Processo plusvalenze, il Pisa S.C. festeggia: il tribunale federale proscioglie tutti
Il primo grado della giustizia sportiva si conclude con l'assoluzione piena di tutti i club e dirigenti coinvolti
Tutti prosciolti. Appuntamento al secondo grado di giudizio se, come appare probabile, la Procura federale deciderà di presentare ricorso. Il primo grado del processo sulle plusvalenze fittizie, che coinvolge 11 società italiane (tra cui ul Pisa) e 59 dirigenti. Tra questi ci sono anche Giuseppe e Giovanni Corrado insieme a diversi dei quadri della gestione Ricci e praticamente l'intero quartier generale della proprietà targata Knaster, compreso l'imprenditore americano. Dopo aver incassato la richiesta di un'ammenda di 90mila euro e una serie di inibizioni, per le figure dirigenziali, dai 10 ai 6 mesi, il Pisa Sporting Club attendeva il verdetto del Tribunale federale.
La sentenza è arrivata nel pomeriggio di venerdì 15 aprile ed è un'ottima notizia: tutti prosciolti dalle accuse e cancellata anche la multa. In pratica il tribunale ha accolto in pieno le memorie difensive presentate, nel caso specifico della società nerazzurra, dallo studio legale guidato dall'avvocato Mattia Grassani: non esiste un algoritmo o una formula scientifica a cui ricondurre una valutazione univoca dei calciatori. Tradotto: il prezzo lo fanno la parte venditrice e quella acquirente. Tra qualche giorno verranno rese note anche le motivazioni della sentenza e a quel punto l'accusa valuterà se fare ricorso e approdare così al secondo grado di giudizio presso la Corte Sportiva d’Appello e, eventualmente, anche al Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni, ultimo grado di giustizia sportiva