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Stadi d'avanzamento: alle Officine Garibaldi si fa il punto sull'Arena Garibaldi

Nell'ambito delle celebrazioni dei 110 anni di calcio nerazzurro, l'Associazione Cento ha ospitato il dibattito sullo stadio animato dall'assessore Latrofa e dall'architetto Pavarani

Prima un ippodromo, poi teatro diurno. Arena per il gioco dello sferisterio e luogo di ritrovo dei possidenti Federighi, ricchi imprenditori che fecero dell'attuale zona di Porta a Lucca, nel 1800, una sorta di 'giardino di casa'. Una superficie ancora immacolata, con le abitazioni del centro urbano che erano ancora lontane diverse centinaia di metri, da occupare con un progetto di svago e sportivo arrivato poi – nel 1919 – ad ospitare la casa del Pisa Sporting Club.

Dall'ippodromo all’Arena Garibaldi

"L'ippodromo e le strutture circostanti costruite da Federighi – spiega Fabio Vasarelli, presidente dell'Associazione Cento – vennero ristrutturate da Alessandro Gherardesca, che fra il 1841 e il 1842 ricostruì il teatro completamente in muratura". Nel 1849 le corse dei cavalli vennero definitivamente spostate a San Rossore, e l'Arena Federighi nel 1882 venne intitolata a Giuseppe Garibaldi. Anche la storia del teatro terminò prima del nuovo secolo: nel 1896 venne messa in scena l'ultima opera, prima di passare esclusivamente all'utilizzo sportivo della struttura.

Il 4 maggio 1919 il Pisa Sporting Club disputò la sua prima partita all'Arena. "L'avversario d'onore era il Livorno. Il derby terminò 5-1 per i nerazzurri, ma il primo gol in assoluto nella storia dello stadio pisano porta la firma di un livornese', sottolinea Vasarelli. 'L'impianto venne poi inaugurato qualche mese dopo, il 26 ottobre. E nel 1931 venne costruita la tribuna coperta e l'antistante gradinata grazie al progetto degli architetti Severini e Buoncristiani. Lo stadio venne ridenominato 'Campo Littorio', in pieno rispetto del regime fascista, e inaugurato nuovamente dal re Vittorio Emanuele III e la regina Elena.

Dopo il secondo conflitto mondiale, che obbligò lo stadio ad aprire campo e spalti alle strutture ospedaliere mobili, si procedette alla costruzione della Curva Nord: era il 1960. "Con la promozione in Serie A del 1968 venne ristrutturata la gradinata e costruita la Curva Sud – conclude il presidente dell'associazione – gli ultimi interventi di rilievo sono la costruzione della nuova tribuna coperta, con l'aggiunta della parte superiore; e lo smantellamento della pista di atletica con l'abbassamento del campo e il completamento della seggiolatura fino al vetro di divisione dal terreno di gioco".

L'Arena di oggi e di domani

"Il restyling proposto dal Pisa insieme allo Studio Iotti – Pavarani va nella direzione di riqualificare non soltanto lo stadio, ma anche l'intero quartiere di Porta a Lucca', commenta Raffaele Latrofa, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Pisa. "Le problematiche insorte negli anni con gli eventi sportivi sono grandi, e sotto gli occhi di tutti – prosegue – però è anche doveroso sottolineare che lo stadio è arrivato prima di tutti i palazzi che sorgono nelle immediate vicinanze della struttura. E quindi è obbligatorio, per l'amministrazione comunale, trovare e sostenere una soluzione che migliori la vita dei suoi cittadini e conservi un sito storico eccezionale".

L'assessore illustra quelle che sono le tappe del cronoprogramma dei lavori, spiegando che "al 30 giugno verranno adottate in Consiglio comunale la variante urbanistica e la valutazione ambientale strategica. Sono passaggi vincolanti per portare poi le due questioni al voto in Consiglio, e fissarle in modo definitivo attraverso l'approvazione. Da quel momento in poi lo stadio, nuovo o vecchio che sarà, non si sposterà più dalla sede attuale". Spazio anche per l'inserimento nel protocollo delle aree adibite a parcheggio, sia per le auto che per gli autobus. "L'approvazione in Consiglio arriverà entro gennaio 2020 – specifica Latrofa – e contemporaneamente il Pisa e lo Studio Iotti – Pavarani appronteranno il piano economico finanziario, in modo da ancorare a dati certi lo studio di fattibilità dell'opera". Una volta soddisfatto anche questo passaggio, il Comune conferirà lo stadio ad un fondo creato appositamente, il quale oltre a questi due soggetti conterrà anche Invimit, l'ente che eroga fondi statali per le infrastrutture sportive. Una tabella di marcia scandita e ritmata, che al momento prosegue senza intoppi di rilievo. "Desideriamo donare alla città una struttura aperta, osmotica, ricettiva e non ostruzionistica", sottolinea Marco Pavarani, uno degli architetti dello studio che si è aggiudicato l'onere di dare vita al restyling dell'Arena.

"Il nuovo stadio sarà pienamente calato nella realtà circostante, completamente in sintonia con lo splendido sito storico che sorge a poche centinaia di metri – prosegue – e soprattutto fornirà al quartiere di Porta a Lucca delle soluzioni per la risoluzione dei problemi di traffico. Le cancellate saranno completamente tolte perché il prefiltraggio sarà compreso nella struttura, così come i tornelli". L'unica parte dell'attuale Arena Garibaldi che verrà lasciata intatta sarà la tribuna coperta: l'anello composto dalle due curve e dalla gradinata sarà avvicinato al campo e alla tribuna di diverse decine di metri, in modo da allontanarsi dalle abitazioni di via Bianchi e via Rindi. "La nuova struttura sarà rialzata dal suolo stradale di 5-6 metri, in modo da non ingombrare il traffico nei giorni della partita o degli eventi ospitati all'interno. Ci sarà molto verde su questo basamento, perché la nuova Arena funzionerà anche da nuova piazza, e sotto gli spalti verranno ospitati almeno 400 posti auto e diverse esercizi commerciali”.

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