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Storia nerazzurra: il 2019 da impazzire del Pisa Sporting Club

La squadra inaugura l'anno al sesto posto in Serie C, vittima di molti dubbi. Il crescendo di prestazioni ed emozioni è già leggenda: autori principali Luca D'Angelo e il suo spogliatoio

Aprile - 110 di questi anni vecchio Sporting Club

E' il mese delle celebrazioni per i 110 anni di storia del sodalizio nerazzurro. Alle Officine Garibaldi, all'interno della mostra organizzata dall'Associazione Cento con centinaia di cimeli del Pisa, sfilano moltissime vecchie glorie nerazzurre in mezzo ai sorrisi e all'emozione della tifoseria. Sul campo arrivano altre vittorie e il pareggio a reti bianche con il Pontedera: dal decimo posto di inizio febbraio adesso la squadra si ritrova ad un passo dal blindare matematicamente la qualificazione ai playoff da seconda, con concrete possibilità di staccare il pass come migliore seconda dell'intera Serie C.

Sotto i colpi degli uomini di D'Angelo cadono la Juventus Under 23, l'Arzachena e la Pro Patria.

Maggio - Pilota automatico, finale playoff conquistata

La squadra sembra volare con il pilota automatico inserito. D'Angelo sembra il mago della proprietà commutativa: modificando l'ordine degli interpreti, il risultato non cambia. Chiunque entri in campo sa cosa fare e come incidere per aiutare il gruppo a raggiungere la vittoria. Il rotondo 3-0 rifilato al Novara chiude la stagione regolare: il Pisa chiude come migliore seconda dei tre gironi di Serie C e si appresta a disputare i playoff con una serie di record incredibili tra le mani. Punteggio finale più alto della storia in Serie C (69 punti), record di punti in un solo girone (40 nella seconda metà della stagione), record di vittorie esterne (11) e di punti lontano dall'Arena (36), 17 risultati utili consecutivi da febbraio.

La musica non cambia nelle gare di spareggio per la Serie B: la sorte pone di fronte al Pisa la Carrarese come primo ostacolo. Sembra l'ideale chiusura del cerchio di maturazione per i ragazzi di D'Angelo. All'andata gli apuani provano a dare una spallata al duello andando sopra di due reti nella prima frazione, ma questo Pisa è il lontano parente di quello demolito a novembre: in sessanta secondi, dal 69' al 70', Masucci e Pesenti fissano il risultato sul 2-2 finale. Il ritorno, dacché sulla carta sembrava nascondere trappole e insidie, diventa una formalità: il Pisa asfalta letteralmente gli avversari con una prestazione maestosa. Il 2-1 finale lancia i nerazzurri verso la semifinale.

La tappa successiva è Arezzo. Altro colpo di mano della sorte: gli amaranto sono l'ultima squadra capace di battere il Pisa. Al 'Comunale' i nerazzurri inoltre non vincono da 34 anni e tutto sembra apparecchiato per una forte delusione quando, dopo il vantaggio iniziale di Marconi, Cutolo e Brunori in avvio di ripresa ribaltano il parziale. Questo Pisa però è diventato fortissimo: controspallata decisiva firmata da Marconi e Di Quinzio, che riportano i nerazzurri avanti, suggellata dal guizzo di Gori che respinge il rigore del possibile 3-3. La città sogna.

Giugno - Serie B

Il risveglio a due sole partite dalla Serie B avviene il 2 giugno, quando ancora Izzillo, proprio lui, segna il secondo gol di platino della sua stagione. Il Pisa vince anche nel ritorno contro l'Arezzo e vola alla finalissima contro la Triestina. Sono terminati i colpi di scena della sorte? Manco per idea. Trieste è la città natale di Romeo Anconetani, il Presidentissimo nerazzurro morto proprio venti anni prima. La finale di ritorno inoltre si gioca il 9 giugno, data storica per il calcio nerazzurro: 40 anni prima proprio Anconetani centrò a Pagani la prima promozione della sua epopea, portando lo Sporting Club dalla C alla B vincendo a Pagani. 

I segnali a volte riescono ad essere più forti anche della scaramanzia, e dopo aver visto il Pisa soffrire per buona parte della finale di andata all'Arena Garibaldi e recuperare per due volte il vantaggio dei giuliani, la sensazione di scrivere una pagina di storia è fortissima. Per il ritorno al 'Rocco' un'intera provincia si mobilita e nonostante un viaggio di almeno sei ore, all'estremo confine orientale del Paese si presentano in seimila. La curva destinata ai pisani è un muro nerazzurro sotto al quale prima del fischio d'inizio corre a ricevere l'incitamento Giuseppe Corrado accompagnato dal patron Enzo Ricci. Ciò che accade sul campo è scolpito nella memoria di tutti istante dopo istante: il vantaggio di Masucci, il pareggio su rigore di Granoche, i supplementari, la zampata di Marconi, la costola rotta di Buschiazzo, il sigillo finale di Gucher. Il filo che unisce Pisa e Trieste è colorato di nerazzurro e inzuppato di champagne, spumante, birra, euforia incontenibile: lo Sporting Club è tornato in Serie B.

Gemmi e Corrado, su input di D'Angelo, si mettono  immediatamente al lavoro per rinforzare la squadra: vengono definiti gli arrivi di Belli e Aya in difesa.

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