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Ucic-Prc: "All'ex-Gea nuove residenze: l'amministrazione comunale chiarisca la sua posizione"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Quale è la posizione dell'amministrazione comunale sulla richiesta da parte dell'Università di variare a fini residenziali la destinazione d'uso dell'ex-Gea in via Emanuele Filiberto? E' questa la domanda che abbiamo posto all'amministrazione comunale con un question time che verrà discusso giovedì in consiglio comunale. Siamo davanti all'ennesima spericolata operazione immobiliare caratterizzata da una pesantissima commistione tra interessi privati ed interessi pubblici.

Lo vogliamo dire con estrema chiarezza: gli appetiti del costruttore Madonna per realizzare nuove residenze accanto alle Mura della nostra città non possono essere assecondati in alcun modo, e troviamo molto grave che l'Università di Pisa si sia fatta portatrice di queste istanze. Continuiamo a ribadire che non servono nuove case in città, e che occorre fermare la cementificazione.

Fino a oggi l'amministrazione comunale è rimasta completamente sorda su questo fronte. Sono migliaia, infatti, i metri cubi pubblici e privati chiusi e lasciati nell'abbandono, ma per questi non c'è nessun progetto di recupero. Senza considerare il fatto che le esperienze dal basso che in questi anni hanno recuperato fattivamente enormi spazi di questa città sono state ripetutamente sgomberate, a partire proprio anche dall'area ex-Gea.

Riteniamo molto grave il comportamento del Rettore Augello, che asseconda appetiti e richieste dei costruttori, mettendo sul piatto immobili su immobili. La stessa delibera approvata dall'ateneo indica un modo di procedere nello svendere il patrimonio pubblico molto discutibile: come è possibile che l'Università dia il via libera a una permuta relativa a immobili che comunque dovranno essere obbligatoriamente messi ad asta pubblica? Si tratta della solita asta che "andrà" deserta per poi procedere alle permute ai "prezzi" convenuti con Madonna?

Nella delibera dell'Università si parla di trattative in corso con il comune da oltre un anno, eppure il Consiglio Comunale è stato completamente tenuto all'oscuro, lo stesso vale per gli abitanti del quartiere e per quei pochi studenti e lavoratori che utilizzano ancora l'area. Vista l'importanza e la rilevanza della questione, abbiamo anche depositato una interpellanza in prima commissione permanente per garantire la trasparenza dovuta dagli enti pubblici, sugli incontri e le trattative svolte dal Comune con l'Università su questa area.

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