rotate-mobile
social

Perché la Befana porta calze piene di dolci

Vediamo le origini di questa tradizione legata al giorno di Epifania

Il 6 gennaio si festeggia l'Epifania, che, come dice il detto, "tutte le feste porta via". Una ricorrenza che vuole ricordare l'arrivo dei Re Magi nella capanna in cui nacque Gesù, ma che oggi, soprattutto per i bambini, si lega alla figura della Befana, la dolce vecchietta che, a bordo di una scopa volante, porta calze piene di dolci ai bambini. Ma da dove nasce tale tradizione? Andiamo a scoprirlo.

Epifania, come fare il carbone dolce della befana: la ricetta

La leggenda

Secondo la leggenda, i Re Magi, nel loro percorso verso Betlemme per portare i loro doni a Gesù Bambino, chiesero informazioni ad una vecchietta incontrata lungo la strada per raggiungere la grotta della Santa Famiglia. I Re Magi, una volte avute le indicazioni, invitarono la donna ad unirsi a loro, ma lei rifiutò. Tuttavia, quando i tre erano ormai ripartiti, l'anziana si pentì della propria scelta: preparò quindi un sacco pieno di dolci e si mise alla loro ricerca, senza fortuna. La signora, allora, iniziò a bussare ad ogni porta che incontrava sulla sua strada, regalando dolcetti ad ogni bambino nella speranza che, uno di loro, fosse Gesù Bambino.

Narra inoltre una leggenda che Numa Pompilio, uno dei sette re di Roma, durante il periodo del solstizio d'inverno, avesse l'abitudine di appendere una calza in una grotta per ricevere doni da una ninfa. Così, nel tempo, la Befana ha coniugato tante storie, assumendo i connotati di una strega benevola, generosa dispensatrice di frutti della terra. I suoi doni commestibili, come frutta secca, mele, mandarini, vanno interpretati come offerte di primizie, che, richiamando i semi della terra, esercitano una funzione propiziatoria.

Il camino ed il carbone

La Befana, secondo la tradizione italiana, entra nelle case attraverso le cappe dei camini. Questo luogo, simbolicamente, rappresenta il punto di comunicazione tra la terra ed il cielo. Ma perché la Befana, insieme ai dolci, porta anche il carbone? Questo materiale costituiva l'antico simbolo rituale del falò in ricordo del rinnovamento stagionale, mentre successivamente la cultura cristiana lo fece diventare elemento di punizione per i bambini che, nel corso dell'anno, non si sono comportati bene. 

Nella civiltà contadina le calze della Befana erano solitamente appese sotto la cappa, in modo che la vecchietta le trovasse subito. Molti le agganciavano direttamente alla catena del paiolo, altri a dei chiodi fissi in qualche angolo strategico della cucina. Non tutti i bambini, però, usavano appendere le calze: alcuni, infatti, mettevano bene in vista delle belle scarpe o degli stivaletti. La Befana, si sa, ha sempre tanti buchi nelle scarpe e, in questo modo, avrebbe potuto prendersi quelle nuove e lasciare in cambio i suoi doni. Ad essere preferite, tuttavia, erano le calze, in quanto, essendo di lana, si allargavano facilmente, riuscendo quindi a contenere più doni.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Perché la Befana porta calze piene di dolci

PisaToday è in caricamento