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Ac Pisa 1909: Gattuso è giunto alla fine del ciclo

Dopo il pareggio di Bari è arrivata la conferma che le strade di Gattuso e del Pisa si separeranno. Si aprono vari scenari con un unico comun denominatore: Giuseppe Corrado

Il calcio è fatto di cicli: nessuna gestione tecnica è destinata a durare per sempre. Arriva sempre un momento in cui anche il periodo più esaltante si chiude, lasciando dietro di sé una scia di ricordi indelebili, soddisfazioni, ma anche rimpianti e rimorsi. E’ questo il caso del Pisa: al termine della partita di Bari di sabato scorso, 29 aprile, il tecnico Gennaro Gattuso ha confermato che al 99% al termine del campionato la sua strada e quella del sodalizio nerazzurro si divideranno.

LA SITUAZIONE. L'allenatore dopo la partita interna con la Pro Vercelli dello scorso 25 aprile aveva lasciato la porta socchiusa ad un ipotetico accordo con Giuseppe Corrado. "Nella vita non si può mai sapere. A Pisa sto bene, così come tutta la mia famiglia, e sicuramente non ho ancora preso una decisione definitiva". Erano state queste le parole pronunciate dall'ex campione del mondo dopo l’ennesimo 0-0 interno che aveva lasciato molto amaro in bocca.

Il presidente Corrado però era stato di avviso totalmente diverso, affermando che la quasi certa retrocessione in Lega Pro non avrebbe potuto che portare ad un deciso intervento sul progetto tecnico. Parole che hanno aperto la crisi definitiva in seno al duo staff tecnico – staff dirigenziale: dopo il ventesimo pareggio stagionale al San Nicola di Bari Gattuso è stato molto più chiaro ed incisivo di quattro giorni prima. "Io ed il presidente abbiamo parlato due lingue diverse, ed al 99% posso dire che al termine del campionato si chiuderà la mia esperienza al Pisa". L’allenatore nerazzurro ha ammesso di avere molte responsabilità nel fallimento del progetto di rafforzamento proposto nel mercato invernale, che invece di alzare il tasso tecnico del gruppo a sua disposizione ha accentuato i limiti già presenti all’interno di esso.

I numeri purtroppo sono impietosi, e non fanno altro che confermare la fine dell'avventura di Gattuso al timone della barca nerazzurra. La vittoria manca dal 25 febbraio (2-4 sul campo dell'Ascoli): dopo sono arrivati soltanto 7 pareggi e 5 sconfitte, che hanno fatto precipitare il Pisa a 7 punti dal quartultimo posto, il primo utile per disputare i playoff.

LA SQUADRA. I giocatori in terra pugliese hanno disputato una partita più che dignitosa, creando due occasioni da gol nitide al cospetto di una corazzata costruita per 'ammazzare' il campionato. Una prestazione che non ha fatto altro che aumentare i rimpianti per un campionato vissuto su due dimensioni. Fino a dicembre squadra e tifoseria unite in una resistenza che trovava la sua forza sul campo per affrontare una situazione societaria disperata. Da gennaio in poi una gestione del club probabilmente mai vista a Pisa, ed un andamento sportivo che è andato peggiorando di settimana in settimana.

La sconfitta rimediata dal Vicenza nel derby con l'Hellas Verona tiene Mannini e compagni ancora aggrappati all’esilissimo filo della speranza: soltanto la matematica tiene accesa questa flebile possibilità. Ma è opportuno essere realisti, come lo è stato il presidente Corrado: l'anno prossimo, a meno di miracoli al momento impensabili ed imprevedibili, il Pisa disputerà il campionato di Lega Pro. E dovrà farlo con l’obiettivo di vincerlo.

L'AMBIENTE. Per centrare questo traguardo e non gettare all'aria un progetto che nei piani dell'imprenditore piemontese, del figlio e dei suoi soci nel consiglio di amministrazione, va ben oltre il semplice ambito sportivo, ci sarà bisogno di una completa unità d'intenti fra società, squadra, addetti ai lavori e tifoseria. L'ambiente nerazzurro però ha incassato la definitiva spaccatura fra la dirigenza e Gattuso con reazioni differenti. Qualcuno ha appoggiato la decisione di Corrado di dare un taglio netto nel prossimo futuro, per gettare nuove basi, si spera vincenti come il primo anno del tecnico calabrese sulla panchina pisana. Altri si sono schierati a favore dell'ex mediano del Milan, certi che con una situazione societaria solida e normalizzata alle sue spalle, anche il suo lavoro non potrebbe che giovarne.

L'allenatore però è stato ben chiaro: il 99% da lui citato significa che c'è la quasi completa certezza che il prossimo Pisa non lo vedrà al timone della squadra. La fine di un ciclo non può, in nessun caso, essere vissuta serenamente da chiunque vi abbia preso parte anche in una minima percentuale, ed è quindi comprensibile che adesso il fronte non sia compatto ed unito come qualche mese fa. Il primo ad essersi dimostrato sinceramente dispiaciuto per questo epilogo è lo stesso Gattuso, che ha chiuso affermando di essere diventato ormai un tifoso del Pisa, insieme alla sua famiglia. Il passo che la proprietà del club si accinge a fare è di quelli epocali. Ma quale che sarà il percorso che il sodalizio nerazzurro prenderà nelle prossime settimane, la programmazione avrà un unico comun denominatore a fare da scenario.

Ed è uno sfondo che finalmente permetterà a tutta la popolazione della città e della provincia affezionata al Pisa di non vivere la tristemente celebre 'estate del pisano'. Questa sicurezza si chiama Giuseppe Corrado.

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