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Violenza sulle donne, Picchi (PD): "Non parteciperò all'iniziativa del Comune. Quel cartello è l'ennesimo pugno allo stomaco"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday
Durante il Consiglio di martedì 20 la Vicesindaca Bonsangue mi ha invitato all'iniziativa organizzata dal Comune per il 24 novembre "Contro la violenza sulle donne".
Ho sorriso, un riso amaro e le ho comunicato che non avrei partecipato.
Non amo le ipocrisie, non intendo avallare un'iniziativa che è solo, per questa amministrazione, un'impegno istituzionale da assolvere.
Ci troviamo di fronte a un'amministrazione che ha scelto una persona a cui sono stati riconosciuti il reato di stalker e di reati persecutori contro una persona.
Ci troviamo di fronte ad un'amministrazione che ha respinto due mozioni sul "contrasto alla violenza sulle donne e per la promozione di una parità di genere".
Ci troviamo di fronte ad un'amministrazione che è uscita dalla rete Ready e che ha respinto una mozione sulla "promozione di una cultura contro gli stereotipi e per l'educazione alle differenze".
Ci troviamo di fronte ad un'amministrazione che non perde occasione per discriminare i deboli e gli ultimi.
Ci troviamo di fronte ad un'amministrazione che minaccia, tramite ben due assessori, la Casa della Donna e "tutte quelle associazioni che non si allineeranno", e sempre per continuare con i messaggi intimidatori, minaccia ex assessori dissidenti di fargli perdere il lavoro.
Ci troviamo di fronte ad un'amministrazione che nella conduzione del dibatitto istituzionale all'interno del Consiglio Comunale sfoga tutta l'arroganza, la prepotenza e la violenza che si porta dentro.
Ci troviamo di fronte ad un'amministrazione che nel suo programma di mandato dedica alle pari opportunità 2 righe e mezzo a pagina 25, citando intanto solo le donne (come se le discriminazioni si fermassero lì) e riferendosi solo all'art 51 della Costituzione che si occupa esclusivamente dell'accesso ai pubblici uffici.
Ci troviamo di fronte ad un'amministrazione che per le "politiche di tutela alla genitorialità", udite udite ben 8 righe e mezzo, si prefigge di prevedere residenze per i padri violenti lasciando le madri ed i figli nella casa di origine, togliendo loro in questo modo la tutela delle case rifugio e dell'anonimato.
Ci troviamo di fronte ad una giunta che fa della violenza e della discriminazione il proprio modus operandi.
No cara Assessora, la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne non è un convegno da fare, è un monito che devono seguire tutti e a maggior ragione chi rappresenta le istituzioni.
Se a questa amministrazione basta uno striscione per lavarsi la coscenza per me non è così, per me quello striscione è l'ennesimo pugno nello stomaco.
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