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Ac Pisa 1909, Raimondi: "Dobbiamo tornare ad essere umili"

Il centrale nerazzurro, forte della sua esperienza, prova a spiegare il difficile momento della squadra dopo le quattro sconfitte consecutive rimediate negli ultimi incontri

Intervenendo in diretta alla trasmissione radiofonica EccoC1 in onda su Punto Radio, Gabriel Raimondi ha provato a fare il punto della difficile situazione dei nerazzurri, cercando di capire le ragioni, ma anche le soluzioni per uscirci quanto prima.

Qual'è in vostro stato d'animo dopo la sconfitta?
Siamo tristi e amareggiati per questo brutto momento, specialmente nel dopogara. Adesso invece mi è venuta tanta carica per andare a lavorare al campo e cercare di cambiare rapidamente questa situazione. Quella di lavorare è l'unica soluzione per uscirne”.

Qualcuno ha visto una squadra senza forza di reazione, è possibile?
“Ognuno ha la sua voglia di ripartire. I ragazzi perché hanno una carriera davanti e non possono permettersi di fare un anno interlocutorio, mentre i grandi per continuare a far mangiare le proprie famiglie perché miliardari in questa squadra non ce ne sono. Io non sono disposto a buttar via i sacrifici che ho fatto a Pisa e ci tengo particolarmente a risalire”.

I punti fatti all'andata almeno permettono di stare tranquilli per il mantenimento della categoria.
“Noi però dobbiamo vederla come una situazione a rischio per evitare di arrivare con l'acqua alla gola come l'anno scorso. Evidentemente sono state sbagliate alcune valutazioni alla fine del girone di andata perché una squadra con mille difficoltà stava facendo tanti punti senza essere una corazzata magari come altre. Può essere che inconsciamente abbiamo pensato di poter fare qualcosina in più o l'ambiente ce lo ha fatto credere e ci ha fatto male. Dobbiamo tornare ad essere una delle squadre più umili del campionato, pensiero che ci aveva accompagnato sin dal primo giorno di ritiro e che ci ha reso forti e compatti”.

Il mister come lo vedi in questa situazione?
“Se uno ha le idee chiare è proprio mister Pagliari. Nel dopogara ne abbiamo parlato molto e ha capito dove stiamo sbagliando: ci lavoreremo in settimana”.

Qualcuno ha parlato addirittura di piccole incomprensioni tra di voi.
"Gruppi uniti come questi non ne ho mai visti e posso dire che in gruppi molto meno uniti e compatti di questo sono riuscito a vincere. Ognuno di noi però deve tirare fuori qualcosina di più durante le partite".

Quale può essere considerato il momento di svolta negativa?
"Se con la Spal fossimo riusciti a pareggiare anche in extremis sono convinto che non saremmo in questa situazione. Siamo andati ad Avellino e abbiamo perso una partita che avremmo meritato ampiamente di pareggiare, poi Foggia e siamo entrati in un vortice che, per una squadra abituata bene, è diventato molto duro".

Il mercato di gennaio può aver influito su questa situazione?
“Non lo so quanto può influire inconsciamente in ognuno di noi, ma non deve essere un alibi”.
 

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