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Scuole d'infanzia comunali, ipotesi statalizzazione: sindacati e minoranze sul piede di guerra

Attacchi all'amministrazione comunale da parte di Rsu, Sgb e Fp Cgil; Diritti in Comune, M5S e Pd chiedono un Consiglio Comunale urgente

Le scuole d'infanzia Agazzi, Montessori e Calandrini allo Stato. E' la direzione che sembra aver preso l'amministrazione comunale di Pisa, che viene però aspramente criticata sia dai sindacati che dalle minoranze in Consiglio Comunale. 

Il passaggio di competenze e gestione dal Comune allo Stato viene considerato da Diritti in Comune, Movimetno 5 Stelle e Partito Democratico come una "dismissione che serve soltanto a nascondere la realtà: l'amministrazione vuole tagliare il fondo di spesa destinato all'educazione, che attualmente ammonta a circa un milione di euro, e non vuole assumere il nuovo personale necessario per garantire il servizio a fronte dei pensionamenti avvenuti o previsti". E' la stessa posizione che esprimono la Rsu, il Sindacato Generale di Base e la Fp Cgil, secondo cui "si vuole risparmiare decine di migliaia di euro dismettendo le scuole comunali, prendere il personale e ricollocarlo ad altre mansioni, ma in questo modo il Comune di Pisa distrugge decenni di investimenti nella scuola dell'infanzia".

In una conferenza stampa congiunta le minoranze hanno ripercorso le tappe che hanno portato allo scontro: "Tutto è iniziato a gennaio di quest'anno quando l'amministrazione ha soppresso la sezione '3 anni' della 'Agazzi', senza alcun confronto con il Comitato di gestione della scuola, con la Rsu, con i genitori e con il quartiere, e senza coinvolgere preventivamente la competente Commissione Consiliare. Poco dopo, anche per far fronte alla protesta che cresceva, è stato annunciato il 'piano di statalizzazione'. Il 26 giugno abbiamo portato il problema in Consiglio Comunale, ma in quella occasione l'amministrazione ha confermato l'intenzione di trasferire la proprie scuole d'infanzia allo Stato, senza per altro aver prima verificato la disponibilità del Ministero a farsene carico. Infine, lo scorso 18 ottobre nell'ambito della Conferenza Zonale pisana per l'Educazione e l'Istruzione, la giunta Conti, tenendo all'oscuro il Consiglio Comunale, ha richiesto nuove sezioni statali di scuola dell'infanzia in sostituzione delle proprie".

Il voto è stato teatro di un nuovo scontro: "Tale richiesta si è scontrata con la richiesta del Comune di Vecchiano di una nuova sezione d'infanzia a Nodica, necessaria per far fronte alla chiusura della scuola paritaria di Filettole. La Conferenza zonale si è conclusa con un voto a maggioranza a favore della richiesta del Comune di Pisa, contrari tutti gli altri Comuni presenti tranne il Comune di Cascina: una modalità senza precedenti, che ci preoccupa molto perché mette i territori in competizione tra loro e antepone la volontà di Pisa di tagliare la spesa comunale al diritto all'istruzione per tutti".

Del caso se ne occuperà anche il Consiglio Regionale, a seguito di una mozione presentata dai gruppi di Sì Toscana e Sinistra e del Partito Democratico. "Da giorni - insistono Diritti in Comune, M5S e Pd - chiediamo che l'assessora Munno venga a riferire in Commissione Consiliare, ma lei fugge: non si presenta e non dà risposte. Per questo abbiamo chiesto anche un Consiglio comunale urgente a tema, in cui chiederemo all'amministrazione comunale di ritirare questo 'piano di chiusura delle scuole d'infanzia comunali'. Facciamo un appello ai genitori, alle forze sindacali e alle altre forze politiche affinché si mobilitino".

Per Rsu, Sgb e Fp Cgil quella dell'amministrazione è una "decisione politica inaccettabile che ancora una volta dimostra come l'amministrazione Conti voglia distruggere i servizi educativi comunali cancellando per altro tanti posti di lavoro negli appalti. La Rsu nello scorso anno scolastico ha promosso con le organizzazioni sindacali Cgil e Sgb ben tre scioperi, lo stato di agitazione non è mai stato revocato perchè non ci fidavamo dell'amministrazione e i fatti ci danno ragione. Convocheremo un'assemblea del personale e una iniziativa con i genitori perchè le scuole dell'infanzia comunali sono un patrimonio della cittadinanza".

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