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Sicurezza a Pisa: l'intervento del Sindacato Generale di Base

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

La guerra tra poveri ha inizio, una Amministrazione debole con i poteri economici del mattono e con le aziende, pubbliche e private, che devono milioni di euro alle casse comunali per tasse non pagate ma invece forte con i venditori di merce contraffatta o con gli occupanti di case e di spazi abbandonati.
La politica del sindaco sembra essere dettata da Confcommercio e Confindustria o dalla Confedilizia, una amministrazione dovrebbe invece, al di là del colore politico, mantenere un equilibrio tra gli interessi generali e quelli particolari espressione di lobby, di associazioni e gruppi economici.
Non ci sembra che  la mano forte sia stata invocata contro gli esercizi commerciali che in questa afosa estate hanno aumentato i loro prezzi rappresentando un biglietto da visita per il turismo non certo invitante.
Non ci sembra che l'amministrazione comunale abbia uno stralcio di politica culturale, Sms e Leopolda , due strutture pubbliche, inutilizzate e in estate concerti e attività sono demandati a soggetti privati rinunciando a priori a costruire un cartello di iniziative anche a costi ridotti con le tante associazioni culturali, gruppi musicali e teatrali esistenti sul territorio ma ben poco considerati dall'assessore alla cultura.
Non ci sembra che ci siano stati interventi nei quartieri popolari per rendere meno gravosa la permanenza della popolazione nella stagione estiva con disinfestazione, pulizie straordinarie e iniziative di intrattenimento.
L'applicazione del decreto Minniti e dei daspo urbani sembra essere la priorità del Sindaco Filippeschi (che si fa vedere alla tenda dei lavoratori Tmm per mostrare il lato caritatevole di una politica subalterna ai poteri forti, specie di chi licenzia e delocalizza o non paga le tasse)

Abbiamo letto che la Questura invierà al consiglio comunale una revisione del regolamento di Polizia urbana esautorando cosi' i consiglieri ai quali spetterebbe tale compito.
Il comunicato della Prefettura , dopo l'incontro del tavolo ordine e sicurezza tenutosi giorni fa, va letto con attenzione perchè a Pisa il solo problema di ordine pubblico sarebbe rappresentato dalla vendita di merce contraffatta e tutto cio' è veramente un nonsense (a ferragosto una ragazza di 26 anni è morta di overdose, la fila dei poveri agli sportelli caritas è sempre piu' lunga ...)
Leggere che chi difende l'abusivismo difenderebbe " lo sfruttamento di persone che sono gli ultimi anelli di una catena" induce a qualche riflessione.
Il problema non sta nella difesa o nella repressione dell'abusivismo commerciale.
Da anni scriviamo che le politiche del lavoro hanno precarizzato ogni forma di impiego costringendo italiani e migranti a 10 ore di lavoro per 40 euro al giorno, ci sembrano queste le vere ingiustizie che hanno alimentato un sistema repressivo verso gli ultimi in antitesi al permissivismo verso altri.
Non esistono interventi contro il lavoro nero, per esempio quello nei campi dove si lavora sotto il sole a 4\5 euro all'ora senza neppure una bottiglia d'acqua, al nero e senza contributi infortunistici e previdenziali. La piaga del lavoro nero è diffusa e variegata a Pisa, dal sistema delle ripetizioni private ai ristoranti e alle pizzerie fino al lavoro nei campi.
Al di là degli spot non esiste alcuna politica seria di manutenzione delle strade e del territorio, lo smantellamento delle Province e del Corpo Forestale hanno prodotto solo danni ma di questo media e classe politica non intendono parlare
Ebbene di questo l'amministrazione comunale e la Prefettura non si occupano, sono troppo presi a rassicurare le associazioni dei commercianti sulla repressione dei venditori abusivi e ad applicare quei decreti Minniti costruiti ad arte per la repressione degli ultimi.
Altro che abusivismo commerciale!

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