Se il Sig. Macelloni crede, ricorrendo alle vie giudiziarie e alzando i toni dello scontro, di poter uscire dal vicolo cieco nel quale si è infilato da solo, si sbaglia di grosso. Meglio avrebbe fatto a lasciar correre, ignorando le nostre critiche di opportunità politica sulle modalità con cui si è giunti alla revisione degli strumenti urbanistici di Peccioli. Avrebbe evitato di accendere i riflettori su una questione che lo riguarda anche personalmente, certamente non per causa nostra.

Contrariamente a quanto riportato dalla stampa (vedi in fondo l'articolo de Il Tirreno), non abbiamo mai sostenuto che gli strumenti urbanistici siano stati modificati appositamente “per favorire il recupero di un immobile di sua proprietà”. Né abbiamo mai scritto che il Sindaco intendesse realizzare un “terrazzo sul tetto”.

Allo stesso tempo non si può sostenere, come invece continua a fare Macelloni, che gli interventi che sta compiendo sull’abitazione di piazzetta Monsavino non sfruttino alcuna delle varianti alle norme tecniche introdotte quest’anno dalla sua maggioranza.

Le nostre critiche riguardano la scarsa trasparenza con cui l’Amministrazione sostiene di aver accolto le istanze di alcuni proprietari e di alcuni tecnici, e l’intenzione di spingersi in questo anche ai “limiti della legalità”, anziché aprire un dibattito aperto con l’intera cittadinanza. Critiche che sono state manifestate in più d’una seduta consiliare, senza ottenere adeguate risposte. Di fronte alla constatazione che tra i proprietari che beneficiano delle varianti approvate c’è lo stesso Sindaco, ci siamo sentiti in dovere  di evidenziarlo, come il nostro ruolo di opposizione ci impone.

Ma se davvero il Sig. Macelloni intende smentirci su questo punto, perché non rende pubblica la sua pratica edilizia, come in un primo tempo aveva annunciato? Perché, ad esempio, non la pubblica sul sito del Comune o su quello del suo partito? E’ arrivato addirittura a monopolizzare l’attenzione del Consiglio Comunale, portando la pratica in discussione, ma si è ben guardato dal fornirla agli stessi consiglieri, come vuole il regolamento. Come mai preferisce continuare a proclamare offesa la propria onorabilità, senza esibirne le prove?