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Sogni, sudore, sacrifici, vittorie: Susso Bamba veste il nerazzurro

Classe 2002, nato in Gambia, fuggito da povertà e miseria. Nella valigia pochi vestiti e la più grande passione: il pallone. L'arrivo in Italia nel 2016, le prime esperienze, adesso la firma con la Primavera del Pisa Sporting Club

Non chiamatelo 'gioco', per favore. Il calcio, per moltissime persone, è molto di più. Più anche dello sport: il calcio per alcuni ragazzi è una delle ragioni per le quali vale la pena lottare e sudare, alla ricerca di una vita migliore rispetto a quella che c'è alle proprie spalle. Andatelo a chiedere a Susso Bamba se il calcio è un gioco e ascoltate la sua storia. E poi diteci: è un gioco?

Nato nel 2002 in Gambia, uno dei moltissimi Stati dell'Africa equatoriale, dove l'incertezza e l'insicurezza stanno alla base della quotidianità e delle istituzioni. Susso nel pallone ha un amico e un fedele compagno: con lui sogna di calcare i campi dei grandi stadi europei, immagina di andare in gol dopo un passaggio di Messi, spera di vestire la maglia numero 9 di un top club. Il suo ruolo è il centravanti, il suo fisico da corazziere gli consente di primeggiare contro tutti gli avversari. Le cose però si mettono male a casa: scoppia la guerra civile, non è più sicuro rimanere qua.

Susso dà l'addio al Gambia nel 2016, a quattordini anni: in Italia si comincia il percorso nella scuola superiore, in Africa equatoriale si scappa per salvarsi la vita. Inizia così l'incredibile storia di questo ragazzone, raccontata da Gazzetta Regionale e divenuta attuale anche a Pisa. Susso ha perso i genitori e si ritrova da solo in un mondo che non aspetta altro che commetta un passo falso per stritolarlo. Ma lui ha le spalle larghe e le gambe forti: la base migliore per sorreggere e sostenere il suo sogno di giocare a calcio insieme ai campioni.

Arriva in Italia: sbarca a Cotronei, in Calabria, nel 2017. Qualche mese di assestamento e poi il trasferimento a Roma, dove incontra i suoi attuali tutor. "Degli angeli", come li definisce Susso sul suo profilo Facebook. La ruota torna a girare nel verso giusto: la Romulea, storica società dilettantistica del quartiere capitolino di San Giovanni, lo tessera nel proprio settore giovanile. Qui Susso si mette in mostra per tutte le sue qualità umane e sportive e porta avanti gli studi, iscrivendosi a un corso professionale per addetti alla ristorazione. La burocrazia italiana mette il suo zampino in molte delle tappe superate da Susso, ma il finale è da favola: dopo un tesseramento in Figc durato mesi, arriva la prima convocazione con l'Under 19. Susso entra in campo nel secondo tempo e realizza subito un gol.

Un altro passo verso il sogno, che assume contorni ancora più definiti quando si presenta alla porta della Romulea un emissario del Pisa Sporting Club. "Vorremmo visionare il ragazzo, se per voi va bene". Non è uno scherzo, è tutto vero: Susso viene osservato prima nel campo di casa, poi viene chiamato sotto la Torre nello scorso inverno per dei provini. "Le faremo sapere": la più classica delle frasi che precedono una delusione lavorativa. In molti casi, ma non per Susso, che ha iniziato il suo viaggio dal Gambia sotto a una buona stella. A metà settembre la società nerazzurra chiama: "Venite, c'è un contratto pronto per Susso. La squadra Primavera lo aspetta".

Si riparte. Si ricompone la valigia. Si prende nuovamente sotto braccio il pallone col quale avevamo salutato casa in Africa. Ci si avvicina di un altro passo al sogno. Susso Bamba firma il suo primo contratto con una società professionistica: Marco Masi, l'allenatore della Primavera nerazzurra, lo attende. I tifosi nerazzurri, incuriositi e affascinati dal suo percorso, sono già pronti a sostenerlo incondizionatamente. In bocca al lupo anche da parte nostra!

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