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Piazza dei Miracoli, una bellezza tutta pisana: ecco perché si chiama così

La denominazione trae le sue origini da una frase contenuta nel romanzo "Forse che sì forse che no" di Gabriele D'Annunzio

È una tappa imprescindibile per chiunque venga in visita nella nostra città, capace di attirare con la sua bellezza turisti provenienti da tutto il mondo. Stiamo ovviamente parlando della splendida Piazza dei Miracoli, che, dal 1987, è stata inserita tra i Patrimoni dell'Umanità dall'Unesco. E non poteva essere altrimenti, visto lo spettaccolo unico offerto dalla Torre, dal Duomo, dal Battistero e dal Campo Santo, costruiti tra l'XI ed il XV secolo. Una delle bellezze più note della nostra penisola, capace di racchiudere in poche centinaia di metri un ampio spaccato dell'arte del tempo.

Piazza dei Miracoli, le origini del nome

La denominazione di "Piazza dei Miracoli", tuttavia, è soltanto recente e le sue origini non sono note a tutti, in particolar modo a coloro che provengono da fuori città. A dar impulso a tale etichetta fu Gabriele D'Annunzio, che, nel 1910, scrisse così nel suo romanzo Forse che sì, forse che no: "L ’Ardea roteò nel cielo di Cristo, sul prato dei Miracoli", dove i miracoli erano proprio gli imponenti monumenti della piazza. E così piazza del Duomo, nell'uso comune, è divenuta nota come "prato dei Miracoli", "Campo dei Miracoli" e, infine, "Piazza dei Miracoli", denominazione prevalente a partire dal secondo dopoguerra con la diffusione del turismo di massa.

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