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Scuola e università: "Il Comune apra i propri spazi agli studenti"

E' quanto chiedono il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale, Matteo Trapani, e il segretario comunale dei Giovani Democratici di Pisa, Giovanni Saraco

"E' arrivato il momento che anche il comune faccia la sua parte". E' quanto chiedono il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale, Matteo Trapani, e il segretario comunale dei Giovani Democratici di Pisa, Giovanni Saraco in merito alla situazione degli studenti nella città della Torre. "Siamo tra quelli - scrivono in una nota - che pensano che gli studenti fuorisede siano una risorsa per la città. La loro presenza fa vivere le nostre piazze, il tessuto economico ne trae beneficio. Molti di loro si stabiliscono all’ombra della Torre, costruiscono qui il loro percorso professionale e mettono su famiglia. Questo è naturale se il territorio che li ha accolti li fa sentire parte integrante e non degli ospiti, per definizione di passaggio. Questa amministrazione non si è mai posta l’interrogativo se stesse facendo qualcosa perché questi giovani.
Ma non solo non lo ha fatto per gli studenti fuorisede, ma anche per i giovani pisani. Quanti ragazzi e ragazze sono costretti a studiare in casa, magari nella stessa stanza insieme ai familiari, perché vivono in ambienti ristretti per queste necessità".

Secondo Trapani e Saraco "la didattica a distanza è stata necessaria e l’Università di Pisa si è dimostrata pronta. Adesso è il momento che il Comune faccia la sua parte. È vero che la didattica in presenza causa importanti assembramenti, ma non pensiamo così diversi da quelli nei bar o nelle palestre. I luoghi della conoscenza, scuole e università, non sono semplici posti dove si fa lezione o si studia, ma sono luoghi in cui si cresce, dove si discute, si scambiano opinioni, idee. Luoghi dove nasce il futuro di ogni ragazzo e di ogni ragazza".

"Il Comune - proseguono - non può essere indifferente davanti alle migliaia di ragazze e ragazzi, pisani e non. Apra i propri spazi, per permettere agli studenti di ricominciare a vivere la propria università e quindi la nostra città. Le associazioni studentesche lo chiedono a gran voce e noi non possiamo non ascoltarli. L’amministrazione non sia sorda alle loro richieste. Nel Consiglio Università-Territorio dia la propria disponibilità ad accogliere tutti coloro che lo vorranno nei parchi, negli spazi comunali. Il Comune faccia sentire quanto è importante la comunità accademica per la vita economica, sociale, culturale della città". 

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