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Giovedì, 28 Settembre 2023
Calcio

Cento anni di leggenda: buon compleanno Romeo

Il 27 ottobre 1922 nasceva a Trieste il Presidentissimo Romeo Anconetani

Una leggenda. Senza termini di paragone. Questo è ancora oggi Romeo Anconetani per tutti quelli che hanno a cuore le sorti del Pisa Sporting Club, ma anche per chi all'ombra della Torre ci vive senza lasciarsi travolgere dalla passione per il nerazzurro. Perché il Presidentissimo, nei suoi sedici anni trascorsi a comandare il calcio e le sorti intere della città, si è eretto a paladino senza macchia delle cause dell'antica Repubblica marinara, difendendone interessi e onori al tavolo dei grandi. Senza alcun timore per le istituzioni, dando sempre del 'lei' con rispetto ma guardando negli occhi tutti gli interlocutori.

Il 27 ottobre 1922 nasceva a Trieste Romeo Anconetani, per tutti il Presidentissimo del Pisa Sporting Club, che ha guidato dal 1978 al 1994. Uomo di calcio a trecentossesanta gradi, partito dal nulla e diventato grande con la forza delle intuizioni, delle novità e di un fiuto inarrivabile per gli affari. A Pisa e in tutta la provincia, che Anconetani seppe coinvolgere attivamente attorno alla squadra, basta pronunciarne il nome per far scattare la molla dei ricordi e dei sentimenti che tolgono il fiato: dici 'Romeo' e tutti pensano al vulcanico presidente. Con buona pace di William Shakespeare, di Giulietta, dei Montecchi e dei Capuleti.

Acquistato per circa 300 milioni di lire più come un favore ad alcuni amici che per la reale intenzione di farne un gioiellino, lo Sporting Club sotto la direzione di Anconetani ha vissuto i suoi anni più ruggenti e fulgidi: 1 stagione in Serie C culminata con la leggendaria promozione dopo aver battuto il Catania in casa e vinto a Pagani all'ultima giornata; 9 campionati di B e 6 annate in Serie A, con due salvezze e le 2 Mitropa Cup conquistate. In mezzo a questo percorso l'arrivo all'Arena Garibaldi di tantissimi campioni, sia italiani che stranieri, acquistati a prezzo di saldo e rivenduti a peso d'oro. Alcuni nomi: Diego Simeone, Klaus Berggreen, Wim Kieft, Lamberto Piovanelli, Josè Chamot, Henrik Larsen.

Gli anni del Presidentissimo furono cavalcate a perdifiato verso la gloria, o rincorse esaltanti per raggiungere la permanenza in Serie A. Non mancarono gli screzi con i tifosi, ma a prevalere fu sempre il profondo amore e il rispetto nei confronti di un imprenditore letteralmente privo di rendite personali, che con la sola brillantezza delle innovazioni introdotte con diversi anni di anticipo rispetto a tutto il resto della concorrenza (basti pensare all'Archivio Anconetani, con 40mila schede di altrettanti calciatori visionati dalla squadra di osservatori sparpagliati in tutto il mondo per suo conto; oppure alle prevendite e ai treni speciali messi a disposizione dei tifosi per gli esodi in trasferta), seppe tenere testa alle avversarie nel periodo di massimo splendore del calcio italiano.

Pisa insieme e grazie al suo Presidentissimo ha sognato, ospitando e gareggiando con assi del calibro di Diego Maradona, Marco Van Basten, Michel Platini, Lothar Matthaus, Giovanni Trapattoni, Arrigo Sacchi. E chi più ne ha più ne metta. Quando, nel giugno del 1994, il disperato spareggio di Salerno contro l'Acireale sancì la retrocessione in Serie C, qualcosa si incrinò nell'animo indomito di Romeo. La situazione finanziaria del club era difficile, ma non compromessa come invece venne dipinta nelle settimane precedenti al fallimento dichiarato e quasi imposto dalle stanze dei bottoni.

All'improvviso, chi fino a qualche mese prima stringeva la mano di Romeo ringraziandolo per i favori e il supporto, voltò le spalle al Presidentissimo e alla sua richiesta di aiuto. Facendo rovinare in Eccellenza lo Sporting Club e rendendo Anconetani una sorta di 'paria' del calcio italiano. Soltanto il tempo, galantuomo, ha consentito di riabilitare sul palcoscenico nazionale la sua figura e la sua eccezionale carriera da dirigente. A Pisa, la sua Pisa, la sua città adottiva, nessuno invece ha mai avuto il minimo dubbio sul suo disperato amore per i colori nerazzurri. Per questo ne celebra con commozione e partecipazione il centesimo anniversario della nascita.

Auguri Romeo, ovunque tu sia.

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