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Martedì, 23 Aprile 2024
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Ac Pisa 1909, Gattuso torna sul college: "Non credo nel progetto, qui non è tutto rose e fiori"

In un delicato momento calcistico, che ha messo in luce le crepe all'interno del Pisa, mister Gennaro Gattuso fa un punto della situazione precisando alcuni aspetti della vicenda

Una settimana dove a Pisa si è parlato più delle vicende extra campo che di quelle legate al calcio giocato, nonostante la squadra si appresti a disputare, domenica 29 maggio, la semifinale di ritorno dei play off, dove arriva forte di un 3-0 casalingo contro il Pordenone. Il seme della discordia, che ha spaccato la società è stato il Pisa Football College, progetto presentato dal patron Petroni, ma mai sposato dal tecnico Gennaro Gattuso che nella consueta conferenza stampa settimanale ha dedicato un’ampia precisazione alla vicenda.

Con la schiettezza che lo contraddistingue, il mister, criticato per la tempistica della nota diramata lunedì scorso dai suoi legali, precisa: “Il mio comunicato deriva dal fatto che son sempre stato abituato a frequentare chi è meglio di me per portare il pane a casa, quindi se vedo qualcosa che non mi è chiaro mi tiro indietro, se sbaglio voglio sbagliare con le mie mani: ho diramato la nota per salvaguardare me, non credo nel progetto Football College, e la legge non ammette ignoranze. Se qualcuno ha pensato che l’ho fatto per il male del Pisa o per scappare, vuol dire che non mi conosce bene: per me parlano i fatti degli ultimi mesi”.

Gattuso prosegue poi parlando del progetto nel dettaglio: “Quando si parla di progetti ci devono essere progetti seri, ma a questo College c’è solo un’iscrizione fatta. Per altro il Pisa ha anche un valido settore giovanile, cinque ragazzi si stanno allenando con la prima squadra da tempo, e loro saranno il futuro, quelli che vestono la maglia nerazzurra, non altri. Con il Football College non si mantiene un club, e quando c’è qualcosa che non è chiaro io taglio subito: spero che anche in futuro ci possa sempre essere chiarezza, perché solo così non succedono le cose che son capitate fino a ora. Ricordatevi che quando si apre la bocca non si parla”.

Conclude poi: “Son venuto qua con umiltà e voglio ringraziare chi mi ha portato, ho vissuto un’esperienza incredibile, e non voglio che un giorno, per tutto quello che ho fatto, si possa dire “ma Gattuso…”: non voglio pensare che se succede qualcosa poi voi, che venite da anni negativi, possiate pensare che ho contribuito al male. Il brutto, quando ci sono queste situazioni, è quando non si dicono le cose: io non dormo la notte per non far parlare la gente e per mettere a posto tutto, non ho fatto solo l’allenatore qua pur non avendo delle quote, ho fatto tutto per passione e perché mi piace questa piazza, quindi quando dico che non è tutto rose e fiori è un dato di fatto, e la piazza non merita altre scelte sbagliate".


 

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