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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Arezzo - Pisa 2-3: le pagelle | Marconi dominante, Gori decisivo: i nerazzurri volano

Ci sono le firme del centravanti e del portiere sul successo del Pisa. Doppietta e assist per il numero 31, rigore parato sul punteggio di 2-3 dall'estremo difensore: una provincia intera sogna

E' un Pisa che fa emozionare quello che anche ad Arezzo recita la parte della grande squadra, capace di soffrire al cospetto di un'ottima formazione come quella amaranto ma intelligente e spavalda a colpire senza pietà alla minima disattenzione avversaria. La creatura forgiata da Luca D'Angelo insieme alla dirigenza e plasmata attraverso i sacrifici, il sudore e le caratteristiche di ciascun giocatore che compone lo spogliatoio, rispecchia in pieno lo spirito di un'intera provincia che si sta stringendo sempre più attorno ai colori nerazzurri.

Difesa fragile

Pelagotti 6, Sala 6.5, Pelagatti 5.5, Pinto 5.5, Luciani 6, Serrotti 6.5, Foglia 6, Buglio 6, Belloni 6.5, Cutolo 6 (dal 76' Rolando sv), Brunori 6.5. 

All. Dal Canto 6.5: l'Arezzo è una squadra viva, pimpante, frizzante, che gioca un calcio piacevole e con un'identità ben precisa. Il percorso intrapreso dall'ex allenatore della Primavera della Juventus a luglio ha toccato il suo punto più alto probabilmente proprio nella gara contro il Pisa. Belle trame, intensità nelle giocate, cattiveria e intelligenza nel sentire i diversi momenti della partita e tentare il colpo decisivo. Gli amaranto però pagano una struttura fisica inferiore rispetto ai nerazzurri e un'esperienza globale decisamente minore: lo si vede dal modo in cui il Pisa affonda nella difesa amaranto sfruttando tutti i suoi punti deboli, e anche dall'incapacità di creare altri pericoli dopo il penalty fallito da Cutolo al 70'. All'Arezzo e al suo allenatore vanno però gli onori delle armi perché mai nessuno, in questa stagione, era riuscito ad impensierire così il Pisa. Nel match di ritorno assisteremo ad una battaglia a tutto campo.

Batticuore infinito

Gori 7: incerto, come mai in questa stagione, in occasione dei due gol amaranto. Respinge corto il tiro di Serrotti e il traversone di Sala, consentendo a Cutolo e Brunori due tap-in semplici. Ma poi sfodera un riflesso mostruoso sul rigore del numero 10 amaranto e blinda un successo pesantissimo.

Lisi 6: nella prima mezz'ora è letteralmente imprendibile. Poi gradualmente l'Arezzo cresce anche dalla sua parte e finisce a difendere senza riuscire quasi più a spingere. Fallo da rigore ingenuo.

Meroni 6.5: tutto sommato tiene botta al cospetto di un attacco che si presentava all'appuntamento con delle credenziali atomiche. Entrami i gol non arrivano dalla sua parte e quando si tratta di spazzare via i pericoli non ci pensa troppo: bravo sia di piede che di testa.

Benedetti 7: leader assoluto della fase difensiva. Dalle sue parti incrociano sia Cutolo che Brunori, ma escono da tutti i duelli con le ossa rotte: di testa, di fisico, di piede, le prende tutte il numero 33.

Birindelli 6: come Lisi dall'altra parte, anche il numero 2 parte con il piede giusto. Ma proprio il piede lo tradisce nell'azione del 2-1 aretino: lo scivolone fortuito apre la strada alla discesa di Sala. Nel finale difende con ordine e intelligenza il vantaggio. (Dal 78' Liotti sv).

Di Quinzio 7: eleganza e freddezza. Il numero 10 si vede a sprazzi nel primo tempo, ma quando inizia ad ondeggiare con la sua caratteristica andatura sincopata con la palla al piede, i grattacapi per la difesa avversaria diventano tantissimi. Suo è l'assist del primo gol di Marconi, e sua è la magia con cui il Pisa mette il timbro sulla vittoria. Una giocata da platee ben più importanti di un playoff di Serie C.

