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Pisa 1909, fidejussione e penalizzazione: "Siamo prigionieri di un sistema perverso"

Il Dg nerazzurro Fabrizio Lucchesi ha confermato la richiesta della procura sportiva di 12 punti ed ha spiegato nei dettagli la vicenda. Il procedimento durerà circa un mese

Un anno e mezzo di squalifica per Lucchesi, in quanto rappresentante legale della società, 50mila euro di multa e 12 punti di penalizzazione. Questo è quanto ha chiesto il procuratore federale Palazzi per il Pisa 1909 per la vicenda della fidejussione inefficace. Una vicenda dai profili complessi ed in buona parte oscuri, con la Procura, quella penale, che indaga insieme alla stessa banca, la Bnl, a livello interno.

Nella conferenza stampa di oggi, 15 aprile, è lo stesso Lucchesi a raccontare sia come si è svolta l'udienza di ieri a Roma al tribunale federale, sia di cosa si tratta nel dettaglio l'intera vicenda. C'è comunque fiducia nel buon esito della procedura. Il primo verdetto è atteso per l'inizio della prossima settimana, per quanto è già stato annunciato ricorso. Si andrà fino al terzo grado di giudizio, per quindi finire fra circa un mese.

"Siamo entrati in aula non per un illecito, ma per una 'non sufficiente vigilanza'. Andava tutto bene fino alla requisitoria di Palazzi, dove ha chiesto quello che ha chiesto. Pensavamo ad un errore. Ha detto che data la natura afflittiva della pena, 12 punti erano calcolati per non far andare il Pisa ai playoff. E' una follia. Il tribunale si è preso alcuni giorni per deliberare. Possiamo già dire che faremo ricorso ed andremo fino in fondo. Sono abituato a rispettare le regole, le sentenze si rispettano, ma qua siamo di fronte ad una richiesta dell'accusa e posso dire che una cosa così non la accetto, sono indignato. Siamo chiari da subito: vogliamo la penalizzazione 0 e le scuse".

Durissimo quindi il giudizio di Lucchesi. Non parla mai di intenzionalità o volontà persecutorie, ma di "un'attività fatta per dare fastidio. Sono fatti. La richiesta è vessatoria". E' presto per capire che cosa potrà contenere la sentenza. "Qualcosa ci daranno - continua il Dg - non possono perdere la faccia, sono tutti della stessa mamma. Qualcuno spera che ci destabilizziamo, è normale. Ci sta. Ma noi reggeremo".

IL CASO FIDEJUSSIONE. Lucchesi spiega come è nata la vicenda. "Ad ottobre, con il ritardo che ha portato alla penalità di 1 punto, Battini consegnò la fidejussione per l'iscrizione al campionato. Poi fu ritirata e sostituita da 2, una del Battini per il 19% ed una nostra dell'81% dei 400mila euro previsti. Una volta presentate la Lega le ha controllate e ci ha scritto che erano valide e verificate, autorizzando così al cambio. La Bnl ha così mandato la polizza alla Lega".

Fin qui tutto bene. Nella ricostruzione Lucchesi spiega che "dato che i nostri costi aziendali sono inferiori ai 2 milioni è possibile richiedere la riduzione della fidejussione. Quindi, per avere la garanzia, si può pagare meno: più è alta la cifra della fidejussione e più si paga la banca. Ho fatto quindi come ogni buon amministratore, ho chiesto la riduzione per risparmiare. E' un'attività virtuosa che la Lega riconosce. La Lega così chiede la riduzione per conto dell'Ac Pisa, da 400mila euro a 350. Sono stati così riaperti i cassetti e si è scoperto che eravamo coinvolti. Praticamente è merito nostro se è emerso il problema".

Ma coinvolti in cosa? In una truffa perpetrata da dipendenti infedeli della banca, che hanno emesso fidejussioni dall'interno senza poi registrarle, intascando quanto pagato per il loro costo. "La nostra polizza dell'81% - spiega Lucchesi - è una delle 230 scoperte al momento, un caso molto grosso dove indagano 3 procure della Repubblica e la Bnl a livello interno. Fra l'altro la legge dice che la banca è comunque responsabile, che in caso di escussione pagherebbe lei per poi rivalersi sul dipendente. In tutto questo come si fa a chiedere responsabilità al Pisa? Doveva controllare i dipendenti della banca?".

L'ERRORE. Lucchesi racconta anche un retroscena del caso, che poteva far credere alla non presentazione della nuova fidejussione da parte del Pisa. "Nel registro della Lega non c'era registrata la ricevuta della fidejussione. Eravamo preparati però. Fabrizio, facendo un atto illegale, ha chiesto alla Dhl (mima il telefono ndr) 'scusi sono un dipendente della Lega, che me la mandate la ricevuta del deposito della busta?', 'Certo dottore, subito'. E noi siamo andati in Lega e fatto vedere il foglio, firmato con la ricevuta dell'impiegato della Lega che aveva ritirato il foglio. Ci hanno chiesto quindi scusa una volta dimostrato il ricevimento".

REAZIONI ED APPELLO. L'ambiente, nonostante tutto, è saldo. "Ho parlato con Gattuso e la squadra - ha detto Lucchesi - e sono più carichi di prima. Ho detto la verità, come sempre, ed ho visto una reazione forte. I giocatori non cercano alibi, parlerà il campo e non saranno distratti da questa vicenda, non ne parleremo finché non sarà finita. Saremo più forti di tutto questo".

"Un richiamo - conclude il Dg - mi sento di farlo alla città ed ai tifosi, ho visto fermento. Va bene protestare, ma va fatto nei modi giusti, dobbiamo essere civili, senza reazioni scomposte. Non dobbiamo cadere nel tranello della confusione. Ne usciremo più compatti. Faremo più del possibile per avere giustizia. Arriverà, servirà solo il tempo per far fare le dovute verifiche".

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