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Pisa 1909: la ricetta per risalire la classifica è crederci tutti insieme

La sconfitta interna con il Cesena ha riaperto il fronte delle critiche alla squadra, alla gestione tecnica e ad alcune scelte della proprietà. I playout però restano a tre sole lunghezze. Martedì a Milano è stato formato il Cda della società

La situazione in casa Pisa è difficile. Anzi, per essere onesti e senza nascondersi, è difficilissima. Gattuso nel post partita di sabato scorso, 8 aprile, non le ha mandate a dire, affermando schiettamente che in questo periodo della stagione la sua squadra "sta facendo schifo".

LA SQUADRA. Come poter dare torto ad un allenatore che in questi 20 mesi trascorsi a Pisa non ha mai lesinato complimenti o autocritiche, talvolta anche molto pesanti, al suo operato. La sua squadra nel girone di ritorno ha ottenuto soltanto due vittorie, ma quel che più preoccupa è che sembra aver improvvisamente ed inspiegabilmente smarrito la cattiveria agonistica che le aveva permesso di trionfare nei playoff della scorsa stagione, e di non naufragare nei sei mesi di incertezza societaria.

Due successi, nove pareggi e tre sconfitte sono un ruolino di marcia che per una squadra che aveva approcciato il girone di ritorno con l’ambizione di centrare la salvezza diretta è molto deludente. Le attenuanti del caso ovviamente ci sono, a partire dalla mancata preparazione estiva. Gran parte dei numerosi problemi di infortuni accusati nel corso della stagione sono figli proprio di questa condizione svantaggiosa. La scarsa tenuta nervosa dello spogliatoio nelle ultime settimane è dovuta alla fortissima pressione a cui i giocatori sono stati sottoposti per l’intera prima metà del campionato. Ma se Gattuso ed i suoi uomini intendono continuare a lottare per salvare la Serie B, anche queste attenuanti devono essere messe da parte, ed il Pisa deve tornare a combattere con il coltello fra i denti sin dalla prossima partita, di nuovo all’Arena Garibaldi, contro l’Avellino.

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IL CAMPIONATO. Lunedi prossimo, 17 aprile, a Pasquetta, il Pisa sfiderà l’Avellino fra le mura amiche in quella che, ancora una volta, si presenta come una grande occasione per invertire la tendenza negativa delle ultime settimane. Probabilmente si tratterà anche dell'ultima spiaggia per i nerazzurri, chiamati ad una mezza impresa nella parte finale del campionato. Dopo aver vinto soltanto due delle prime 14 partite, Manini e compagni dovranno provare a vincerne almeno 4 delle ultime 7 per provare ad agganciare la zona salvezza.

Anche qualora non venisse centrato questo obiettivo, il Pisa ha il dovere di crederci e raggranellare quanti più punti gli sarà possibile, perché nonostante il recente andamento fortemente negativo, la zona playout resta a sole tre lunghezze. I punti per gli uomini di Gattuso sono 32, mentre quelli del Brescia, quartultimo e virtualmente impegnato nello spareggio per non retrocedere con il Vicenza, 35. Il Pisa è in vantaggio negli scontri diretti con i lombardi, per cui questo obiettivo, ancor più della salvezza diretta, ora come ora appare quello più raggiungibile.

Dopo la partita con l’Avellino, che nei prossimi giorni potrebbe subire una pesante penalizzazione in classifica a causa di un nuovo filone della vicenda del calcioscommesse, i nerazzurri andranno a Trapani, sabato 22 aprile. Ed il 25, martedi, ospiteranno la Pro Vercelli. In otto giorni si potrebbe scrivere l’intero destino della stagione del Pisa: per centrare l’obiettivo occorre crederci, tutti insieme, dai giocatori ai tifosi, passando per la proprietà.

LA SOCIETA'. Anche il presidente Corrado nel post gara con il Cesena non si è nascosto dietro alle parole. L’andamento della squadra è deludente, ma la fiducia nel tecnico e nei giocatori resta immutata. Il numero uno nerazzurro ha però sottolineato come in questo periodo della stagione l’aspetto mentale stia penalizzando pesantemente la squadra. "Il Pisa scende in campo terrorizzato - ha spiegato Corrado - ed è un problema che si vede in ogni frangente della partita. Dal passaggio più semplice alla chiusura più facile".

Le difficoltà quindi sono ben visibili anche alla società, che però, a scanso di equivoci, ha tenuto a precisare che anche qualora il risultato sportivo finale mettesse il Pisa di fronte alla retrocessione in Lega Pro, Corrado ed i suoi soci faranno fronte al nuovo campionato con l’ambizione di tornare prontamente in cadetteria. "La retrocessione per il nostro progetto sarebbe una grande delusione ed una forte frenata, ma attueremo un piano funzionale alla categoria". Insomma: niente panico, e sangue freddo, in caso di fallimento sportivo al termine di questa stagione. La società, come aveva garantito l’imprenditore piemontese nel giorno del suo arrivo a Pisa, non retrocederà.

E a conferma dell’assoluta sinergia d’intenti che regna all’interno della proprietà, e della solidità del progetto, ieri è stata resa nota la composizione del consiglio d’amministrazione del club. Nella sede milanese di Magico Pisa, l’assemblea dei soci ha nominato il seguente Cda: Giuseppe Corrado presidente; Vittorio Calissi vice presidente; Giovanni Corrado (delega all’area sportiva), Raffaella Viscardi (delega all’area finanza CFO), Giovanni Polvani, Mirko Paletti e Andrea Madonna consiglieri. Una nomina, quest’ultima, che certifica ulteriormente la volontà della società di radicarsi nel tessuto sociale cittadino e provinciale.

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