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Martedì, 23 Aprile 2024
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Ac Pisa 1909: la retrocessione deve essere un punto di partenza

Dopo la sconfitta interna con il Cittadella che ha sancito la matematica retrocessione, il presidente Corrado ha garantito che l'anno prossimo il Pisa giocherà per vincere la Lega Pro

Una retrocessione non fa mai bene al morale, tanto più se arriva con ben due giornate di anticipo rispetto alla conclusione naturale del campionato. Probabilmente però per il Pisa si tratta della fine più giusta: la Serie B si è dimostrata essere un torneo troppo duro e complicato per una squadra che aveva attraversato moltissime vicissitudini - quasi tutte extracalcistiche - nei primi sei mesi della stagione.

Molto spesso quando una società viene declassata sul campo va incontro ad un rapido decadimento del suo valore e della sua forza economica, finendo per franare nel baratro del fallimento: la storia più o meno recente del Pisa ci racconta questo. Ma, anche sotto questo punto di vista, finalmente la presidenza Corrado segna un forte punto di svolta.

RIPARTIRE TUTTI UNITI. Al termine di Pisa - Cittadella 1-4, Giuseppe Corrado si è presentato in sala stampa sottolineando un concetto fondamentale per il futuro del sodalizio nerazzurro: la proprietà non ha la benché minima intenzione di fare un passo indietro, anzi, il progetto sarà quello di vincere la Lega Pro al primo colpo. Per la prima volta negli ultimi 27 anni quindi, ad una retrocessione non corrisponde per il Pisa il seguente fallimento societario. L'imprenditore piemontese e parmigiano d'adozione ha spiegato che il club ridimensionerà soltanto in minima parte la progettazione, ma non rallenterà la velocità di ricostruzione ed ammodernamento degli assetti, delle infrastrutture e delle aree di gestione societarie.

"La Curva Nord con lo striscione a fine gara ci ha mostrato la strada da seguire, e noi la prenderemo, provando a vincere subito il campionato di Lega Pro - ha affermato il presidente - per farlo però ci sarà bisogno che tutti ci ricompattiamo nuovamente attorno alla squadra, ed al futuro allenatore, perché la terza serie è un torneo strano, difficile". 'Una stagione da riscattare. Una categoria da riconquistare. Un futuro da riprogrammare. Tutti uniti bisogna continuare a lottare': questo il messaggio lanciato dalla Curva Nord, e subito ripreso da Giuseppe Corrado. Il presidente ha sottolineato come dopo una retrocessione non ci siano colpe da ricercare e capri espiatori da trovare: "Dobbiamo capire che tutti abbiamo delle responsabilità per quanto accaduto, e tutti insieme dobbiamo ripartire, più uniti che mai, per riscattare questa delusione e dare una soddisfazione ad un pubblico che ci ha applaudito nonostante tutto".

LA SPINA DORSALE. Il Pisa non riparte da zero. Molti giocatori hanno ancora almeno un altro anno di contratto, ed alcuni sono fra quelli che costituiscono la spina dorsale dello schieramento titolare. Da Lisuzzo a Longhi, passando per una mediana già abbastanza corposa con Di Tacchio, Verna, Angiulli, Zammarini, finendo con il reparto offensivo che vede la presenza di Varela, Peralta Mannini e Masucci. Dai prestiti rientreranno poi anche Sanseverino e Eusepi, che in Lega Pro potrebbero ricoprire il ruolo di titolari. Corrado ha lasciato intendere che qualche sondaggio, ed alcune richieste per i pezzi più pregiati sotto contratto sono già arrivate, ma ha ribadito che tutti i giocatori che hanno un vincolo con la società dovranno essere adeguatamente riscattati dalla squadra richiedente con moneta o contropartita tecnica di pari livello.

Le idee quindi sono già chiare sotto questo punto di vista, e come punto di partenza costituisce già un'ottima base su cui ricostruire.

L'EREDITA' DI GATTUSO. Il passo più difficile che Corrado, insieme a Raffaele Ferrara (per il momento confermato direttore sportivo del club), dovrà fare sarà quello di scegliere il successore di Gennaro Gattuso, cercando di centrare il professionista e l'uomo giusto per il progetto. Non sarà una decisione semplice, perché il tecnico calabrese lascerà, a giugno, un'eredità molto pesante alle sue spalle. Oltre ad essere l'allenatore capace di condurre i nerazzurri in cadetteria con un campionato esaltante, è stato anche l'uomo capace di riunire e ricompattare, grazie alla sua personalità, l'intero ambiente pisano, permettendogli di non naufragare nei mesi di incertezza societaria.

Ecco perché il prossimo allenatore del Pisa dovrà essere una persona con un carisma importante, in grado di raccogliere l'eredità lasciata dal suo predecessore. Seguendo questo ragionamento, l'identikit che rispetta al meglio queste caratteristiche è quello di Auteri, attuale tecnico del Matera e vero e proprio maestro della Lega Pro. Alcuni 'rumours' hanno svelato un suo incontro con la dirigenza, ma fino a che non saranno terminati i playoff di terza serie difficilmente se ne saprà di più. Un passo indietro al tecnico dei lucani, altre due figure possibili sono Padalino e Vivarini: il primo non ha una squadra dopo l'esonero subito a Lecce a metà aprile, il secondo è il tecnico del Latina. Un possibile outsider potrebbe essere Drago, ex tecnico di Cesena e Crotone, il cui ingaggio però è molto alto vista la grande esperienza maturata in cadetteria. 

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