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Si chiude la tappa del Mondo di scherma paralimpica: appuntamento al 2020

Oltre alla conferma della campionessa, la squadra italiana ha raccolto anche un argento e due bronzi

Una quattro giorni che ha portato nuovamente Pisa alla ribalta delle cronache internazionali: la tappa di Coppa del Mondo di scherma paralimpica si è svolta per il quinto anno consecutivo in città, dimostrando la sensibilità che si vive all'ombra della Torre per il turismo sportivo accessibile. L'organizzazione ormai rodata è stata della Us Pisascherma, la società pisana che cinque anni fa si è presa l'onore, ma anche l'onere, di mettere in piedi la tappa italiana di qualificazione olimpionica. C'è stato poi l'appoggio economico e logistico della Società della Salute, dell'amministrazione comunale e dell'Università di Pisa.

"Organizzare una competizione di scherma non è mai facile, ancora di più se è destinata ad atleti disabili e rappresenta una prova di qualificazione per le paralimpiadi - dichiara Giovanni Calabrò, presidente U.S. Pisascherma - la macchina organizzativa è stata quindi complessa ma oggi, a manifestazione chiusa, possiamo dire che ha funzionato tutto alla perfezione. Questo grazie al contributo di tutti, in primis al Pisascherma che ne è stato il motore ma anche al volontariato, alla Croce Rossa Italiana, alla Società della Salute e ovviamente al Comune di Pisa e all'Università, senza dimenticare i nostri sponsor storici Fondazione Pisa e Cetilar. I numeri sono stati notevolmente più grandi rispetto agli altri anni, proprio per il fatto che si trattava di una prova valida per le qualificazioni per Tokyo 2020. Abbiamo avuto a Pisa atleti da più nazioni che nel recente Mondiale. Siamo soddisfatti e orgogliosi, e rinnoviamo la nostra disponibilità alla Federazione anche per il futuro".

Gli atleti quest'anno sono stati oltre 450, rappresentativi di 32 nazioni, che hanno occupato tre grandi hotel in città. Le gare si sono svolte al Palacus che per dimensioni e posizione ben si presta a questo tipo di eventi, mentre gli atleti della squadra italiana si sono trovati in ritiro al Centro Coni di Tirrenia, come ormai da consuetudine. Quest'anno la manifestazione ha visto crescere anche la partecipazione di pubblico locale, complice la crescita mediatica dell'evento grazie anche alla grande personalità di Bebe Vio e al coinvolgimento delle scuole.

Dal punto di vista sportivo gli azzurri hanno portato a casa un oro, un argento e due bronzi. Il posto più alto del podio è stato conquistato nel fioretto dall'attesissima Bebe Vio che non ha lasciato spazio ad equivoci di sorta: è lei la più forte del mondo e ogni volta lo dimostra con professionalità e determinazione.

Nella sciabola argento per Alessio Sarri e bronzo per Edoardo Jordan. Nell'ultima giornata di gare è arrivato il terzo posto nella gara di fioretto maschile a squadre, portate in dote dalla Nazionale azzurra composta da Matteo Betti, Emanuele Lambertini e Gianmarco Paolucci. Eccellenza toscana anche nella preparazione atletica: ct del fioretto e della spada sono infatti i pisani Simone Vanni e Francesco Martinelli, per la sciabola il livornese Marco Ciari.

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