Pisa 1909, la verità della Curva Nord: "Era l'unica soluzione possibile"
Ripercorrono tutta la querelle societaria i gruppi del tifo organizzato, spiegando quanto accaduto durante la stagione fino al definitivo acquisto di Petroni della società
"Siamo finalmente arrivati ad una soluzione e ci sembra sia stata presa l’unica decisione plausibile". Con queste parole i gruppi della Curva Nord commentano l'annuncio dell'accordo trovato fra Lucchesi e Petroni, che ha portato quest'ultimo con Britaly Post a possedere il 100% delle quote della società.
Una lunga diatriba che, letta per intero, mostra in base al racconto dei tifosi quanto il Pisa sia stato vicino al fallimento. La serie B apparentemente era l'unica possibilità. In pratica un'audace e pericolosa scommesa, per fortuna vinta da Lucchesi.
"Ci sembrava palese che la strada da percorrere fosse solo questa dato che, finanziariamente parlando, solo da una parte erano stati erogati i pagamenti che hanno permesso all’Ac Pisa di rimanere in vita. Durante tale riunione (dal sindaco ndr) avevamo avuto la conferma, seppur per noi non ce ne fosse nemmeno bisogno, che i soci promessi fin dalla famosa assemblea di agosto in realtà non c’erano. Era quindi impensabile, secondo noi, che fosse Lucchesi a liquidare la Britaly Post".
"Per questo motivo ci sono sembrate strane e inadeguate le parole del post riunione in Comune, quando il ds Lucchesi parlava ancora del suo 'gruppo' pronto a rilevare le quote il lunedì e dichiarava che mai avrebbe accettato di fare il direttore sportivo con Petroni al comando, in realtà, aggiungiamo noi, la cosa che più gli riesce bene. Sinceramente ci sfugge il perché, dopo un anno di bugie societarie, il direttore abbia continuato il bluff fino all’ultimo, visto che se la Britaly Post non avesse pagato, saremmo stati già a gambe all’aria a gennaio".
LA STORIA. Partono dall'inizio i tifosi: "E' iniziato tutto ad agosto 2015 quando, durante l’assemblea, dove, pur riconoscendo il valore professionale di Lucchesi (e questo lo abbiamo sempre detto e lo continueremo a dire), avevamo deciso come comitato che deteneva l’un per cento delle quote di non dare il nostro gradimento a questo soluzione, lasciando comunque il via libera a Lucchesi non esercitando il nostro diritto di prelazione. Questo, come più volte detto, perché avevamo la convinzione che i soci promessi non ci fossero e ci sembrava tutto molto strano e vago".
"Ci era stato assicurato che i nomi dei soci e il nuovo cda sarebbero usciti in meno di un mese, e questo non è mai successo.
Ci era stato detto che i debiti di Battini li conosceva benissimo, che lo teneva dentro come assicurazione e che quindi andava sul sicuro, per poi cambiare versione e dire che i soci nuovi e le ricapitalizzazioni non arrivavano perché c’era sempre Battini. Ci era stato detto che era pronto a mettere a disposizione il suo patrimonio personale, il suo tesoretto, che potevamo stare tranquilli e che i conti sarebbero stati attaccati fuori dalla porta dell’Ac Pisa. Ma la stagione va avanti e dei soci, dei conti ripianati e delle ricapitalizzazioni nemmeno l’ombra".
"A questo punto in noi la preoccupazione cresce, ci sentiamo davanti ad un bivio: 'o si va in serie B oppure rischiamo di rifallire', è la nostra preoccupazione che esterniamo in più occasioni. Di conseguenza il nostro apporto alla squadra è diventato ancor più forte creando quel rapporto che dura ancora oggi. Verso dicembre arriva la conferma ai dubbi di tante persone, e la conferma al nostro timore: il presidente Lucchesi dichiara che 'i suoi soci sono scappati' a causa dei debiti e alla presenza di Battini... Ma non era lui che conosceva i conti al centesimo e quindi l’unico che poteva azzardare l’acquisto della società ad agosto? Non era lui che ci aveva detto che sarebbe stato pronto a rischiare il suo patrimonio personale e che Battini era la garanzia?".
