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Residenza nobile, carcere, biblioteca: quello che (forse) non sapete sul Palazzo dell'Orologio

Citato anche da Dante nella Divina Commedia, nel palazzo trovò la morte uno dei personaggi più dibattutti della storia medievale pisana. Oggi è di proprietà della Scuola Normale

"Poscia, più che 'l dolor, poté 'l digiuno"

Dante nella sua Divina Commedia cita un celebre personaggio della storia medievale pisana. Lo fa nel canto 33 dell'Inferno, quando nel suo percorso nell'aldilà arriva nel girone dei traditori della patria. Il protagonista del verso citato è il conte Ugolino della Gherardesca, che morì condannato dai suoi stessi concittadini in un palazzo situato nel cuore del centro storico. Dapprima Torre della Muda, poi residenza del Capitano del Popolo, infine Palazzo dell'Orologio. Si tratta di un complesso architettonico che si affaccia su Piazza dei Cavalieri, di proprietà della Scuola Normale dagli anni '70.

1. Torre della Muda

Pisa può vantare un periodo di splendore di circa 400 anni fra il 1000 ed il 1400, nel quale si affermò sul Mediterraneo come 'repubblica marinara' di primo piano. Uno dei simboli più conosciuti di questo dominio fu l'aquila, al punto che in età contemporanea questo animale fa bella mostra di sé sul vessillo della provincia. Durante l'epopea della repubblica, a dimostrazione della sua grande opulenza, la città allevava e cresceva uno stormo di aquile da utilizzare sia come strumento di caccia per le famiglie più nobili, sia come vanto di ricchezza.

I volatili durante il periodo della muta del piumaggio - dal pisano antico 'muda' - venivano chiusi e custoditi all'interno della torre, per evitare che andassero incontro a malattie dovute al clima o ad animali infestanti. 

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