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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Daspo urbano e commercio abusivo: il punto di vista dei consiglieri comunali

Alcuni esponenti dell'assemblea cittadina hanno commentato le decisioni del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito dopo l'episodio di via Vecchia di Barbaricina

Il vertice sul caso abusivi che si è tenuto in Prefettura ha suscitato la reazione anche di alcuni consiglieri comunali.

“Penso - così ha dichiarato Virginia Mancini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale - che tutte le iniziative repressive per arginare questo preoccupante fenomeno siano da elogiare, che sia giusto estenderle ai Comuni, è che sia giusto il potere di ordinanza dei sindaci, ricordiamo che il daspo è esteso a tutti, italiani e no, a chi arreca danno al decoro urbano o alla comunità, mi piacerebbe che si desse alle cose il proprio nome, che il ministro Minniti parlasse in modo comprensibile a tutti, il daspo urbano è l'allontanamento a tempo da una città, fino a 5 anni per i reati più gravi, e che ci spiegassero anche come può controllare ciò una pubblica amministrazione, forse chiedendo documenti per strada? Da sottolineare poi che la frequenza e la gravità degli atti e dei fatti che attentano alla sicurezza dei cittadini rischiano di non far percepire appieno il fenomeno in tutta la sua pericolosità, un fenomeno che non può essere assolutamente sottovalutato, con questo voglio dire che tutto serve, ma che bisogna fare di più anche dal punto di vista della prevenzione, argomento che porta lontano, e che siamo disponibili ad affrontare insieme alle istituzioni del governo cittadino”.

“Siamo alla resa dei conti - aggiunge Maurizio Nerini, capogruppo consiliare di Noi adesso Pis@-An-Fdi - con le ultime decisioni del Comitato per l’ordine e la sicurezza si dimostra quello che dicevamo da tempo, cioè che tali situazioni possono essere regolamentate e regimate con atti amministrativi: ora ci dicono per poter procedere al daspo urbano ci vuole un'integrazione al regolamento comunale e tutti sono in fibrillazione. Quando lo dicevamo noi eravamo dei razzisti… esageravamo secondo gli esponenti della maggioranza e tutti sparlavano di 'percezione di insicurezza'; anche il prefetto Visconti ad una mia sollecitazione quest'inverno per indire una sorta di stato di emergenza per alcune zone di Pisa, mi rispose "...non ci penso nemmeno!". Quindi l'azione amministrativa lassista delle giunte Fontanelli-Filippeschi unita a quella non incisiva dei rappresentanti dello Stato hanno reso possibile che una piccola città come Pisa avesse problemi da grande città. Vediamo, leggiamo e analizziamo le proposte di integrazione quando arriveranno, ma ci vorrà ancora del tempo …tempo che non abbiamo più. Poi mettendo mano ad un regolamento stantio, chiuso volontariamente in un cassetto da anni, scritto con la macchina da scrivere, ma bisognerebbe anche modificarne altri come quello sulle emissioni sonore…Ci penseremo noi…quando governeremo. Questa città merita ben altro”.

"A livello nazionale - ha sottolineato la consigliera Elisabetta Zuccaro (M5S) - non abbiamo votato il Decreto Minniti. Credo che il daspo urbano sia una grande operazione di propaganda  che nasconde il fallimento della politica e le consegna un'ampia e inopportuna discrezionalità in tema di diritto e ordine pubblico. Si vuole affrontare un problema articolato con forti valenze sociali e politiche come problema di ordine pubblico strumentalizzando l'opinione pubblica sul tema dei migranti che questa politica non ha saputo gestire. Noi siamo per l'affermazione di una legalità diffusa che agisce contrastando i fenomeni a monte”.

“Il governo centrale - ha affermato la consigliera Valeria Antoni, (M5S) - scarica sui sindaci e quindi sugli enti locali la propria incapacità. Chi dovrebbe poi controllare se un daspo viene rispettato? Un sindaco emette l'ennesimo provvedimento farsa a cui se va bene un prefetto affianca un piccolo gruppo di agenti perché le risorse umane non sono disponibili. Come può un sindaco fronteggiare situazioni come quella di via Vecchia di Barbaricina se l'operazione non viene coordinata e monitorata altrove? È lampante che le varie operazioni stanno contrastando le gerarchie creatasi nelle comunità di abusivi si dovrebbe invece controllare la filiera nella sua integrità, si vada a vedere piuttosto dove finiscono i soldi sui transfer money e da dove provengono le merci contraffatte, si scoprirà finalmente che esiste una fitta organizzazione di cui le lenzuolate a terra sono solo una piccola parte”.

"Da subito mi sono dichiarato favorevole a questa misura - ha detto il consigliere di Pisa nel Cuore, Raffaele Latrofa - che ritengo tuttavia insufficiente alla soluzione del problema. Filippeschi, invece, non si è attivato immediatamente e ha atteso, consentendo che il livello di scontro aumentasse ulteriormente, sino ad arrivare all'intollerabile aggressione da parte dei venditori abusivi nei riguardi delle forze dell'ordine e ora si trova a dover rincorrere chi, come noi, afferma da molto tempo che l'insicurezza a Pisa è purtroppo un dato di fatto e non una semplice percezione. Come capogruppo di Pisa nel Cuore, leggerò attentamente la proposta che la Giunta porterà in Consiglio Comunale, e darò il mio sincero contributo affinché la misura sia più severa, e quindi più efficace possibile. Ovviamente questa misura da sola non basta. Occorre un controllo efficiente del territorio e un coordinamento tra Comune e forze dell'ordine. Bisogna anche impiegare la Polizia Municipale e gli addetti agli uffici tecnici, per un censimento degli immobili che ospitano extracomunitari, in modo da verificarne i requisiti".

“Credo - ha, infine, concluso il capogruppo in Consiglio Comunale del PD, Ferdinando De Negri - che il problema del degrado e della sicurezza urbana sia un tema rilevante, in particolare in città a vocazione turistica come Pisa. I ripetuti episodi di spaccio e borseggiamento vanno perseguiti con tenacia e rigore, così come la presenza di venditori abusivi in alcune aree della città va scoraggiata in ogni modo, compresi i mezzi messi a disposizione dal decreto sicurezza emanato nei mesi scorsi dal Governo. È comunque evidente che nel caso dell'abusivismo commerciale quelli che vanno colpiti sono in primo luogo coloro che producono e diffondono la merce contraffatta, sfruttando un gruppo di giovani disperati per vendere al dettaglio i prodotti della loro attività criminale”.

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