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Aeroporto: i lavoratori tornano ancora in strada per lo sciopero

Domenica 17 luglio, dalle ore 14, il presidio coinvolgerà i dipendenti di Toscana Aeroporti e Toscana Aeroporti Handling

Domenica 17 luglio, nel pomeriggio, in un giorno festivo ed in periodo vacanziero i lavoratori degli aeroporti italiani incroceranno le braccia in uno sciopero che coinvolgerà anche lo scalo 'Galilei'. Davanti al check-in B dello scalo pisano, dalle 14 alle 15.30, si svolgerà anche un presidio coordinato dalle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, UGL Trasporto Aereo, USB Lavoro Privato. Il sostegno allo sciopero è arrivato anche dal partito Potere al Popolo Pisa.

Proprio il movimento politico sottolinea: "Le richieste dei lavoratori sono più che giustificate perché oltre a subire tutti i contraccolpi di una crisi che vede giorno dopo giorno aumentare il costo dei generi alimentari, delle forniture energetiche ed in generale diminuire la possibilità di vivere dignitosamente, devono sottostare ad un peggioramento strutturale del loro settore che ha visto nel corso degli anni le élite finanziarie che siedono al Parlamento Europeo distruggere tutto il sistema aereo nazionale a colpi di privatizzazioni. Queste hanno prodotto salari sempre più bassi, taglio dei diritti, riduzione dei sistemi di sicurezza e turni massacranti frutto di una costante riduzione degli organici che ha avuto il suo apice in questi anni di pandemia".  

"Quello che sta accadendo negli aeroporti di tutta Europa - prosegue Potere al Popolo Pisa - è la dimostrazione lampante del fallimento di un sistema come quello liberista e capitalista che continua a non dare alcuna risposta ai bisogni della stragrande maggioranza dei popoli. I ritardi, le cancellazioni dei voli e le limitazioni di accesso agli aeroporti sono il frutto di politiche tese all’arricchimento di pochi per i quali in nome del massimo profitto si deve licenziare e non si riesce neanche a capire che per far ripartire l’economia vacanziera e i trasporti aerei sarebbe stato necessario assumere nuovamente". 

Potere al Popolo Pisa conclude: "Ma siamo al fondo del barile per questi prenditori famelici e lo dimostra il fatto che i governanti in tutta Europa annaspano in mezzo a crisi economiche come in Germania ed a crisi politiche come in Francia ed in Gran Bretagna, a cui da ultimo si sta aggiungendo anche il nostro Paese. La lotta dei lavoratori aeroportuali è la lotta di Potere al Popolo e la lotta di tutti coloro che chiedono salari adeguati ed il diritto ad una vita decente, e come nei mesi e negli anni scorsi anche questa volta saremo al loro fianco sostenendo lo sciopero del 17 luglio".

Anche Francesco Auletta, consigliere di Diritti in Comune a Pisa, insieme ad Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, consiglieri di Sinistra Progetto Comune a Firenze, si schierano al fianco dei lavoratori: "Sosteniamo con forza e convinzione il nuovo sciopero indetto per domenica 17 luglio, dopo quello dello scorso 25 giugno: si tratta di un appuntamento di lotta convocato unitariamente da tutte le organizzazioni sindacali di Toscana Aeroporti e Toscana Aeroporti Handling. Allo stesso modo sosteniamo lo sciopero dello straordinario di un mese che lavoratori e lavoratrici hanno messo in campo contro le politiche della società che gestisce lo scalo pisano e fiorentino".

"Da mesi i sindacati evidenziano pesanti criticità, che si trascinano da tempo e che in queste settimane stanno esplodendo per il ritorno ai livelli di traffico pre-pandemici. Le preoccupazioni dei rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici, nei confronti di una società che non ci pare non aver fatto nulla per farsi trovare pronta alla ripresa, ci sembrano fondate su elementi che le istituzioni avrebbero potuto vedere facilmente: mancanza di investimenti su infrastrutture, mezzi e personale, esternalizzazioni di parte dei servizi (biglietterie, guida del mezzo Ambulfit), mancata stabilizzazione dei part time verticale o ciclico , assenza di qualsiasi confronto con i sindacati, carichi di lavoro molto pesanti per mancanza di personale e disorganizzazione".

Auletta, Bundu e Palagi proseguono: "Siamo davanti ad una situazione insostenibile e le responsabilità sono tutte dalla società, ma a pagarne le conseguenze ancora una volta sono i lavoratori e le lavoratrici, ma anche l'utenza (le passeggere e i passeggeri), come dimostrano i numerosi casi denunciati sia a Pisa sia a Firenze, ripresi dalla stampa nelle ultime settimane. Si tratta della ennesima dimostrazione della discutibile condotta dei vertici di Toscana Aeroporti, che pensano innanzitutto a tutelare i profitti, a partire dalla vergognosa distribuzione dei 7 milioni di euro di dividendi, dopo aver incassato ben 10 milioni di euro da parte della Regione Toscana, che dovevano servire per garantire i livelli occupazionali e salariali".

"A questo - continuano i rappresentanti politici - si aggiunge una situazione sempre più critica per quanto riguarda i servizi di Handling. Non solo Toscana Aeroporti è intenzionata a provare nuovamente a cedere l’handling e a “svendere” le centinaia di lavoratori e lavoratrici addette al servizio ma, con la società Consulta - che gestisce ad oggi il 35% dell’handling (la stessa Consulta che voleva acquistare TAH) - aumentano i problemi, come denunciato dagli stessi sindacati. Consulta, infatti, non dispone di mezzi e personale sufficiente per svolgere i propri servizi, che così vengono coperti dal personale di Toscana Aeroporti Handling, con pesanti ricadute su tutto il sistema aeroportuale, a partire dalla questione della sicurezza".

I tre concludono: "Ecco quali sono gli effetti della liberalizzazione del settore dell’handling e del comparto aeroportuale. Di fronte a tutto denunciamo ancora una volta il totale silenzio e la latitanza della parte pubblica nel CdA di Toscana Aeroporti che nulla hanno detto e fatto a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici. I Comuni di Pisa e Firenze e la Regione Toscana devono assumere una posizione netta e chiara contro simili scelte aziendali, a partire dalla questione dell’handling, per salvaguardare l’occupazione, i diritti e la qualità del lavoro, portando urgentemente la questione sia nel CdA sia nella assemblea dei soci".

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