rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Urbanistica, variante di monitoraggio: "Meno consumo di suolo e più recupero"

Il sindaco Filippeschi e l'assessore Zambito illustrano la variante di monitoraggio discussa giovedì pomeriggio in Consiglio Comunale. Filippeschi: "Un'idea di città compatta, attenta all'ambiente e allo sviluppo"

"Riduciamo la superficie costruibile incentivando i piani di recupero del patrimonio esistente. Un passo in avanti nel consolidamento di un'idea di città compatta, attenta all'ambiente e allo sviluppo". Il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, presenta così la variante di monitoraggio al regolamento urbanistico che verrà votata questo pomeriggio in Consiglio Comunale. In pratica si tratta di riprendere le vecchie schede urbanistiche non attuate e di valutarle per confermarle, cancellarle o modificarle. "Questo - afferma l'assessore all'Urbanistica, Ylenia Zambito - avviene ogni cinque anni. La nuova variante non prevede altro consumo di suolo ed anzi riduce la superficie edificabile. Si tende invece a favorire interventi all'interno del tessuto urbano, dove si potranno ampliare i fabbricati esistenti o costruirne di nuovi, purchè non superino i 130 mq lordi. Contemporaneamente si propone un piano per la messa in sicurezza idraulica della città, attraverso l'utlizzo delle aree non edificate a ridosso degli insediamenti".

PARCHI PUBBLICI E MENO CARICO AMBIENTALE. Si riduce il carico ambientale con la cancellazione di più di 25mila metri quadri di superfici utile lorda. Sono invece confermate le previsioni dei parchi urbani (Cisanello, via del Brennero, via Pietrasantina, Porta a Piagge) e verde sportivo. Confermate anche le previsioni relative ad aree ed edifici da destinare a parcheggi e alle ciclovie. "La variante di monitoraggio - afferma la Zambito - non prevede nuove schede norma (in sostanza nuovi progetti di espansione urbanistica, ndr). Tutto questo anche considerando che stiamo discutendo con gli altri Comuni il nuovo Piano strutturale d'area, che verrà realizzato con ogni probabilità entro giugno 2016. Facendo un confronto tra l'aggregato urbano del '99, quando fu avviato il Piano strutturale, e quello di oggi si nota come la città sia rimasta sostanzialmente compatta. Questo perchè le trasformazioni sono avvenute all'interno dell'area urbana, senza determinare effetti di espansione della città".

RECUPERO DELL'ESISTENTE E AREE INDUSTRIALI DISMESSE. Tra gli obiettivi anche il recupero del patrimonio edilizio esistente "da realizzare - prosegue la Zambito - sia attraverso specifiche norme che attraverso l'individuazione di veri e propri piani di recupero". In particolare sono stati individuati 11 piani di recupero di fabbricati esistenti prevedendo un eventuale cambio di destinazione d'uso. Tra questi è stata individuata la possibilità di cambiare la destinazione d'uso dell'attuale facoltà di Veterinaria, sul viale delle Piagge, a fronte della cessione a titolo gratuito dell'area dell'ex mensa di ingegneria in via Bonanno per la realizzazione di un parcheggio. "Quest'ultima destinazione ha una particolare utilità - afferma Filippeschi - in vista della realizzazione della Cittadella Galileiana e del Museo delle navi romane. Un polo scientifico e culturale di rilevante importanza, che si aggiunge ai già recuperati Arsenali Repubblicani e Torre Guelfa. Rimane in piedi, fortemente correlato all'area sopracitata e alla zona Duomo, anche il progetto Chipperfield di recupero dell'area ospedaliera del Santa Chiara".

L'amministrazione prevede anche di discutere un provvedimento di carattere urbanistico per fare una ricognizione delle aree industriali dismesse "definendone così il loro utilizzo - spiega Filippeschi - anche attraverso cambi di destinazione d'uso con l'obiettivo di recuperare il patrimonio esistente e disincentivare il consumo ulteriore di suolo".

MESSA IN SICUREZZA IDRAULICA. Novità anche per quanto riguarda la sicurezza idraulica. "Abbiamo introdotto - continua l'assessore Zambito - una norma che prevede la possibilità di utilizzare delle aree non edificate a ridosso degli insediamenti per la costruzione di vasche di laminazione, per favorire lo smaltimento delle acque in casi di eventi come quello di quest'estate".

PROGETTO CASERME. Con la cancellazione da parte del Tar della scheda che prevedeva la realizzazione della nuova caserma per accogliere le forze dell’Esercito, sono decadute automaticamente anche le schede che prevedevano la trasformazione delle tre caserme presenti in città: Bechi Luserna, Artale e Distretto. Infatti, la trasformazione delle attuali caserme, era consentita solo dopo la realizzazione della nuova caserma. "Il progetto rimane comunque in piedi - afferma il sindaco - anche se ovviamente si parla di tempi molto lunghi. Non appena sarà definito il nuovo programma per la delocalizzazione delle caserme con il Ministero della Difesa sarà predisposta una variante urbanistica puntuale che recepisca i contenuti del nuovo accordo. In assenza dell'intesa sono consentite solo le destinazioni in atto".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Urbanistica, variante di monitoraggio: "Meno consumo di suolo e più recupero"

PisaToday è in caricamento