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Quali sono le città del Carnevale in Toscana? Una guida pratica alle possibili mete

Viareggio, 'la perla della Versilia', è storicamente la città del Carnevale. Nella nostra regione esistono però anche altri luoghi nei quali festeggiare i giorni più pazzi dell'anno

Il Carnevale, si sa, è la festa che mette d'accordo grandi e piccini. Per qualche ora ci si può dimenticare dei ruoli ricoperti al lavoro, delle preoccupazioni della vita privata e, travestendosi o indossando una semplice maschera, trasformarsi in qualcos'altro. Partendo da Pisa e dintorni, chiunque, almeno una volta, ha trascorso una giornata del periodo più pazzo dell'anno nella città di Viareggio, che è famosa in tutta Italia come una delle località per eccellenza del Carnevale. Ma la nostra regione offre anche altre destinazioni decisamente ben organizzate e pronte ad accogliere appassionati e semplici curiosi: vediamo insieme quali sono.

1. 'La perla della Versilia'

L'appellativo con cui Viareggio è conosciuta in Italia e all'estero racconta da solo quanto questa città fosse una destinazione ambita per i villeggianti di tutti i tipi fin dal 19° secolo. La prima sfilata di carrozze addobbate a festa nella storica via Regia, nel cuore della città vecchia, è datata 1873. L'idea di una sfilata per festeggiare il Carnevale sbocciò tra i giovani benestanti di Viareggio che frequentavano il caffè del Casinò. Era il 24 febbraio 1873 e si pensò ad una sfilata per il giorno successivo, martedì grasso. Da quel primo nucleo si è sviluppato il Carnevale di Viareggio così come oggi è conosciuto. Sul finire del secolo comparvero in sfilata i carri trionfali: monumenti costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori locali ed allestiti da carpentieri e fabbri che in darsena lavoravano nei cantieri navali. All'inizio del 20° secolo la sfilata passò da via Regia alla Passeggiata, potendo così beneficiare di un panorama unico. Ma la vera rivoluzione fu nel 1925. Per iniziativa di Antonio D'Arliano e di alcuni costruttori venne inventata, per realizzare i carri, la tecnica della carta a calco, da tutti conosciuta come cartapesta. Questo materiale, estremamente leggero, quanto povero, ha consentito costruzioni colossali e sempre più ardite nella scenografia e nella movimentazione. Nel 1930 Uberto Bonetti, pittore e grafico futurista, ideò 'Burlamacco': la maschera simbolo di Viareggio, che, nel manifesto del 1931, sullo sfondo dei moli protesi sul mare, apparve in compagnia di 'Ondina', bagnante simbolo della stagione estiva. 

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