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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Piacenza - Pisa 3-0: le pagelle | Buschiazzo paga per tutti, male Gucher in mezzo

L'episodio del calcio di rigore più rosso diretto a Buschiazzo pesa come un macigno nell'economia della gara. Buona reazione nerazzurra, ma sul piano della manovra la squadra deve migliorare

Il Pisa esce dalla sfida di Piacenza ridimensionato nel gioco e nella tenuta difensiva, ma non nell'approccio e interpretazione dei 90'. Se è vero che per una buona mezz'ora i nerazzurri hanno sofferto la maggiore frizzantezza avversaria sugli esterni e la capacità di accorciare il campo con maggiore dinamismo, dopo l'episodio che ha di fatto indirizzato l'esito della partita il Pisa ha disputato una discreta prova. Male la fase difensiva fino al gol, provocato da una grave disattenzione e da un palese errore di valutazione di gara. Dopo l'1 a 0 Moscardelli e compagni hanno cercato con carattere e personalità di ricucire lo strappo, sfiorando in due occasioni il colpo del pareggio. Poi, come spesso accade nel calcio, nel migliore momento è arrivata la mazzata da parte degli avversari che ha spento ogni velleità di rimonta.

Raccolto più di quanto seminato

Fumagalli 6.5, Barlocco 6 (dall'88' Cauz sv), Pergreffi 6, Bertoncini 6, Mulas 6, Marotta 6.5 (dal 63' Corradi 6.5), Nicco 6.5, Della Latta 6, Sestu 6.5 (dall'88' Spinozzi sv), Romero 6 (dal 75' Pesenti), Di Molfetta 6.5 (dal 63' Fedato 5.5).

All. Franzini 6.5: il voto è più che altro il riconoscimento al grande lavoro svolto dall'allenatore e dalla dirigenza in sede di mercato. Il Piacenza è uscito rivoluzionato e rinforzato dalla sessione estiva di trattative, e l'allenatore biancorosso è stato bravo a plasmare il gruppo dandogli una precisa identità di gioco e caratteriale, visibile già alla quarta giornata di campionato. Non è un caso che gli emiliani si ritrovino in vetta. E se è vero che la fortuna aiuta gli audaci, ieri contro il Pisa se n'è avuta l'ennesima riprova. Fino al gol del vantaggio il Piacenza si era fatto preferire se non altro per la volontà di creare qualche apprensione al Pisa, anche se Gori non ha dovuto mai sporcarsi i guanti. La dea bendata ha aiutato i biancorossi in occasione dell'episodio che ha svoltato il match: il fallo di Buschiazzo si verifica fuori area, ma non secondo il direttore di gara. Il rigore e l'espulsione diretta del difensore del Pisa incalano la sfida, anche se fino al raddoppio sono proprio gli ospiti a mettere a referto le occasioni migliori. Scampato il pericolo e pescato un altro jolly vincente dal mazzo (ottima la gestione dei cambi), il Piacenza è andato via sul velluto trovando anche il terzo gol. Indubbiamente la strada per l'alchimia vincente è quella giusta.

Ottima reazione, ma troppi campanelli d'allarme

Gori 6: incolpevole sui tre gol subiti, si sporca i guanti soltanto per raccogliere la palla in fondo al sacco. Inoperoso per il resto della partita.

Buschiazzo 5: il centrale uruguaiano paga con il rosso diretto lo svarione del direttore di gara ed un errore di posizionamento e lettura della giocata dell'intera difesa. Prova a rimediare su Di Molfetta, ma finisce soltanto per provocare il fallo. 

Masi 5: in occasione del calcio di rigore si fa attrarre lontano dalla linea difensiva da Romero, spalancando il varco dove si getta Di Molfetta. Sul gol del 3-0 è poco reattivo su Pesenti.

Meroni 5: entra anche lui in uno dei tre gol piacentini, per la precisione il secondo. Non si intende con Masucci, lasciando il corridoio sguarnito per l'accelerazione di Sestu, atterrato giusto prima dell'ingresso in area di rigore. Sulla punizione seguente Corradi sigla il raddoppio.

Liotti 5: anche lui, come il resto della difesa, va in difficoltà nella lettura di alcune azioni biancorosse. Inoltre avrebbe sulla testa la palla del pareggio qualche minuto prima del 2-0 dei padroni di casa, ma da due passi spara clamorosamente alto.

Di Quinzio 5: non pervenuto, D'Angelo lo toglie dalla mischia all'intervallo. (Dal 46' Zammarini 5: non riesce minimamente ad incidere).

Gucher 5: in forte affanno anche lui, fatica ad accendersi. Soffre il palleggio e la pressione degli avversari, finendo per andare fuori giri. (Dal 58' Izzillo 5.5: si presenta con una buona progressione palla al piede, ma è un fuoco di paglia. Come il resto del reparto, anche il numero 8 fatica ad incidere).

Marin 6 (il migliore): spicca per corsa, abnegazione e agonismo nel centrocampo nerazzurro di ieri. Prova a mettere la gamba in ogni contrasto. (Dal 67' Masucci 5.5: compie diversi errori in fase di impostazione, fra cui quello che da il 'la' al 2-0 del Piacenza, ma almeno prova ad essere propositivo in una posizione non sua: quella di mezzala).

Lisi 5: in netto calo rispetto alle precedenti uscite. Stavolta il purosangue della fascia nerazzurra sembra più un pony, costretto soprattutto a difendere a causa di un cliente parecchio scomodo dalla sua parte: Di Molfetta. (Dal 67' Birindelli 5.5: come gli altri subentrati, fatica a lasciare il suo segno sul match).

Marconi 5.5: prova a metterci il fisico e la tecnica, ma in una giornata storta come quella di ieri non riesce a trovare il guizzo vincente. Si perde alla distanza. (Dal 92' Cernigoi sv).

Moscardelli 5.5: il 'Barba' prova a scuotere la squadra dando per primo l'esempio rincorrendo gli avversari anche a metà campo, ma non risulta quasi mai incisivo negli ultimi 25 metri. Avrebbe sul suo sinistro anche il pallone del vantaggio dopo soli 4', ma lo sparacchia a lato. 

All. D'Angelo 5.5: il Pisa spumeggiante della Coppa Italia agostana è soltanto un pallido ricordo al momento. La realtà della Serie C sta presentando un conto abbastanza salato ai nerazzurri: squadre corte, disposte su due linee a protezione della porta, corsa e pochi spazi nei quali sviluppare la manovra. Ieri per mezz'ora il suo Pisa è stato in balia degli avversari, che non hanno fatto niente di trascendentale per metterlo in difficoltà. La difesa è stata troppo incerta in diversi frangenti, assorbendo male il dinamismo emiliano sugli esterni e sbandando in più di un'occasione prima del calcio di rigore. Poi per crca un'ora di gioco, fino al raddoppio, la squadra è uscita fuori grazie ad una reazione più d'orgoglio che di tattica. Con caparbietà e coraggio il Pisa ha sfiorato in due episodi il pareggio, che sarebbe stato meritato alla luce di quanto visto sul terreno di gioco. Al netto dell'eccessiva punizione al fischio finale, però, occorre sottolineare che i nerazzurri devono cambiare qualcosa nella costruzione della manovra. Troppo spesso infatti sia Marconi che Moscardelli sono apparsi isolati e sconnessi dal resto della squadra, costretti ad abbassare il loro raggio d'azione per essere coinvolti nella manovra. E se si allontanano due di questo calibro dalla porta avversaria fare gol diventa un'impresa di difficile realizzazione. Meglio prendere tre sberle nella stessa partita: questi insegnamenti però devono essere messi a frutto.

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