempio "un piccolo bando per disoccupati, concedendo luoghi a canoni calmierati o locali dismessi a costo zero con l’impegno da parte di chi li prende in gestione di rivitalizzarli".