Volo carico di armi per l'Ucraina da Pisa, Ucic-Prc: "Se Toscana Aeroporti non risponde Carrai si deve dimettere"
Attacco di Una città in comune e Rifondazione Comunista al presidente della società sull'episodio denunciato dal sindacato Usb nel marzo scorso
Torna sul caso delle armi per l'Ucraina transitate dall'aeroporto di Pisa il gruppo consiliare Una città in comune e Rifondazione Comunista, che chiede le dimissioni del presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai, in quanto "lo stesso Presidente della società ha ammesso la gravità dell'accaduto, ma da allora non ha mai risposto alle ripetute richieste di chiarimenti avanzate, su nostra sollecitazione, dal Comune di Pisa".
"La presenza di armi sul cargo commerciale - ripercorre il gruppo - è stata scoperta grazie alla denuncia dei lavoratori di Toscana Aeroporti e del sindacato Usb, che hanno reso pubblico il fatto accaduto il 12 marzo all’interno dell’area civile dell’aeroporto Galilei: in quella occasione gli addetti al carico del volo si sono trovati di fronte, invece che aiuti umanitari per l’Ucraina, casse di armi ed esplosivi che si sono giustamente e coraggiosamente rifiutati di caricare. Il Comando operativo di vertice interforze (Covi) ha confermato che le armi destinate all’Ucraina dovevano essere caricate su un volo civile (un B-737 cargo della compagnia islandese Bluebird Nordic, autorizzata dalla Nato a simili trasporti) ed ha affermato che 'l’attività è stata condotta presso una piazzola di parcheggio civile dell’aeroporto militare Galilei, anziché, come avviene usualmente, all’interno dei parcheggi aeroportuali militari, per l’eccezionale e contemporanea attività di trasporto richiesta dalla situazione in atto'. Ma, dall’inchiesta del quotidiano Domani, è emerso che la Nato non ha confermato l’esistenza di un’autorizzazione per la compagnia Bluebird Nordic per quel trasporto di armi. In tutti questi mesi la nostra interpellanza è arrivata più volte in discussione in Consiglio comunale e il sindaco Conti anche martedì 13 settembre ha riferito che da marzo Toscana Aeroporti non ha mai risposto alle domande da noi sollevate".
I dubbi quindi su "chi ha autorizzato" l'operazione o "chi ha verificato che la società Bluebird Nordic avesse l’autorizzazione a trasportare armi visto l’uso di personale civile, nell'area civile dell’aeroporto, per il carico", sono rimaste non risposte. Per Ucic-Prc "è inammissibile che Toscana Aeroporti non renda conto del suo operato al Comune e si rifiuti di rispondere all’ente che governa il territorio su cui la società opera. Ancora più inaccettabile è l’atteggiamento ostinatamente omissivo dei vertici della società: l’uso di un’infrastruttura importante della città e di lavoratori e lavoratrici civili per scopi bellici è un fatto gravissimo. Ma ancor più grave è che Toscana Aeroporti, a conoscenza della operazione, non chiarisca le proprie posizioni sulle eventuali autorizzazioni concesse. Noi non ci arrendiamo e vogliamo sapere la verità. Carrai risponda pubblicamente ai nostri quesiti o si dimetta".