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Cascina, Poli Tecnologici: Ceccardi apre lo scontro sulla gestione unitaria

Il sindaco leghista annuncia la possibilità che il Comune receda dal protocollo firmato di recente con la Regione: "Non accettiamo diktat da Firenze né vogliamo nuovi organismi che controllino dal centro"

"Non accettiamo diktat da Firenze, né vogliamo nuovi organismi che controllino dal centro". Il sindaco di Cascina, Susanna Ceccardi, apre un fronte con la Regione sul progetto di gestione unitaria dei Poli Tecnologici a cui ormai si sta lavorando da tempo. Una prospettiva rispetto a cui Ceccardi ha molte perplessità

"La Regione Toscana - scrive la Ceccardi in una nota - con deliberazione del 10 maggio 2016, ha deciso di intraprendere un percorso per la gestione unitaria dei poli tecnologici. Il comune di Cascina recepiva tale indirizzo e aderiva al Protocollo di intesa per la promozione della gestione unitaria appena due giorni dopo: il 12 maggio. Il Protocollo a cui il Comune di Cascina ha quindi aderito prevede, tra le altre cose, 'l'elaborazione di una ipotesi di gestione unitaria delle infrastrutture per il trasferimento tecnologico presenti sui propri territori', oltre alla 'individuazione di un direttore unico per tutte le società di gestione interessate'. Nello stesso documento già si parla della 'realizzazione di uno studio di fattibilità per la costituzione di una società unica per la gestione delle infrastrutture interessate, che preveda la presenza sia di organismi di ricerca pubblici, sia di soggetti privati'".

Una prospettiva che non convince il sindaco leghista. "Su questa partita - prosegue la Ceccardi - vogliamo vederci più chiaro e non accetteremo diktat da Firenze sul nostro Polo Tecnologico, società partecipata anche dal comune di Cascina. Ben venga l'integrazione collaborativa delle competenze e delle necessità, del know-how delle diverse realtà di trasferimento tecnologico, così come la possibilità di partnership per la realizzazione di progetti comuni e di accesso a bandi e finanziamenti: su questo siamo aperti al dialogo con la Regione come con chiunque altro. Se però l'idea è quella, ancora una volta, di costituire nuovi organismi di 'dirigismo' politico per andare a controllare in modo centralistico le energie imprenditoriali, abbiamo delle perplessità".

"Non abbiamo preconcetti - prosegue la Ceccardi - ma crediamo che la sinergia si possa fare in tanti modi: integrando gli aspetti virtuosi di ognuno mettendoli a disposizione della crescita degli altri (cosa che parzialmente già avviene, per esempio per gli incubatori, per i quali Navacchio ha già rapporti con altre realtà), così come, invece, soffocando la creatività delle singole esperienze. In questi giorni valuteremo la possibilità di revocare l'adesione al Protocollo, con l'idea di avviare un confronto con Regione Toscana per capire meglio; in ogni caso la nostra apertura a sedersi a tavoli di confronto rimane: nell'interesse delle imprese del Polo di Navacchio si può valutare e valorizzare ogni occasione di sinergia e di sviluppo".

"Il dato di partenza preminente - conclude il sindaco di Cascina - rimane quello di una situazione fortemente incerta per il nostro Polo Tecnologico, incalzato dalla spada di Damocle delle Provincia che ha discutibilmente deciso di ritenere 'non strategica' la propria partecipazione alla società del Polo, avviando così la procedura per la cessione delle quote. Cessione che, in assenza di un riscontro di mercato che permetta la vendita, o a seconda invece di chi saranno i nuovi soci a subentrare alla Provincia, cambierà la configurazione di Polo Navacchio. In questo contesto riteniamo doveroso attendere un panorama più chiaro per intraprendere scelte importanti per il futuro della nostra imprenditoria".

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