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Vendita palazzo ex Telecom, opposizioni all'attacco: "Sia il Consiglio a decidere"

Per l'acquisto del palazzo di piazza Facchini si propone solo la Fondazione Pisa, con un'offerta di 5,2 milioni di euro. Ucic, Sel e M5S parlano di svendita: "Ribasso eccessivo e procedure poco chiare. Per le casse comunali danno erariale ingente"

Un'operazione lampo, "probabilmente la vendita di un'immobile più veloce nella storia dell'Amministrazione comunale pisana". Due delibere "approvate in fretta e furia e tenendo all'oscuro il Consiglio comunale". In più la violazione del diritto d'accesso agli atti e alla documentazione relativi alla partecipazione al bando di gara indetto dall'Amministrazione, "che non sono stati consegnati ai consiglieri che ne avevavo fatto richiesta". 

La vendita del palazzo ex Telecom, l'immobile di proprietà comunale in cui si trovano gli uffici di piazza Facchini, continua a scatenare critiche e polemiche con Una Città In Comune-Prc, Movimento Cinque Stelle e Sel che vanno all'attacco e denunciano l’operazione definendola "un tentativo di svendita del patrimonio immobiliare del Comune".

LA VICENDA. Nelle settimana scorse l'Amministrazione comunale aveva approvato una delibera con la quale si decideva di mettere in vendita l'immobile di Piazza Facchini. "Una delibera - spiega Ciccio Auletta, capogruppo di Ucic-Prc - di cui non avevamo condiviso nè il merito nè  il metodo, visto che era stata approvata in fretta e furia senza che fosse discussa prima in Consiglio o in Commissione".

Il primo di giugno è poi stato pubblicato ufficialmente il bando, che è rimasto aperto fino al 22 giugno scorso. "Una gara - prosegue Auletta - a cui tutt'oggi non sappiamo ufficialmente i soggetti che hanno partecipato. Il 23 giugno ho infatti richiesto copia di tutta la documentazione, ma dagli uffici comunali non ho avuto risposta. Una violazione evidente del diritto di accesso agli atti. In realtà si tratta di un segreto di Pulcinella, perchè all'interno degli uffici tutti sanno che l'unica offerta pervenuta è quella della Fondazione Pisa".

SVENDITA. Secondo le indiscrezioni (l'Amministrazione non ha ancora fatto comunicazioni ufficiali in merito) l'offerta fatta pervenire dalla Fondazione Pisa per l'acquisto del palazzo ex Telecom sarebbe di 5,2 milioni di euro. "Una cifra notevolmente inferiore - afferma Simonetta Ghezzani - rispetto al prezzo base dell’asta che è di 6,2milioni di euro".

E qui nascerebbe la prima anomalia, perchè il bando dell'Amministrazione comunale prevedeva la possibilità di prendere in considerazione anche offerte che prevedessero un ribasso sul prezzo d’asta purché di importo non superiore al 20%. "Una decisione strana - prosegue la Ghezzani - e che solitamente viene presa dopo aver indetto uno o due bandi di gara andati deserti. E' un ribasso che consideriamo inaccettabile e che di fatto configura la possibilità di un danno erariale ingente per le casse comunali".

TROPPA FRETTA. "La fretta dell'Amministrazione comunale - dice Elisabetta Zuccaro, neo capogruppo in Consiglio comunale del Movimento 5 Stelle - fa pensare che dietro questa operazione si nasconda un palese tentativo di svendita dell'immobile. Inoltre vorremmo sapere il perchè di tutti questi segreti, con due delibere approvate con delle evidenti forzature e tenendo all'oscuro il Consiglio comunale".

Secondo i gruppi di opposizione infatti il danno erariale per le casse del comune sarebbe ingente. "Bisogna considerare - continua la Zuccaro - che il Comune per ristrutturare il palazzo  ha già speso circa 6 milioni di euro. A questi va aggiunto il costo per il trasferimento degli uffici alla Sesta Porta e per l'adeguamento dei locali, un costo che si aggira intorno ai 6,8 milioni di euro. Ci chiediamo quale sia, in tutta questa operazione, il 'guadagno' del Comune".

LA DECISIONE AL CONSIGLIO. Ucic-Prc, Sel e Movimento 5 Stelle chiedono quindi che sulla presunta offerta della Fondazione Pisa sia il Consiglio comunale ad esprimersi. "Fin ora - affermano i 3 capigruppo - il consiglio comunale è stato di fatto esautorato delle sue competenze. E' un fatto che riteniamo scandaloso perchè si tratta di scavalcare un organismo di reppresentanza votato dalle persone. Giovedì - concludono - chiederemo che sia il Consiglio  comunale a decidere, attravreso il voto, se accettare o meno l'offerta pervenuta".

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