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Imparare a cucinare per affrontare la crisi: uno stuolo di aspiranti chef si mobilita a Pisa

I giovani apprendisti sono storia vecchia. Oggi, per lavorare nel settore serve tanta passione, preparazione e motivazione

Il settore della ristorazione, negli ultimi tempi, ne ha vissute di tutti i colori: tra rincari generalizzati, restrizioni e chiusure pandemiche e oltre 250.000 posti di lavoro persi proprio durante la pandemia, il settore ha conosciuto uno dei periodi di crisi peggiori della sua storia.

Oggi, in compenso, si inizia ad assistere a una graduale ripresa, che origina però non solo dall’allentarsi dei paletti piantati dal Governo durante l’emergenza sanitaria, ma ancor più da un profondo cambiamento avvenuto nelle scelte strategiche delle attività del settore.

Cambio generazionale nel settore della ristorazione: largo agli over 35

Una delle trasformazioni più evidenti è la rivoluzione che si avverte nel rapporto con le risorse umane: se, prima, i giovani apprendisti erano le figure più ricercate, oggi, a scalzarli, c’è un ‘intero esercito di aspiranti chef, di età maggiore di 35 anni.

Questo cambio generazionale deriva da una precisa presa di coscienza dei ristoratori. Alla volatilità degli apprendisti, che “scappano” verso nuovi lidi o nuovi progetti di vita alla prima folata di vento, cosa che manda in fumo tempo e denaro spesi nella loro formazione in cucina, i ristoratori oggi preferiscono l’affidabilità e la continuità operativa garantite da personale più maturo e alla ricerca di stabilità economica e lavorativa.

Un’offerta di lavoro, questa, che trova effettivamente, proprio in tale fasce d’età più alte, un riscontro positivo, in un periodo in cui, soprattutto dopo le vicissitudini pandemiche, gli adulti si stanno sempre più orientando alla cosiddetta “ricerca della felicità”, la ricerca cioè di un lavoro che li soddisfi veramente e che sia in grado di portarli a realizzare le ambizioni di una vita, lasciate fino ad ora nel cassetto a prender polvere.

Corsi professionali per trasformare la passione per la cucina in una professione 

E, il caso di chef, pizzaioli e pasticceri in erba è sicuramente esemplare. La cucina, infatti, rappresenta il sogno di molti. Un sogno, però che spesso e volentieri è stato accantonato, per dare priorità ad altro: alla famiglia, alla sicurezza economica, alla sopravvivenza in tempi di magra…

Per questo, oggi, la “corsa ai corsi” è partita. Parliamo, ovviamente, di corsi di cucina professionali, con l’Accademia Italiana Chef a fare da giudice e giuria per i tanti aspiranti chef che decidono di “partecipare”. In questo caso, però, non si tratta di uno di quei programmi televisivi dedicati all’argomento, perché qui si fa sul serio e la questione non è partecipare, ma “frequentare”. 

Qui si studia la teoria e la si applica in più di 5.000 aziende convenzionate, attraverso tirocini che, nel 15% dei casi, garantiscono già una prima proposta lavorativa agli allievi ancora in corso. 

Qui si fa sul serio, perché si “compete” per ottenere il proprio Diploma professionale, spendibile anche in Europa e nel resto del mondo, tanto che l'85% degli allievi trova lavoro nei primi 2 mesi dal suo conseguimento, attraverso candidature a decine di offerte di lavoro nei migliori ristoranti in tutta Italia e all’estero.

Qui si aprono le porte a tutti, giovani e meno giovani, perché, come detto, la professionalità in questo settore non si misura con l’età, ma con la passione e con le motivazioni personali

Qui si aprono le porte anche a chi un lavoro ce l’ha già, ma intende cambiarlo per darsi alla cucina, o a chi abita lontano ed è costretto a fare il pendolare, e lo si fa, garantendo ampia flessibilità oraria per seguire le lezioni e per svolgere i tirocini senza interrompere la propria attività lavorativa. Basti pensare che le lezioni accademiche si tengono 1 solo giorno a settimana, e che i tirocini curriculari si possono svolgere anche nella città di residenza, concordando oltretutto giorni e orari con la struttura ospitante.

In cucina gli esami non finiscono mai

Problemi, questi relativi alla flessibilità, che toccano proprio le fasce d’età attualmente più ricercate dal settore e a cui, quindi, l’Accademia riserva un occhio particolare cercando di andare loro incontro, per aiutarli nella realizzazione di quel sogno di cambiamento che può dare una nuova prospettiva di vita.

Insomma, all’Accademia Italiana Chef si entra con la passione e si esce con la professione. Si entra cuochi della domenica e si esce chef, pizzaioli e pasticceri professionali, pronti ad affrontare la  “vita in brigata” con cognizione di causa e con la giusta dose di sicurezza data dall’esperienza, ma soprattutto pronti a non smettere mai d’imparare, perché dietro ai fornelli c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire.

Accademia Italiana Chef: dalle cucine di Pisa ai ristoranti di tutto il mondo

E allora, se sei di Pisa e vuoi dare una svolta culinaria definitiva alla tua vita, puoi trovare tutte le informazioni che ti servono sul sito dell’Accademia Italiana Chef e puoi scegliere di iscriverti a uno dei corsi in partenza, a seconda della tua specifica vocazione creativa.

    • Corso di cuoco professionista
    • Corso di pasticceria professionale
    • Corso di pizzaiolo professionista

      
E non c’è dubbio che, una volta in corso, imparerai a cucinare ben più del classico bordatino ala pisana o della toscanissima Torta coi bischeri. Perché nella sede dell’Accademia di Via Cisanello 145-147 la tua creatività in cucina potrà spaziare tra tecniche e saperi gastronomici di tutto il mondo.

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