"A quel punto Terravision, che da anni è alla finestra, viene fatta entrare nella Carrara holding. La cosa ci stupisce dato che proprio Lucchesi aveva sempre parlato non certo in termini positivi di Terravision quando aveva bussato alla porta di Battini per entrare in società. 'Ci siamo annusati e ci siamo subito piaciuti…' sono le dichiarazioni di Lucchesi. Era impensabile per noi far finta di niente riguardo alle vicende societarie, e anche in questa occasione, passando per i rompiscatole, non siamo stati zitti e lo abbiamo detto rimanendo però sempre dalla parte della squadra e continuandola a spronare e incoraggiare sempre di più".
"Nel frattempo, facendo anche parte del Comitato, continuavamo a denunciare il fatto che le ricapitalizzazioni non venissero effettuate anche se veniva dichiarato l’esatto contrario. Tanti iniziarono a puntare il dito verso il Comitato che, come ribadito più volte, era stato fondato proprio per monitorare la situazione. E così dopo ricapitalizzazioni saltate, diritti di prelazione non esercitati (visto che Lucchesi vendette le quote della Carrara holding e non direttamente dell'Ac Pisa, eludendo così il consenso del Comitato), decidemmo come Comitato di ridare la quota indietro. Anche questo non con poche critiche sebbene fosse la decisione più giusta da prendere".
"A marzo/aprile ricominciano i malumori societari, fatti uscire allo scoperto dai vari componenti dell'Ac Pisa 1909, tutto questo mentre noi continuavamo ad incitare la squadra consapevoli sempre di più che ci stavamo giocando il tutto per tutto e la serie B poteva essere vitale. Lucchesi intanto continua a dire che ha alle spalle un gruppo forte, pronto a rilevare le quote di Terravision. La squadra alla fine conquista la serie B, tutti convinti che i guai sarebbero finiti ed invece, nonostante il passaggio di categoria, le cose prendono un’altra piega".
"Presidenti contro, allenatore contro presidente e così via. A questo punto finalmente iniziano a venire fuori i conti veri della stagione dove si evidenzia che, senza l’entrata in società di Terravision, sarebbe stato molto difficile il nostro prosieguo, dato che hanno versato oltre 1,5 milioni, cifra largamente superiore e non paragonabile a quella versata dal 'gruppo Lucchesi'. A questo punto arriva un’altra scadenza fondamentale per non prendere punti di penalizzazione, di euro 460.000€".
"Terravision dice che sta a Lucchesi saldarla, avendo loro già abbondantemente pagato, ma anche questa scadenza viene assolta da Terravision, che poi, storia odierna, è diventata chiaramente proprietaria al cento per cento, anche se fino alla fine in molti credevano il contrario. Detto questo, chiaramente noi non siamo in grado di valutare le potenzialità economiche e di organizzazione societaria della Britaly Post (Terravision), ma guardiamo solo i fatti, e per ora non gli si può imputare assolutamente niente visto che a pagare sono stati solo loro".
LA CONCLUSIONE. "Adesso ogni cosa ci sembra al suo posto, chi mette i soldi comanda, chi si intende di calcio fa il direttore sportivo, e chi deve allenare fa l’allenatore! Di solito una società funziona così. E dare continuità al gruppo tecnico dello scorso anno ci sembra sicuramente la scelta più giusta e che tutta Pisa sperava. Speriamo di non dover affrontare altri problemi societari per un bel po’ di tempo, ora bisogna appianare tutti quei malumori e tutte quelle fazioni che queste situazioni creano: remiamo tutti dalla stessa parte che ci aspetta finalmente un campionato degno del nostro blasone!".