Una città in comune: mobilità sostenibile per il litorale
Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday
Ancora una volta, con la proposta di aprire al traffico le strade bianche del Parco che portano verso Marina di Pisa e Tirrenia, vediamo confermata la miopia delle politiche della nostra amministrazione comunale. Puntualmente, con l'arrivo dell'estate, si ripropone l'assalto al Parco di SRMM tentando di piegare la tutela degli ecosistemi a presunti interessi economici. Sia chiaro, capiamo e comprendiamo la preoccupazione di chi lavora col turismo e teme di subire gli effetti della crisi, ma altrettanto chiaramente deve essere respinta la dicotomia tra turismo e tutela ambientale: l'unica possibilità del nostro territorio per garantirsi anche in futuro una florida economia turistica è quella di puntare sulla qualità ambientale e sul benessere. Cosa c'è di bello nel triste spettacolo che ogni estate si ripete dell'assalto del litorale da parte delle auto? Attualmente, a causa delle politiche degli ultimi decenni, non ci sono molte alternative di mobilità...
L'alternativa invece esisterebbe, basta non pensare alla mobilità e all'accesso al litorale solo in chiave automobilistica: in quest'ottica le strade non basteranno mai, bianche o asfaltate che siano, e così i parcheggi. Lo si è visto in questi anni, il numero degli stalli sono aumentati a dismisura, ma non si è risolto un granché. La pista ciclabile sarà un contributo importante, anche in termini di offerta turistica, ma non risolverà certo il problema.
L'unica vera strada da percorrere è quella di ripristinare un collegamento di mobilità pubblica, sul tracciato del vecchio "trammino" con le opportune modifiche, oltretutto già presente nelle previsioni del Piano del Parco. Invece si insiste col cercare nuovo spazio alle auto, pensando di creare serpentoni di lamiera anche all'interno dei boschi, con buona pace della flora, che sarebbe seppellita sotto un mare di polvere, e della fauna, disturbata e disorientata da queste nuove intrusioni.
Si dice che ricostruire la tramvia per il litorale costerebbe troppo, e il progetto economico non starebbe in piedi a causa della stagionalità della domanda. Noi contestiamo questa impostazione, forti di studi già realizzati, convinti che ad un progetto del genere potrebbero e dovrebbero contribuire gli altri territori che gravitano sul nostro litorale (Livorno) e i grandi gruppi che hanno realizzato profitti costruendo nuove residenze sul litorale; su questo progetto avrebbe senso spendere i fondi europei più che su navette inutili alla città.
Rileviamo inoltre, come del resto avevamo già sottolineato, come l'orgoglio di avere un bel Parco naturale all'interno dei confini comunali, rivendicando le scelte fatte dalle passate amministrazioni, si spegne rapidamente di fronte ai dettami dell'automobile.
Una città in comune ha messo questi punti all'interno del suo programma perché vuole portare avanti un'altra idea di economia turistica e di tutela del nostro preziosissimo Parco.
L'alternativa invece esisterebbe, basta non pensare alla mobilità e all'accesso al litorale solo in chiave automobilistica: in quest'ottica le strade non basteranno mai, bianche o asfaltate che siano, e così i parcheggi. Lo si è visto in questi anni, il numero degli stalli sono aumentati a dismisura, ma non si è risolto un granché. La pista ciclabile sarà un contributo importante, anche in termini di offerta turistica, ma non risolverà certo il problema.
L'unica vera strada da percorrere è quella di ripristinare un collegamento di mobilità pubblica, sul tracciato del vecchio "trammino" con le opportune modifiche, oltretutto già presente nelle previsioni del Piano del Parco. Invece si insiste col cercare nuovo spazio alle auto, pensando di creare serpentoni di lamiera anche all'interno dei boschi, con buona pace della flora, che sarebbe seppellita sotto un mare di polvere, e della fauna, disturbata e disorientata da queste nuove intrusioni.
Si dice che ricostruire la tramvia per il litorale costerebbe troppo, e il progetto economico non starebbe in piedi a causa della stagionalità della domanda. Noi contestiamo questa impostazione, forti di studi già realizzati, convinti che ad un progetto del genere potrebbero e dovrebbero contribuire gli altri territori che gravitano sul nostro litorale (Livorno) e i grandi gruppi che hanno realizzato profitti costruendo nuove residenze sul litorale; su questo progetto avrebbe senso spendere i fondi europei più che su navette inutili alla città.
Rileviamo inoltre, come del resto avevamo già sottolineato, come l'orgoglio di avere un bel Parco naturale all'interno dei confini comunali, rivendicando le scelte fatte dalle passate amministrazioni, si spegne rapidamente di fronte ai dettami dell'automobile.
Una città in comune ha messo questi punti all'interno del suo programma perché vuole portare avanti un'altra idea di economia turistica e di tutela del nostro preziosissimo Parco.
Marco Ricci
candidato nella lista civica "Una città in comune"