Gucher 7: non ha il dono dell'ubiquità, ma poco ci manca. E' il direttore d'orchestra del gruppo, il punto di riferimento costante di una squadra che gioca sempre più a memoria. Detta i tempi nella metà campo avversaria, sradica palloni e protegge la propria porta negli ultimi 30 metri, come quando sulla linea di porta respinge la botta a colpo sicuro di Sala.

De Vitis 6.5: torna nel suo ruolo naturale di mezzala di centrocampo, e si ritrova ad incrociare la traiettoria con Serrotti, un avversario con l'argento vivo addosso. Cliente rognoso, ma il numero 30 lo tiene a bada con esperienza e furbizia. La forma non è delle migliori e infatti limita al minimo le scorribande in area avversaria. Chiude da centrale e lo fa da signore della difesa.

Minesso 6: meno appariscente rispetto alle partite con la Carrarese. Ma quando decide di giocare nello stretto le sue qualità tecniche sopra la media fanno sempre la differenza. (Dal 63' Izzillo 6: si piazza in mezzo al campo e contribuisce a spezzare le azioni amaranto. Tanta corsa e sacrificio al servizio della squadra).

Masucci 7: un po' come Gucher, anche il bomber tascabile di Baiano (Avellino) lo si trova in ogni zona del campo. Difende davanti all'area di rigore nerazzurra, fa la sponda sulla trequarti avversaria anticipando tutti dall'alto del suo metro e settatancinque, e si conquista un rigore solare sfruttando tutta la sua esperienza e la sua furbizia. (Dal 71' Pesenti 6: dà battaglia su tutto il fronte offensivo per non far respirare la difesa amaranto e si abbassa anche per difendere il risultato).

Marconi 8 (il migliore): semplicemente dominante. Le palle alte sono tutte sue, e quando diciamo tutte intendiamo la totalità. Non perde nessun duello aereo, capisce prima dove cade la sfera: grazie a questa incredibile qualità si fa trovare pronto sul cross di Di Quinzio per il gol del vantaggio, fa la sponda per Masucci in occasione del rigore, lo trasforma con assoluta freddezza e precisione e poi lancia Di Quinzio per il sorpasso finale. Bentornato. (Dal 71' Moscardelli 6: in tanti se lo aspettavano titolare, invece il capitano entra quando il più è fatto. Si piazza sulla trequarti e insieme a Pesenti corre in lungo e in largo per pressare qualsiasi cosa si muova e indossi la maglia amaranto).

All. D'Angelo 7.5: ennesimo capolavoro tattico dell'uomo venuto da Pescara. Riporta De Vitis in mezzo al campo per contrastare con l'esperienza la manovra aretina, e cambia nuovamente la coppia offensiva per la terza volta in questi playoff. Accanto al punto di riferimento Masucci stavolta tocca a Marconi: altra mossa azzeccata in pieno e altro risultato incredibilmente prezioso portato a casa. La striscia di imbattibilità sale a quota 20, le vittorie esterne fra campionato e playoff diventano 12 e la sensazione di avere davanti una squadra formidabile per organizzazione, compattezza, brillantezza, convinzione, orgoglio, umiltà, intelligenza tattica e qualità tecnica è sempre più forte. Vada come vada questo finale di stagione esaltante, al mister, ai suoi giocatori e all'intera società deve essere riconosciuto il grande merito di aver risvegliato la passione di un'intera provincia e di aver ridato pieno vigore all'orgoglio di indossare e tifare la maglia nerazzurra. Domenica 2 giugno Gori e compagni in campo saranno chiamati a completare l'ultima parte del percorso che li separa dalla finalissima: ad accompagnarli ci sarà un'Arena Garibaldi da brividi.

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