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Giovedì, 28 Settembre 2023
Calcio

Verso Pisa-Benevento, la promessa di D'Angelo: "Sabato vinciamo noi insieme alla nostra gente"

La chiamata alle armi è stata raccolta dal pubblico pisano: per la sfida di sabato 21 maggio sono esauriti i settori di Curva Nord, gradinata e tribuna inferiore

Determinazione, lucidità e anche tanta voglia di rivalsa dopo una gara sfortunata, nella quale la dea bendata ha strizzato l'occhio soltanto agli avversari. "Sabato, nel nostro stadio, vinciamo noi. Accompagnati dai ragazzi dell'Arena Garibaldi": le parole pronunciate da Luca D'Angelo al termine della semifinale playoff di andata, persa di misura a Benevento, suonano come una promessa e una chiamata alle armi. Il Pisa ha bisogno della sua gente per ribaltare l'1-0 firmato da Lapadula quasi allo scadere. E il popolo nerazzurro ha risposto in massa e si farà trovare pronto sabato 21 maggio, quando alle 18 ci sarà il fischio d'inizio della gara di ritorno.

Verso il sold out

In appena un pomeriggio di vendita libera, dopo la fase di prelazione, tre settori su quattro dell'Arena Garibaldi sono andati esauriti: posti terminati in Curva Nord, gradinata e tribuna inferiore. Per il momento i sostenitori nerazzurri che assisteranno alla sfida di sabato sono circa 8.500: restano da vendere ancora 500 tagliandi di tribuna superiore per raggiungere il traguardo del tutto esaurito. Anche il settore ospiti va verso questo obiettivo: dei 900 posti a disposizione in Curva Sud, già 700 sono stati occupati dalla tifoseria sannita. Un colpo d'occhio che non si vedeva da tempo nello stadio pisano, dove il massimo delle presenze in questa stagione è stato registrato in occasione del big match contro la Cremonese, quando ad assistere al 3-0 dei nerazzurri furono circa 7.400 persone.

Nell'ambiente nerazzurro c'è la consapevolezza di sfidare un avversario di rango, costruito per vincere il campionato e volare verso la Serie A. Capace di battere gli avversari, prima l'Ascoli nel turno preliminare e poi il Pisa due giorni fa, con una sola azione pericolosa nell'arco di 90 minuti. Ma c'è anche la certezza di poter ribaltare l'esito della sfida potendo contare sul 'fattore Arena' e su un ruolino di marcia casalingo che, mai come quest'anno, ha fatto registrare numeri da capogiro. Il tecnico nerazzurro crede alla possibilità di battere il Benevento, insieme a tutti i suoi giocatori: al termine della sfida, quando con i compagni è andato a salutare i tifosi arrivati da Pisa, Maxime Leverbe ha urlato tutta la sua determinazione. "Vinciamo noi! Al ritorno vinciamo noi!" sono state le parole del difensore francese rivolte allo spicchio del Vigorito popolato dai pisani.

Il compito che attende lo Sporting Club, paradossalmente, è parecchio semplice. Attenzione: non facile, proprio per il lignaggio dell'avversario. Per approdare alla finalissima serve una vittoria. Con qualsiasi scarto: è sufficiente anche restituire ai giallorossi l'1-0 di martedì scorso per poter festeggiare, in virtù del terzo posto della stagione regolare che ha consegnato a Birindelli e compagni questo grande vantaggio. Ci sarà da lottare su tutti i palloni e stringere i denti per ovviare alle assenze, ma arrivati a questo punto della stagione più della condizione fisica e dei tatticismi, contano le motivazioni.

Ad ogni modo Luca D'Angelo dovrà fare i conti con una difesa ridotta all'osso: durante la gara di martedì si è fermato anche De Vitis per un problema muscolare al polpaccio destro. In queste ore lo staff medico nerazzurro sta facendo i salti mortali per recuperarne la condizione e rimetterlo a disposizione del tecnico, al pari dell'islandese Hjortur Hermannsson. La tendinite che lo ha bloccato dopo la partita col Frosinone è in via di guarigione, ma per capire se potrà partire titolare o soltanto sedersi in panchina bisognerà attendere l'immediata vigilia del match. Se nessuno dei due riuscirre a scendere in campo dal 1', D'Angelo dovrà adattare un altro elemento della rosa nel ruolo di spalla di Leverbe. A Benevento ha svolto egregiamente questo compito Samuele Birindelli, ma potrebbe scalare in questa posizione anche Idrissa Tourè, lasciando così il terzino libero di sprigionare tutta la sua potenza sulla fascia in appoggio alla manovra offensiva.

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