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SdS, è scontro tra M5S e Sandra Capuzzi: "Difficile capire se la presidente 'ci è o ci fa'"

Continua il botta e risposta. Mannini (M5S): "SdS? Un carrozzone dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale". Sul servizio di trasporto sociale: "Obbligatorio per legge e la compartecipazione al costo va chiesta a Stato e Regioni, non ai disabili"

"Non è facile capire se la presidente della Società della Salute 'ci è o ci fa'". Continua il botta e risposta tra il Movimento 5 Stelle e l'assessore al Sociale e presidente della SdS di Pisa, Sandra Capuzzi, in merito al presunto conflitto di interesse che scaturirebbe dal doppio ruolo da lei ricoperto. Nei giorni scorsi la Capuzzi aveva risposto ai pentastellati, i quali avevano chiesto al sindaco di revocare all'assessore la delega a presidente dell'ente di via Saragat, in seguito a quello che avevano definito "l'ennesimo tentativo, da parte della SdS, di chiedere ai disabili di pagare per servizi a cui invece avrebbero dovuto avere accesso gratuitamente". Ora arriva anche la controreplica di Gianfranco Mannini, consigliere comunale 5 Stelle.

Si parte del conflitto di interesse. "L'affermazione fatta dall'ex (per noi) assessore - scrive Mannini in una nota - è spudorata. E' scritto forse nella Costituzione o nelle leggi dello Stato che per fare il presidente della SdS, un carrozzone dichiarato illegittimo dalla stessa Corte Costituzionale, bisogna essere sindaco o assessore di uno dei comuni consorziati? No, ve lo siete scritto da soli voi del Pd per tentare di tenere al guinzaglio le associazioni del terzo settore. Ci dica, qual è la competenza specifica per cui le è consentito di occupare il vertice della SdS?".

Il consigliere 5 Stelle affronta poi la questione del servizio di trasporto sociale, un servizio che, secondo la Capuzzi, la SdS non sarebbe obbligata a finaziare visto che non rientrerebbe nei livelli essenziali d’assistenza (Lea), ossia nell’elenco di quei servizi che gli enti locali sono obbligati per legge ad assicurare. Diversa è la versione di Mannini. "E' evidente - prosegue la nota del consigliere - che la presidente della SdS non sa di cosa si sta parlando: il trasporto sociale non rientra nei Lea ma nei Liveas (Liveelli essenziali assistenza sociale), che gli assessori al Sociale sono obbligati, per legge, ad assicurare ai disabili chiedendo la compartecipazione al costo non alle famiglie, ma a Stato e Regioni. Almeno dovrebbe essere così visto che è 15 anni, cioè dal varo della legge quadro sull'assistenza sociale (la 328 del 2000),  che Stato, Regioni e Comuni da voi 'occupati'  si dimenticano (volutamente) di finanziarli". 

"Secondo la presidente della SdS - si chiede Mannini - è quindi lecito far pagare il servizio alle famiglie dei disabili, anche violando la legge e danneggiando coloro che sono l'oggetto sociale da tutelare? Tutto questo per raccogliere l'elemosina rappresentata dal 1,4% del costo totale del trasporto sociale".  Secondo Mannini è infine "patetico sostenere che, dal Difensore civico Regionale, Lucia Franchini, è arrivata una 'semplice' richiesta di chiarimenti. Al contrario - afferma il consigliere 5 Stelle - è arrivato, invece, un vero e pressante invito a chiarire il perchè la SdS 'adotta forme di discriminazione nei confronti dei disabili addebitandogli spese non dovute'".

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