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Iter, nuovo ristorante a San Giuliano Terme: "La nostra proposta? Un viaggio enogastronomico"

Il locale, inaugurato venerdì 14 aprile, sarà guidato da Matteo Puschi e Filippo Nardi

Uno spazio nel quale gustare una proposta enogastronomica personale, in una sorta di viaggio nel quale lasciarsi guidare da sapori e odori. Questo quanto propone Iter, nuovo ristorante di San Giuliano Terme inaugurato venerdì 14 aprile e operativo a tutti gli effetti dalla giornata di domenica, quando il locale ha aperto le porte ai suoi clienti: "È stato un servizio quasi al cardiopalma - racconta Matteo Puschi, che, insieme a Filippo Nardi, gestisce l'attività in Vicolo Corto -. Abbiamo cercato di stare bassi con il numero di prenotazioni per trovare il giusto setting per il servizio, poi, però, si è venuta a creare una situazione inaspettata ma per certi versi desiderata, con numerose persone che si sono presentate senza prenotazione e che non abbiamo certo respinto. Alla fine abbiamo lavorato circa il 50% in più di quanto ci eravamo prefissati".

Matteo Puschi

"Questo locale - spiega Puschi - è per noi un progetto di vita nel quale crediamo tantissimo. Abbiamo investito 7 mesi della nostra vita per arrivare a questo momento, facendo attenzione che tutto fosse curato in ogni minimo dettaglio. Filippo sarà lo chef, mentre io, che ho sviluppato un forte interesse verso il settore del vino, mi occuperò della sala. In ogni caso da entrambe le parti c'è un forte interesse per il mondo dell'altro: l'elaborazione della carta dei vini e del menù è nata quindi da un confronto continuo. In tutto - aggiunge - siamo al momento in quattro a lavorare nel locale, ma il nostro obiettivo è di inserire al più presto anche la figura del lavapiatti".

Filippo Nardi

"Abbiamo 32 posti a sedere nella sala, con una distribuzione variabile nei tavoli per ottimizzare il servizio, più altri cinque su un bellissimo bancone costruito su misura tra la sala e la cucina - continua Matteo Puschi illustrando le caratteristiche del locale -. Cucina che, per come è stata ideata e realizzata, più che a vista definisco quasi una sorta di quadro animato. La nostra proposta? Vogliamo offrire una cucina il più possibile personale. Definirla originale nel 2023, quando praticamente tutto è già stato sperimentato, forse è eccessivo, ma, a modo nostro, cerchiamo di esserlo proponendo ciò che a noi piacerebbe trovare in un locale. Abbiamo una cucina libera, con molte contaminazioni, con carne, pesce e scelte vegetariane, ma non vogliamo rimanere confinati in una definizione classica: non a caso abbiamo scelto di chiamare il nostro locale Iter, termine che richiama l'idea di un percorso e di un viaggio. Ecco, vogliamo che da noi il cliente possa vivere un'esperienza in cui lasciarsi guidare e trasportare".

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