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Urbanistica, variante di monitoraggio: "Sarà confermata un'idea sbagliata di città"

Il gruppo Una Città in Comune-Rifondazione Comunista lancia le proprie proposte alternative al modello che sarà votato nel prossimo Consiglio Comunale: "Previsto sviluppo sconfessato dalla realtà"

"Negli ultimi sei mesi la Prima commissione consiliare permanente ha valutato e affrontato serratamente le osservazioni alla cosiddetta 'variante di monitoraggio'. Nella giornata di domani però, il Consiglio Comunale liquiderà questo lavoro con una discussione molto superficiale, perché la Giunta ritiene necessario, proprio nella fase conclusiva e decisiva, correre e approvare".

E' questa la profezia di Una Città in Comune-Rifondazione Comunista alla vigilia della seduta di approvazione del documento che corregge le previsioni urbanistiche della città. Si evince la sfiducia circa la bontà di molte previsioni confermate dall'amministrazione. "Ciò che colpisce - prosegue la nota - è la scelta di continuare a cedere a un modello 'fallimentare' di urbanistica contrattata. E' in questo quadro che va letta la decisione di rinnovare numerose previsioni, tra cui: il nuovo stadio ad Ospedaletto, la lottizzazione su via di Gello, la cittadella dello sport a Gagno, le aree di San Cataldo. Tutti esempi di previsioni che non rispondono ai bisogni della città ma solo agli interessi dei proprietari (compreso il Comune)".

Ecco gli emendamenti proposti da Ucic-Prc: "Cancellare la previsione della realizzazione del nuovo stadio a Ospedaletto, cancellare la previsione della realizzazione di a nuova piscina da 50 metri accanto al Palazzetto dello Sport prevedendo al contempo di modificare la destinazione dell'area dove si trova l'attuale piscina, al fine di consentirne  la ristrutturazione, a questa funzione e non a parcheggio come è attualmente; cancellare la previsione della realizzazione della cosiddetta Cittadella dello sport tra via Pietransantina e via San Iacopo. Abbiamo avanzato la nostra proposta sul parco-memoriale del lungarno Galilei: un'idea sostenuta da una petizione popolare sottoscritta da più di 1500 cittadine e cittadine e supportata anche da un appello sottoscritto da esponenti del mondo della cultura, tra cui Salvatore Settis, ma anche all'ANPI della provincia Pisa".

"Infine - chiude Ucic-Prc - rilanciamo sulla questione del futuro delle caserme e del loro utilizzo pubblico. Questa variante prende finalmente atto che, come denunciamo da anni, il 'Progetto caserme' è fallito e occorre aprire un dibattito pubblico prima che l'amministrazione pensi di siglare nuove intese con il Demanio e il Ministero. Su questo chiederemo subito che si attivino le procedure attraverso il federalismo demaniale per il trasferimento al Comune del Distretto 42, tornato nell'abbandono dopo lo sgombero e su cui esiste un progetto di riutilizzo partecipato del Municipio dei Beni Comuni che la maggioranza ha ignorato".

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