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Consigli di lettura sotto l'ombrellone: 5 libri che parlano di Pisa

Probabilmente non c'è niente di meglio di un bel libro da leggere sotto l'ombrellone quando si trascorrono le ferie al mare. Ecco 5 libri che parlano della nostra città

C'è un modo per portare la nostra città in vacanza con noi e magari scoprire aneddoti e curiosità su Pisa che ancora non conoscevamo. E' quello di fare un salto in libreria per portare sotto l'ombrellone racconti e storie, ambientate all'ombra della Torre, scritte da 'penne' che hanno scelto di raccontare Pisa attraverso i vari generi letterari. Ecco alcune letture che vi consigliamo di mettere in valigia.

1. "Ali di tela. Cento anni fa i primi voli su Pisa"

Felici Editore, 2011, scritto da Giorgio Giorgi. Un libro sulla storia del volo che passa anche da Pisa. In queste pagine c'è tutto lo spirito d'avventura dei pionieri del cielo. Dalle gare agli inizi del Novecento alle origini dell'aeronautica, dalla descrizione del primo volo in aeroplano ai primi velivoli che solcavano il cielo d'Europa. E ancora, l'aviazione in Francia, le gare in Italia e a Pisa, il raid Parigi-Roma-Torino, quello pisano e le gare a San Rossore. Tutto arricchito con curiosità storiche, tecniche in un percorso che in fondo non ci appare poi così lontano.

2. "Pisa, la musica. 1965-1999"

Eclettica Editore, 2018, scritto da Carlo Raffaelli e Luca Doni. Più di 100 interviste, più di 800 foto, più di 1000 musicisti citati. E poi, ancora, tutto quello che è successo in trentacinque anni a Pisa nel campo musicale: i cantanti, i generi, i negozi, i concerti, i dischi, i festival, le radio. Il libro ripercorre tutto questo attraverso un paziente recupero di materiale giornalistico e iconografico e, soprattutto, attraverso il ricordo dei protagonisti: di chi ha fondato gruppi, di chi ha creato tendenze, di chi ha aperto locali, di chi ha inaugurato rassegne, di chi ha ideato eventi di grido. Di chi ha girato il mondo per suonare e di chi ha ospitato i grandi nomi. Di chi si è conteso, talvolta in maniera brusca, premi, spazi di celebrità, raramente dei soldi, spesso pochi e maledetti, come le vite di alcuni di loro.

3. "Quando passò il fronte"

CLD Libri, 2015, scritto da Fausto Pettinelli. Questo libro ricostruisce, sulla base di documentazioni militari sia tedesche che americane, le più importanti operazioni del passaggio del fronte che sessant'anni fa, per una quindicina di giorni, coinvolsero la provincia di Pisa. Nell'ampia pubblicistica esistente su questi storici avvenimenti il libro ha almeno una peculiarità che lo distingue: quella di essere in controtendenza perché, nello svolgimento di un'analisi libera da ogni tentazione di parte, propone alla riflessione dei lettori il comportamento e lo stato d'animo di taluni altissimi Ufficiali dello Stato Maggiore tedesco che furono più o meno palesemente ostili al regime nazista, come il Gen. Frido von Senger und Etterlin, uno fra i più brillanti comandanti della seconda guerra mondiale che fu presente in Valdera col suo Corpo d'Armata. 

4. "Buchi nella sabbia"

Sellerio Editore, 2015, scritto da Marco Malvaldi. Il libro è ambientato nel settembre del 1900 a Pisa. Il re Vittorio Emanuele III si trova nella sua tenuta di caccia a San Rossore quando viene invitato ad assistere alla Tosca, l'ultima opera del compositore (e amico del re) Giacomo Puccini. L'opera risente però delle ultime tragiche vicende, dal momento che appena qualche mese prima l'anarchico Gaetano Bresci ha assassinato il padre di Vittorio Emanuele, Umberto I. Il libretto della Tosca è infatti intriso di forti contenuti politici, e il ruolo del tenore viene affidato ad un celebre anarchico dell'epoca: Ruggero Balestrieri, carrarino con molte amicizie anarchiche. Nella trama di Tosca è previsto che il personaggio di Cavaradossi, interpretato dal tenore Balestrieri, venga ucciso. E così durante la prima al Teatro Nuovo di Pisa, i fucili sparano al tenore. Ma qualcuno ha caricato i fucili con vere munizioni anziché a salve, e Balestrieri muore. Ernesto Ragazzoni, inviato del quotidiano La Stampa, amante delle bevute in compagnia, ma attento ascoltatore e di intelligenza sopraffina, risolverà il mistero.

5. "Una città proletaria"

MdS Editore, 2016, scritto da Athos Bigongiali. La storia di chi ha perso la battaglia della memoria e dell’oblio - sembra dire Athos Bigongiali - non trova altra possibilità espressiva che nella letteratura, perché è storia fuori da ogni catalogo lasciata alla sua unicità e quindi inverosimile. 'Una città proletaria' è storia inverosimile ma vera. Non storia microscopica, curiosa, singolare. Storia di una città, Pisa, maggior centro italiano del libero pensiero, ma anche terza città industriale del primo novecento; e del passare leggero, vivo, appassionato in quella città, di un gruppo casuale di giovani e vecchi ribelli. Intellettuali, cronisti, sindacalisti, proletari, utopisti, anarchici, pionieri e poeti del volo.

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