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Luca D'Angelo si (ri)presenta: "Pisa è casa. Non potevo dire di no"

Il tecnico abruzzese si appresta a vivere il suo secondo percorso in nerazzurro dopo l'esonero di Rolando Maran

Emozione, entusiasmo e tanto senso pratico. Il secondo corso di Luca D'Angelo sulla panchina del Pisa Sporting Club prende il via all'insegna di questi tre pilastri, con l'allenatore abruzzese e i dirigenti Claudio Chiellini e Giovanni Corrado visibilimente euforici. Dopo l'esonero di Rolando Maran la squadra è stata affidata nuovamente al tecnico che, dal 2018 al 2022, è stato protagonista e autore dei migliori risultati dello Sporting Club degli ultimi 32 anni. "A Luca diciamo 'benvenuto', perché oggi si apre a tutti gli effetti un nuovo percorso. Si tratta di un vero 'giorno zero' dal quale deve partire la strada della squadra e di tutta la società" ammette il diggì Giovanni Corrado.

"Sarebbe da ipocriti negare il legame affettivo, profondo, che nel corso degli anni tutto il club ha costruito con Luca - prosegue Corrado - ma ci tengo a precisare che oggi inauguriamo un nuovo corso tecnico. Tutto ciò che insieme abbiamo realizzato resta nella storia della società e nei cuori di tutti i tifosi: con la finale persa lo scorso 29 maggio quel percorso è terminato. In estate abbiamo dato il via a un nuovo progetto, del quale inizialmente avevamo deciso di comune accordo che mister D'Angelo non avrebbe fatto parte. E' stata una scelta sofferta, ma condivisa da tutte le parti. Purtroppo la decisione di affidare lo sviluppo della rosa a Rolando Maran non ha portato i frutti sperati. I miglioramenti sono stati troppo lenti e, dopo la sfida di Venezia, ci siamo resi conto di non poter concedere altro tempo. Serviva una sterzata e abbiamo pensato immediatamente a Luca".

Il direttore generale continua: "Luca D'Angelo dal primo luglio avrebbe potuto lanciarsi in una nuova avventura. Non è vero che fosse 'prigioniero' del contratto che aveva con il Pisa. Nessuno, da quando siamo arrivati a dirigere la società, ha mai vissuto questa condizione. Semplicemente, nonostante avesse ricevuto numerose proposte, Luca non ha voluto accettare. Quando domenica scorsa si è presentata la possibilità di ritornare a Pisa, invece, non ha avuto esitazioni: lo ringraziamo per questo. Il suo contratto è stato prolungato fino al 30 giugno 2024".

Il direttore sportivo Claudio Chiellini gli fa eco: "Dopo la batosta psicologica della finale persa avevamo tutti bisogno di resettare e avviare un nuovo progetto. Inizialmente avevamo fatto la valutazione di dare un segnale di discontinuità affidando l'incarico a Rolando Maran, ma purtroppo il percorso ha presentato delle difficoltà complesse da superare e risolvere. Abbiamo dovuto prendere una decisione sofferta, ma necessaria: abbiamo avuto la sensazione di non riuscire a superare le problematiche con lui in panchina e per questo abbiamo deciso di riproporre l'incarico a mister D'Angelo. Ci tengo comunque a ringraziare, a nome di tutto il club, Rolando Maran e il suo staff per la professionalità e la passione con cui hanno condotto il lavoro fino a pochi giorni fa. Sono certo che una parte dei frutti che raccoglieremo nelle prossime settimane porterà anche la sua firma".

"Pisa è come il Real Madrid"

Luca D'Angelo non nasconde tutta l'emozione del ritorno: "Prima di tutto anche io intendo ringraziare Rolando Maran e il suo staff per il lavoro svolto. Ho trovato una rosa allenata, dedita alla cultura del lavoro e molto professionale. Inoltre sul piano fisico tutti i giocatori stanno molto bene: questo significa che la preparazione è stata svolta in modo ottimale. Ma non ne avevo dubbi". "Sono veramente felice di trovarmi di nuovo qua - va avanti il tecnico nerazzurro - per me il Pisa equivale al Real Madrid. Non lo dico per piaggeria: questa città, questa società, questo ambiente per me sono il top in ambito professionale e umano. Le strade a giugno si erano separate perché tutti, in effetti, avevamo bisogno di tirare una riga con i risultati ottenuti fino a qualche settimana prima".

Il tecnico pescarese si ritrova fra le mani una rosa inchiodata all'ultimo posto in classifica e ancora a secco di vittorie, ma non ha dubbi: "Ci attende un lavoro duro e faticoso, ma lo sarebbe stato anche se il Pisa fosse stato primo. Ci rimbocchiamo le maniche e iniziamo a sudare per migliorare la situazione, pensando di partita in partita con la convinzione di poter essere fastidiosi per tutti gli avversari. Per risalire in classifica non serve un miracolo, quelle cose lasciamole a chi le sa fare. Io conosco soltanto il metodo del lavoro, ma sono sereno: la rosa è fortissima, tutti i ragazzi sono molto disponibili e desiderosi di dare una mano. Qualcuno, soprattutto tra chi è arrivato dall'estero, deve accelerare il processo di comprensione della Serie B. Ma in linea generale questa squadra non merita minimanente l'ultimo posto in classifica".

A San Piero da qualche giorno si è rivisto Robert Gucher, che ha ottenuto il permesso di tornare ad allenarsi nelle strutture societarie, ma riguardo al suo futuro non ci sono dubbi: "Resterà fuori rosa - specifica Giovanni Corrado - abbiamo fatto una scelta precisa d'estate e in questo Pisa non c'è spazio per Gucher. I rapporti personali e umani con Robert restano intatti, ma sul piano sportivo lui è libero di trovare una nuova squadra: a gennaio riceverà molte offerte e sono sicuro che ci sarà quella che farà al caso suo". Poi riprende la parola D'Angelo: "Ho a disposizione molti giocatori tecnicamente sopra la media dalla trequarti in su. Penso ai vari Tramoni, Gliozzi, Morutan, Sibilli, Mastinu, Masucci. C'è la possibilità di sviluppare idee tattiche differenti rispetto a quelle che hanno caratterizzato il percorso degli ultimi quattro anni. In questi giorni ci lavoreremo: devo adattare i miei principi alle qualità dei giocatori di cui dispongo".

La chiusura della presentazione è riservata all'aspetto puramente emotivo: "Chiedo alla gente di Pisa di stare vicina alla squadra. Il gruppo è composto da professionisti seri e uomini dai grandi valori. La vecchia guardia mi ha sottolineato il grande spirito di sacrificio che anima anche tutti i nuovi arrivati: tutti stanno malissimo per la situazione che si è creata da inizio stagione e l'unico obiettivo è risalire la china e cancellare malumori e critiche. Vogliamo riportare il sorriso sulla bocca di tutti e c'è bisogno di remare tutti verso questa direzione. Knaster a giugno mi ha salutato con parole dense di affetto personale e stima professionale. E' stato il primo a darmi il benvenuto con parole altrettanto toccanti. Siamo pronti a dare battaglia con la consapevolezza di non dover fare paragoni con quanto ottenuto nelle scorse annate. Ogni campionato è diverso dagli altri. Non cerco riconoscenza: per quella ci sarà tempo quando sarò andato in pensione. Adesso chiedo soltanto sostegno alla squadra: se c'è da criticare, fatelo con me che prende le decisioni".

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