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Calcio

L'illusione, le lacrime, gli applausi: giù il cappello di fronte al Pisa

La partita conclusiva dei playoff è stata lo specchio fedele di un'intera stagione. Nonostante la sconfitta, squadra e tifosi sono una cosa sola

Ci abbiamo creduto tutti. Ci siamo stretti attorno a quella maglia e a quei colori che fin da bambini ci fanno emozionare e ci fanno sognare. Ci siamo abbracciati, abbiamo esultato, abbiamo sperato in un miracolo quando tutto sembrava perduto. Abbiamo inseguito un miracolo. E ci siamo svegliati bruscamente al termine di una partita lunghissima, sofferta, specchio fedele di un'intera stagione. Consapevoli che il bel sogno almeno per un altro anno, il trentaduesimo, dovrà rimanere chiuso nel cassetto e nel cuore. Ma gli applausi scroscianti uniti alle lacrime degli oltre 15mila presenti sugli spalti e dei giocatori in campo sono la dimostrazione che Pisa e il Pisa sanno superare delusioni e sconfitte con una dignità unica. E sono la base da cui ripartire per costruire l'avventura del prossimo campionato, il quarto consecutivo in Serie B.

Il riassunto di una stagione

La partenza a razzo, il parziale della sfida di andata ribaltato dopo appena nove minuti, il tripudio incredulo di uno stadio gremito all'inverosimile. Poi, un po' con la fortuna un po' con la bravura, gli avversari che tornano sotto e a una manciata di minuti dal fischio finale trovano il pareggio. Con la forza dei nervi e di uno spirito ineguagliabile arriva il nuovo vantaggio, quello che riavvicina il sogno. Ma la benzina nelle gambe è finita e si spegne così anche il sogno, che diventa un'illusione di fronte ai festeggiamenti degli avversari. L'atto conclusivo del campionato di Serie B è stato lo specchio fedele di una stagione intera, nella quale il Pisa con organizzazione, talento, agonismo, tattica, ha battagliato colpo su colpo contro avversari spesso meglio attrezzati. Senza mai cedere di un millimetro. E riscuotendo un credito meraviglioso dalla propria gente.

Quella che ieri sera ha riportato le lancette dell'orologio a un'epoca passata, mostrando un colpo d'occhio eccezionale: l'Arena Garibaldi gremita in ogni ordine di posto ha fatto il giro del mondo. Così come tutti hanno potuto apprezzare il tributo denso di pathos che è stato offerto alla squadra, a mister D'Angelo e alla società. In tribuna era seduto Alexander Knaster, gomito a gomito con Giuseppe Corrado: anche lui si è fatto trascinare dall'atmosfera, dal suo pubblico e dalla sua squadra, esultando come un pazzo ai gol siglati dai nerazzurri. Il suo entusiasmo irrefrenabile è la garanzia di un futuro che, nonostante la delusione di ieri sera, rimane foriero di soddisfazioni. Ci sono le partite sul restyling dell'Arena Garibaldi e sulla realizzazione del centro sportivo a Gagno da giocare e portare a termine. Il Comune farà la sua parte, è a completa disposizione della società, che intende portare a termine i due progetti per garantire a Pisa e al Pisa una dimensione nazionale.

Il futuro di mister D'Angelo

L'artefice principale del sogno sfiorato e cullato per un'intera stagione è il tecnico: Luca D'Angelo. Il suo lavoro, partito in sordina quattro anni fa sulle ceneri di una stagione deludente in Serie C, ha portato a costruire un gruppo granitico forgiato sulla cultura del lavoro, dello spirito di sacrificio e del senso di appartenza alla maglia e alla tifoseria. Il tributo che tutta l'Arena Garibaldi gli ha offerto ieri, al termine della finale, è stato da brivido. Un coro e un applauso scrosciante per ribadire che Pisa sa apprezzare gli uomini onesti e schietti, ancor prima dei grandi professionisti. Ma qual è il futuro del tecnico pescarese? A livello contrattuale D'Angelo ha ancora un anno, il suo accordo scadrà il 30 giugno del 2023. Dopo alcuni giorni di meritato riposo, D'Angelo si metterà al tavolino con la dirigenza per confrontarsi serenamente sui prossimi passi.

A caldo, ieri sera, ha dichiarato: "Il Monza è stato più cinico di noi. Ha capitalizzato meglio le occasioni avute. Nei novanta minuti, francamente, ero convinto di poterla vincere e chiudere il discorso promozione. Abbiamo avuto diverse palle gol, la traversa di Puscas grida ancora vendetta perché a quel punto, probabilmente, la sfida avrebbe preso un'inerzia completamente diversa. Nei minuti regolamentari siamo andati più vicini alla promozione noi del Monza. Poi nei tempi supplementari, come spesso accade, ha avuto la meglio la squadra che ha segnato per prima".

"La stagione rimane comunque da incorniciare e ricordare - ha concluso - sono convinto che nel corso degli anni tutti quanti apprezzeremo ancora meglio tutto il buono che abbiamo fatto. Siamo arrivati a due soli punti dalla promozione diretta e a centimetri dalla vittoria nei playoff. La gente lo ha capito, e non posso che ringraziarli con il cuore in mano. Anche stasera ci hanno riservato un'atmosfera e un tributo finale da brividi. Con questa tifoseria e con la base sportiva di cui disponiamo, sono sicuro che la Serie A è soltanto rimandata. Io ho un anno di contratto: dopo alcuni giorni di riposo mi confronterò serenamente con la dirigenza per pianificare il futuro. Io a Pisa sto benissimo, è il mio posto".

Il commento del sindaco

"Stamani ci siamo svegliati con l’amaro in bocca, il calcio è così. Ma il popolo pisano ha saputo reagire con grande dignità a sconfitte sportive ben peggiori di questa": il sindaco Michele Conti affida alla propria pagina Facebook le riflessioni del giorno dopo. "Si può programmare il futuro con tranquillità, non è poco: in altri periodi, alla sconfitta sportiva hanno seguito periodi di angosciante incertezza, con fallimenti o società che scappavano. Pisa oggi può contare su una società solida guidata dal Presidente Corrado e dal suo staff, a cui dobbiamo molto, e rinforzata da Knaster che ci dà garanzia di concretezza. Ripartiamo da qui". E conclude: "E ripartiamo, come sempre, dall’orgoglio del popolo pisano che anche ieri ha dimostrato all’Italia intera che la passione e l’attaccamento ai colori della propria città vanno al di là della categoria".

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