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Caso Combine in Eccellenza, Paci (Ponsacco) precisa: "Niente da raccontare, ho semplicemente fornito una prova importante"

L'allenatore dei rossoblù, autore della denuncia assieme al vice Luca Mattei: "Qualora venissero confermate queste combine sarebbe una sconfitta per il calcio"

L'allenatore del Ponsacco Livio Paci, autore, assieme al suo vice Luca Mattei, della denuncia di presunte combine ai danni dei rossoblù nel campionato di Eccellenza, si è concesso ai nostri microfoni in data giovedì 21 aprile, in merito alla questione che sta infuocando il calcio dilettantistico toscano:

"Rispetto a quanto scritto da altre testate giornalistiche - afferma Paci -, ci tengo a precisare che non ho niente da raccontare, in quanto non sono io a parlare ma è un giocatore. Io ho semplicemente portato alla luce una serie di fatti spiacevoli: cosa che in quanto tesserato sono tenuto a fare. Ho denunciato delle presunte combine fatte e delle combine da fare a discapito della squadra che rappresento, ma non sono stato io a dire che, ad esempio, la Cuoiopelli avrebbe preso diecimila euro dal Castelfiorentino: l'ha detto un giocatore del San Miniato Basso ad uno mio, del Ponsacco. Io posso solo dire che la situazione è andata un po' diversa da quello che sta venendo fuori: i due giocatori si erano già sentiti ed erano già state dette determinate cose; io ho semplicemente chiesto al mio giocatore di rifare la telefonata in presenza mia e di Luca Mattei e in quel caso abbiamo deciso di registrarla. Non mi sembra corretto, però, che stia continuando a girare che è Paci che ha raccontato tutto. Paci ha semplicemente fornito un audio di una telefonata, in quanto sospettava ci potessero essere determinate cose perché era da troppe settimane che avvenivano risultati strani. Speravo di non dover mai arrivare a punti del genere. Da quanto detto nell'audio sembra un disegno abbastanza chiaro ed è vero che incalzo il mio giocatore per quello che sapevo, perché mi era arrivato all'orecchio che c'erano dei giocatori del San Miniato Basso che non volevano neanche giocare la partita. Sarà la Procura a chiedere perché non la volevano giocare". 

"Quella di domenica contro il Castelfiorentino - prosegue lo stesso allenatore del Ponsacco - è una partita che andiamo a giocare ma non riteniamo giusto giocare, perché, se i fatti venissero confermati, la squadra che affronteremo non sarebbe dovuta essere allo spareggio. Ci arriveremo arrabbiati, perché ci sarebbe piaciuto giocarla con un po' più di chiarezza, però noi dobbiamo fare il nostro, prendendo spunto e consiglio da alcuni personaggi che sono nella denuncia e dicono che bisogna conquistarsi le vittorie sul campo: cercheremo di farlo, altrimenti non ci saremmo riusciti perché qualcuno, se le combine venissero confermate,  li ha aiutati. Io, da tesserato, ho fornito una prova credo abbastanza importante, dove purtroppo ci sono coinvolte diverse squadre e, qualora venissero confermate queste combine, sarebbe una sconfitta per il calcio. Io non sto né additando, né accusando: sarà la Procura a dimostrare se quello che il giocatore del San Miniato Basso ha detto è vero o se l'è inventato. E non vorrei neanche che passasse il giocatore del San Miniato Basso come l'unico responsabile. I due giocatori che hanno parlato al telefono non sono colpevoli: nel caso di conferma delle combine, sarebbero due giovani vittime di un sistema che è l'ora di cambiare, a livello nazionale. Io non ho niente da raccontare, sto aspettando che la Procura ci ascolti e che venga fatta chiarezza quanto prima".

Ringraziamo Livio Paci per la disponibilità.

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