"Quale futuro per lo smart working al Comune di Pisa?": interrogazione del Pd
Il consigliere Marco Biondi ha presentato un'interrogazione e la richiesta di una riunione urgente della Commissione politiche sociali
Il Partito Democratico torna sullo 'smart working' dei dipendenti comunali, confermando l'interesse su questa modalità di lavoro sperimentata durante la pandemia. Il consigliere Marco Biondi ha presentato un'interrogazione e la richiesta di una riunione urgente della Commissione politiche sociali. Alla riunione della Commissione sono inviatati i sindacati dei dipendenti comunali e l’assessore al personale Gabriella Porcaro.
Nell'aprile scorso il Pd aveva già spinto per insistere su un'organizzazione più snella e vicina ai bisogni di vita dei dipendenti. Al momento quasi il 50% dei dipendenti comunali di Pisa sono, fino a settembre prossimo, in smart working; si attendono nuove indicazioni sulla conferma o il rientro in presenza. Secondo un'indagine di Me First, start up fiorentina di psicologi e da LabCom, spin –off dell’Università di Firenze, in Toscana solo il 10% delle lavoratrici riceve un supporto dal proprio datore di lavoro e 9 su 10 chiedendo più flessibilità.
"Il tema dell’applicazione dello smart working nella pubblica amministrazione - sottolinea Biondi in una nota - è letteralmente esploso, come si ricorderà, con l’emergenza legata alla pandemia da Covid-19. E’ cambiata profondamente la struttura della popolazione ed è evidente il rapporto tra maternità e occupazione. Come si può leggere dal rapporto annuale dell’Istat 2023, la tendenza alla riduzione dei nuovi nati, record negativo di 393mila nel 2022, è destinata a calare ulteriormente. Da 1,27 figli in media per donna del 2019 a 1,24 del 2022. La persistente bassa fecondità è uno dei tratti distintivi dell'evoluzione demografica del nostro Paese".