rotate-mobile
Martedì, 19 Marzo 2024
social

Pisa e l'acqua: quello che (forse) non sapete sulla rete fluviale cittadina

L'Arno, ma anche l'Auser, il Serchio ed i porti della costa. La storia di Pisa è intimamente legata all'acqua

Pisa ed il suo fiume, l'Arno, danno spesso l'impressione di vivere in simbiosi. Le spallette dei lungarni, il riflesso dei palazzi e della celebre Luminara sulle acque del fiume e la naturale tensione degli abitanti della città a seguirne il corso per approdare poi al mare (Marina o Tirrenia che sia) sono la conferma di questo profondo legame. Forse però non tutti sanno che Pisa, durante della sua plurimillenaria storia, è stata bagnata da più di un corso d'acqua, ritrovandosi spesso al centro di un sistema di paludi e vie idriche decisivo per lo sviluppo commerciale e urbano.

1. L'Arno

Nel medioevo la piana di Pisa risultava caratterizzata da un sistema idrico costituito dai corsi dell'Auser, dell'Auserclus (l'odierno Serchio) e dal Tubra a nord, e dall'Arno a sud. Tutti questi fiumi erano navigabili, favorendo così il trasporto delle merci. Mille anni fa il fiume che ancora oggi divide in due la città appariva decisamente più sinuoso: giunto nei pressi dell'attuale Navacchio, risaliva a nord verso Zambra per ridiscendere poi in direzione di Arquata. Proprio qui, come suggerisce il nome odierno della località, formava una nuova ansa per passare poi da Titignano, nei cui pressi sorgeva un approdo e dove si divideva in un ramo settentrionale ed uno meridionale.

I due tracciati si ricongiungevano poi nel quartiere di Barbaricina, ed arrivava all'altezza di San Piero a Grado lasciandosi la basilica sulla sponda sinistra. La foce, a delta, si trovava infine molto più a sud rispetto a oggi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pisa e l'acqua: quello che (forse) non sapete sulla rete fluviale cittadina

PisaToday è in caricamento