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Festa per la B, ubriachi di Pisa, Gattuso: "Voglio restare"

Tifosi scatenati all'aeroporto 'Galilei' per l'arrivo della squadra, poi all'Arena invasione e festa con gli interventi di Gattuso e Lucchesi

Un entusiasmo ai limiti della follia ha travolto la città nel post partita di Foggia-Pisa. Strade inondate di persone, caroselli e festeggiamenti. Mancava però un particolare: il contatto con la squadra, l'omaggio dei tifosi a chi ha fatto la storia. L'agognato saluto è arrivato solo a tarda notte, ma con esso sono arrivate anche altre buone notize. Belle intenzioni, ma soprattutto parole di impegni importanti da parte dei due uomini più sanguigni ed artefici della stagione sportiva nerazzurro: Gattuso e Lucchesi.

Erano forse in duemila ad attendere l'arrivo dei nerazzurri all'aeroporto 'Galilei'. La sala arrivi era stracolma, caldissima in tutti i sensi. Cori, salti e applausi incessanti.

Per la via verso il centro carovane e caroselli, bandiere, urla. Tutti all'Arena. Qua ci sono persone che fin dalle 15 si sono vissute tutte le emozioni dell'attesa, della partita, delle lacrime, una volta di più legando la propria vita allo stadio. Oltre 6mila sugli spalti, prima la gara, poi l'attesa. Anche qua entusiasmo alle stelle, si susseguono per ore i cori della curva.
Passa il tempo, e quando stanno per uscire i giocatori scatta l'invasione. Si spalancano le porte di Gradinata e Curva, un'emorragia che in breve fa riempire il campo di persone. La festa è così per circa 1500 tifosi, fra chi va a caccia di foto e chi di souvenir, fra reti della porta, pali, oggetti di allenamento. Chi si bacia, chi si bulla, chi semplicemente è pazzo di gioia. E pure alticcio, per usare un eufemismo.

GUARDA IL VIDEO DELL'INVASIONE

Ci vorrà oltre mezz'ora perché la situazione rientri e possa entrare la squadra per intero. Alle 2 di mattina. Ma è spettacolo. Giro di campo dei giocatori, che poi si raccolgono insieme sotto la curva. L'ormai solito pugno di Gattuso verso i sostenitori nerazzurri. E poi lo stesso allenatore, in una simpatica scenetta, che toglie di mano il microfono allo speaker per fare il suo intervento. E sono parole pesanti, da riportare fedelmente.

"Vi dissi 296 giorni fa - dice il mister rivolgendosi ai tifosi - che volevo una squadra che mangiava l'erba. A tratti ci siamo riusciti, qualche volta no, ma vi dico solo che questo miracolo calcistico è merito di questi ragazzi. Io sono sempre stato coerente con voi, perché la vostra forza, mi ha colpito la vostra coerenza in tutto quello che avete fatto. E mi garba, molto". Ovazione e coro a Gattuso.
Poi la cosa si fa seria: "Tanti di voi non mi conoscono. Io ho avuto una grande fortuna nella vita, di aver giocato in una grande squadra, ero il porta-acqua, correvo per gli altri e ho vinto tanto. Mai peli sulla lingua. E sicuramente... voglio rimanere qua, senza nessun dubbio. E se sono qua, lo devo a Fabrizio Lucchesi. E sicuramente domani ci siederemo a un tavolo a parlare delle problematiche. Io non voglio fare o uno o per l'altro, io penso che per il bene di questa società ci vuole programmazione, non tanti soldi ma persone serie e grande cuore. Grazie di tutto". IL VIDEO DELLA FESTA

Festa per la B ed invasione di campo all'Arena

Tocca a Lucchesi poi incalzare le parole del tecnico: "Sono molto felice perché un anno fa, il 24 agosto, avevo preso degli impegni con la società. Insieme a voi ero arrivato in finale 3 anni fa, in semifinale 2 anni fa, sinceramente era una sfida. Una sfida che volevo vincere, sentivo che si poteva fare. Non sono sazio perché sto già pensando a domani. Io invece parteggio, parteggio per me, e quindi spero da domani di cominciare un lavoro per dare seguito a questa bellissima stagione con tutti questi splendidi ragazzi. Grazie a tutti".

Dopo la sbornia, rileggendo queste parole, più d'un dubbio sul futuro potrebbe nascere. Ma non stasera. Chiude Gattuso: "Io ho giocato vent'anni a livello professionistico, ma quello che abbiamo vissuto oggi è stato dell'umano. Quelle 1000 persone che hanno avuto il coraggio di accompagnarci... e quando dico che il Pisa non è una squadra di calcio, è una fede. Lo dico col cuore in mano, ora festeggiate i ragazzi". E si finisce con il mister lanciato in aria dai suoi giocatori.

Pisa in B: la festa nel centro città (foto T. Fabiani/PisaToday)

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