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Consiglio Comunale, la presidente: "Non mi ricandido, spazio ai giovani"

Titina Maccioni sottolinea con soddisfazione l'essere riusciti, con le forze politiche, a non lasciare in eredità alcun atto al prossimo Consiglio. Non sono mancati momenti difficili: una mozione di sfiducia a metà mandato

Ha smaltito tutte le pratiche il Consiglio Comunale di Pisa, elemento che dà grande soddisfazione alla sua presidente Titina Maccioni, che ha annunciato la sua decisione di non ricandidarsi alle prossime elezioni amministrative di maggio. "Il miglior risultato del Consiglio Comunale pisano, anche grazie alla responsabilità di tutte le forze politiche, è quello di essere riusciti a non lasciare alcun atto in eredità al prossimo Consiglio" ha sottolineato Maccioni ieri durante una conferenza stampa in cui ha fatto un bilancio del suo mandato.

Il suo comunque non è stato un compito facile e non sono mancati momenti burrascosi, visto che fu messa sotto tiro a metà mandato con una mozione di sfiducia (nata dalle divisioni interne al suo partito, il Pd) che fu respinta anche grazie al soccorso, nel segreto dell'urna, di qualche voto proveniente dai banchi dell'opposizione. "In politica si deve guardare avanti - ha detto Maccioni - e io quel periodo l'ho già dimenticato. Sono a disposizione del partito e del sindaco uscente Marco Filippeschi e mi impegnerò nella campagna elettorale per la sua rielezione. La mia scelta di non ricandidarmi non c'entra con quello, ma dopo 19 anni in Consiglio bisogna lasciare spazio ai più giovani".

Infine, ricorda un momento particolare della sua presidenza: "Le dimissioni due anni fa di Patrizia Paoletti, candidata a sindaco del Pdl nel 2008, hanno lasciato un vuoto nella politica cittadina. Non vedo personaggi della sua statura tra gli avversari di Filippeschi. Nei primi anni di consigliatura è stata per me un punto di riferimento e, grazie alla sua esperienza parlamentare, ha saputo darmi preziosi consigli per far funzionare l'assemblea cittadina. Siamo su sponde politiche diverse, ma nutro per lei stima e amicizia e sono felice che insieme abbiamo rappresentato la città a Iglesias, quando le mura della città sarda sono state intitolate a Marco Tangheroni, suo marito e uomo di spicco della cultura pisana".

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