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Il Pisascherma con Irene Bertini e Matteo Iacomoni ai mondiali u20 di fioretto, ma l’Italia non parteciperà. Anche la maestra Vanni nello staff di spada

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

La F.I.E. il maggior organo istituzionale della scherma mondiale ha annunciato a fine febbraio la ferrea intenzione di far disputare i Mondiali Cadetti e Giovani in programma ad aprile al Cairo. I mondiali si faranno ma l’Italia ha deciso di non partecipare all’evento, una scelta difficile che esprime a nostro avviso coraggio e un’attenzione particolare nei confronti dei rischi a cui i ragazzi e tutto lo staff si sarebbero dovuti esporre e affrontare. Dalle parole del neoeletto Presidente federale Paolo Azzi che prendiamo dal sito ufficiale della Federscherma traspare tutto il rammarico e il senso di responsabilità che il suo ruolo richiede: “E' stata una decisione difficile e dolorosa da assumere ma che ha subito mostrato il grande senso di responsabilità del nuovo Consiglio federale. L'Italia, l'Europa e l'intero pianeta stanno affrontando un'emergenza sanitaria senza precedenti che, siamo chiamati ad affrontare singolarmente e come comunità, attingendo al profondo senso di rispetto delle regole e responsabilità dei comportamenti. Inviare una delegazione di atleti under17 ed under20 ad affrontare una competizione così importante, che prevede la presenza ed il confronto con atleti provenienti da ogni parte del Mondo, rappresenta da sempre un motivo di grande stimolo per ciascuno dei protagonisti, per la scherma italiana e per lo sport azzurro. Ma, in questo periodo, assieme al Consiglio federale abbiamo ritenuto che i rischi legati alla salute dei singoli avessero un peso maggiore rispetto al valore agonistico e sportivo legato alla partecipazione della squadra azzurra”. Era dal 1950 che l’Italia non partecipava alla rassegna iridata, e solo questo può far capire quanto questa decisione porti con sé dispiacere ma anche preoccupazione per una situazione di estremo pericolo, un rischio che è bene non affrontare soprattutto quando si parla di ragazzi e non di atleti adulti. Questa poteva essere l’edizione che avrebbe visto ben due atleti del Pisascherma ed un tecnico fra le fila dello staff della delegazione azzurra. Sarebbe proprio il caso di dire che l’azzurro avrebbe avuto stavolta una bella sfumatura rossa, come i calzettoni degli atleti pisani in onore alla città di Pisa. La Federazione Italiana Scherma infatti ha deciso di tributare i ragazzi rendendo comunque note le scelte dei commissari tecnici dando loro una piccola soddisfazione che non troverà compimento nell’atto agonistico ma che comunque è una bella consacrazione. Ben due membri dei sei della squadra di fioretto cadetti erano proprio pisani ovvero Irene Bertini classe 2004 e Matteo Iacomoni classe 2005. Due gioielli, due talenti nati e cresciuti nel club di Largo Catallo (Barbaricina) plasmati dalle sapienti mani dei Maestri Elisa Vanni, Veronica Mantovani, Marco Ramacci e Simone Vanni, coadiuvati dagli Istruttori Aimo Benifei e Francesca Calabrò, nonché dal preparatore Luca Bonaguidi. Due fiori all’occhiello per il Pisascherma che hanno vinto tutto quello che c’era da vincere negli U14 e che nella categoria cadetti cominciano ad emergere in modo predominante. Entrambi inseriti nelle liste tecniche degli atleti di interesse nazionale da settembre fanno parte in pianta stabile delle nazionali giovanili che li hanno impegnati nei mesi scorsi in diversi collegiali organizzati dalla Federazione Italiana Scherma. A febbraio si sono resi protagonisti di una bella prestazione al Test Event nazionale di Lignano Sabbiadoro dove la Bertini ha conquistato un bellissimo secondo posto e lo Iacomoni un quinto. Grande la soddisfazione per questa bella opportunità che la F.I.S. e il C.T. azzurro Andrea Cipressa avrebbero voluto concedere loro, ovvero rappresentare i colori italiani nella competizione più importante a livello giovanile: i Campionati del Mondo Cadetti. Ma grandissima soddisfazione anche per la Maestra Elisa Vanni chiamata a seguire le gare di spada. Bel traguardo, che l’avrebbe vista guidare i miglior spadisti di categoria nella competizione più ambita dell’anno, atleti che conosce bene visto che ormai collabora da tempo con la nazionale U20 di spada. La società è comprensibilmente euforica e entusiasta di queste convocazioni che contribuiscono a dare lustro e una sempre maggiore credibilità anche a livello U20, visto che ormai da anni, comunque, il Pisascherma si attesta come leader nazionale nel settore U14 di fioretto. Ma ecco le parole del presidente Giovanni Calabrò: “Siamo contenti e orgogliosi di questa convocazione, avere due atleti in entrambe le squadre, nel fioretto femminile e in quello maschile è un grandissimo risultato. Anche un neofita del settore lo capirebbe. Sono soltanto tre gli atleti prescelti per arma e sesso e noi ne abbiamo uno in entrambi i terzetti. Vi assicuro che la concorrenza è estremamente elevata, entrare in squadra è molto difficile, in Italia per tradizione la qualità tecnica è sempre molto alta soprattutto nel fioretto e lo si vede già nel settore U20. Sono felice per Irene e Matteo anche se purtroppo questa pandemia ha macchiato con un po' di rammarico la loro opportunità di poter vivere appieno questa bella esperienza, e faccio i miei più sinceri complimenti alla Maestra Vanni per l’incarico che le è stato dato a dimostrazione che il Pisascherma se sta crescendo anno dopo anno lo deve sostanzialmente anche alla qualità e all’eccellenza dei nostri maestri”. In modo corale l’intero staff tecnico si esprime così: “Sapevamo che sia Irene che Matteo quest’anno si sarebbero potuti giocare un posto in squadra ma le incertezze erano tante e non solo legate all’inserimento o meno. Gli Europei sono stati annullati e la sicurezza di disputare i Mondiali non c’era, difatti la F.I.S. ha deciso poi di non concorrere. Una volta che la Federazione ha confermato la non partecipazione dell’Italia abbiamo avuto la notizia che i due nostri atleti erano stati selezionati e come capirete siamo tutti estremamente orgogliosi. Siamo dispiaciuti perché consapevoli che “se la sarebbero giocata” ma fermamente convinti che sia stata presa la decisione giusta a tutela di tutti. Alla base del successo nello sport c’è il sacrificio, e gli atleti sanno che una qualità importante è sapersi “rialzare” reagendo sempre alle difficoltà. Siamo sicuri che Irene e Matteo sapranno adattarsi nel modo migliore a questo mix di emozioni fatto di felicità e dispiacere, per farne tesoro e crescere ancora di più. Queste convocazioni fanno bene a tutta la società, ai compagni, al gruppo e ai più piccoli, perché dimostra loro che certi obbiettivi non sono poi così lontani da raggiungere.”
Le foto sono state tratte dai social Federscherma - Bizzi team

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