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Le colline metallifere pisane protagoniste di 'Gente di macchia' su Rai5

Il documentario andrà in onda domenica 28 novembre alle ore 22.10

Nell’area delle colline metallifere convergono i territori di quattro province: Siena, Grosseto, Pisa e Livorno. E' una zona che oggi appare in larga parte dominata dalla natura, con piccoli centri abitati circondati da boschi, che negli anni hanno ricoperto soprattutto le aree più a ridosso delle cime montuose o collinari. Un territorio raccontato dal documentario in prima visione 'Gente di macchia', di Gianfranco Anzini, in onda domenica 28 novembre alle 22.10 su Rai5. La presenza dell’uomo si è ridotta: l’antica vita rurale e l’agricoltura di collina e di montagna sono state quasi completamente abbandonate e questo spopolamento ha coinciso anche con la fine dell’attività estrattiva delle miniere.

Di questa lunga storia, mineraria e contadina, rimangono i piccoli borghi incastonati nella 'macchia', come viene chiamato il bosco da chi ancora vive e lavora qui. Ci sono Engels e Fabio, un operaio e un bidello, amici di lunghissimo corso, che hanno un passato da musicisti piuttosto glorioso. C’è Lia, cacciatrice fin da bambina, abituata a vivere il suo territorio come continuo contatto con la natura, allevando animali, producendo latte e formaggio. C’è Rolando, che approfitta della vicinanza con le antiche miniere abbandonate per esplorazioni sotterranee e suggestive. Ha convinto Irene, giovane donna di Gerfalco che lui conosce da quando era bambina, a scendere con lui nel sottosuolo.

'Gente di macchia' erano anche i personaggi de 'La ragazza di Bube', il romanzo di Carlo Cassola che nel dopoguerra vinse il premio Strega, diventando poi uno splendido film di Luigi Comencini. Risale all’epoca delle miniere anche il centro storico di Massa Marittima, quando nella città medievale, contesa tra ghibellini e guelfi, venne costruita una fonte pubblica che dava acqua alla città, decorata da una pittura murale dal tema più che sorprendente. Dal ricco sottosuolo delle colline metallifere si estrae ancora una ricchezza naturale: i vapori geotermici. Con quegli stessi vapori geotermici Chiara da qualche anno produce birra, nell’unico birrificio al mondo in cui la lavorazione avviene sfruttando quest’energia totalmente sostenibile e rinnovabile. E' la natura a suggerire il futuro di queste zone? Sembrerebbe di sì stando alla vicenda di Vera che, veneziana, dalla laguna si è trasferita e vive nella valle del fiume Merse, poco distante dalla celebre abbazia di San Galgano, dove progetta e realizza in tutta Italia biolaghi. Del resto, la scelta di vivere qui appare vincente, come ci dice sinceramente Eraldo, storico giocatore di 'Palla EH!', che a Ciciano ha fabbricato per anni infaticabilmente le specifiche palline per il gioco, calcolando di averne ormai fabbricate dodicimila.

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