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Pisa - Piacenza 2-2: le pagelle | Pesenti implacabile, Di Quinzio imprendibile per un'ora

La formazione di mister D'Angelo sfodera un'altra prestazione superlativa sul piano del gioco, dominando la seconda forza del girone. La sfortuna e gli episodi però continuare a girare contro i nerazzurri

Ancora una grande prestazione, ancora la beffa di un risultato che non rispecchia l'andamento del match e lo sforzo prodotto in campo. Il Pisa gioca, costruisce, concretizza, sbaglia. Il Piacenza resta a guardare, e grazie al primo errore della stagione di Gori e a una topica di arbitro e guardalinee, porta a casa un punto pesantissimo.

Tanta sfortuna

Gori 6: gettare la croce addosso a uno degli elementi più positivi e costanti della stagione nerazzurra sarebbe eccessivo e ingeneroso. Il portiere commette un grave errore in occasione del gol del 2-2 piacentino, ma c'è da sottolineare lo stato d'animo con il quale stava vivendo il secondo tempo, consapevole di aver subito un furto per mano del direttore di gara nell'episodio del calcio di rigore. Decisivo su Barlocco al 92'.

Lisi 6: per 45' è imprendibile. Sfreccia e svernicia qualsiasi avversario si trovi di fronte. Poi finisce la benzina e bada a coprire la sua zona di campo, e lo fa senza sbavature.

Benedetti 6.5: l'errore di Arezzo è alle spalle. Il centrale annulla lo spauracchio Ferrari e mette qualche toppa anche sulle incursioni degli esterni biancorossi.

De Vitis 6.5: altra partita da gigante della difesa. Ogni volta si pensa che non possa fare meglio, e invece stupisce nuovamente. 

Meroni 6: più pimpante e dinamico rispetto alla partita con il Siena. Prende dimestichezza nel ruolo di terzino e non va in sofferenza nonostante la rapidità degli esterni piacentini. (Dal 64' Buschiazzo 6: entra quando ormai la gara è virtualmente chiusa. Positiva la sua concentrazione).

Di Quinzio 6.5: nel primo tempo sembra un alieno. Salta tutti, serve l'assist a Pesenti per il gol dell'1 a 0, smarca Masucci davanti al portiere e con un gioco di prestigio dà il 'la' al contropiede del 2-0. Nel secondo tempo la qualità delle giocate si abbassa perché anche la benzina e le energie nervose sono al limite.

Gucher 6.5: finalmente il vero Gucher, quello visto soltanto a sprazzi nello scorso campionato e nella prima parte di questa stagione. E' un regista illuminato e illuminante. Peccato per l'ammonizione per proteste in occasione del rigore che gli impedirà di giocare ad Alessandria domenica 3 febbraio: era in diffida.

Verna 6.5: il centrocampo del Piacenza ha due elementi muscolari come Porcari e Della Latta, ma il numero 7 nerazzurro non teme la battaglia e ne emerge sempre vincitore con intelligenza e senso tattico. Esce per esaurimento delle forze. (Dal 74' Marin 6: non fa sentire la mancanza di Verna. Anche lui ammonito salterà Alessandria).

Minesso 6: irresistibile con la palla al piede fino all'occasionissima capitatagli in avvio di ripresa. Da trequartista puro sembra essere ancora più incisivo. Anche lui viene sostituito in debito di ossigeno. (Dal 67' Zammarini 5.5: avrebbe qualche buon pallone sulla corsia destra, ma lo gestisce male. Scarsa precisione e poca incisività: peccato).

Masucci 6.5: si presenta con la bordata dal limite che chiama al miracolo Fumagalli dopo un minuto. Poi ci riprova dall'area piccola, ma ancora una volta il portiere ospite compie un miracolo pazzesco. Fraseggi, sponde, scatti: altra partita da manuale del numero 26. (Dal 74' Moscardelli 6: entra in campo quando ormai i compagni non riescono più a pungere in attacco. Lavora e pulisce qualche buon pallone sulla trequarti).

Pesenti 7 (il migliore): si esibisce in una partita strepitosa. La sua presenza in area di rigore suona a morto: tre palloni toccati, due gol e un palo scheggiato. Debutto dal primo minuto migliore non poteva esserci.

All. D'Angelo 6.5: il suo Pisa dal punto di vista del gioco è un'altra squadra rispetto a quella di dicembre e dei mesi precedenti. Bella, dinamica, con le idee chiare, cattiva agonisticamente. L'attacco dell'area avversaria, che era uno dei punti dolenti della prima parte della stagione, adesso avviene sistematicamente con almeno cinque uomini. Emblematica è l'azione del raddoppio, quando il contropiede orchestrato da Minesso e Di Quinzio porta ben cinque nerazzurri a riversarsi con rapidità nella metà campo emiliana. E allora perché in tre partite giocate bene la squadra ha raccolto soltanto 2 punti? Riferendosi alla serata di ieri, è impossibile non citare la pessima direzione del signor Sozza che, incredibilmente, è riuscito a fare peggio anche del signor Camplone in Pisa - Siena. Il rigore assegnato al Piacenza è un abbaglio assoluto, ma ancor più grave è la conduzione di gara globale. Pessima gestione dei cartellini, cattiva comunicazione con i giocatori in campo. La società nei prossimi giorni ha promesso una lettera dura nei confronti della Lega per segnalare i trattamenti ricevuti in campo: è l'ora di farsi sentire.

Un punto che profuma di vittoria

Fumagalli 7.5, Barlocco 5.5, Bertoncini 5, Pergreffi 5, Di Molfetta 6, Nicco 7 (dal 91' Marotta sv), Porcari 5 (dal 53' Corradi 6), Della Latta 6, Sestu 6, Ferrari 5 (dal 79' Sylla sv), Terrani 6 (dal 53' Silva 5.5).

All. Franzini 5.5: quando si gioca così male ma non si perde, è l'annata buona. Il Piacenza si presenta all'Arena Garibaldi con l'autorità della prima in classifica, ma sul prato verde viene dominato dal Pisa fino al gol del 2-2. E per il pareggio finale, al di là dell'errore di Gori, può ringraziare esclusivamente il direttore di gara. Il rigore trasformato prima dell'intervallo risolleva gli emiliani dal treno sotto al quale erano finiti dopo i due gol del Pisa. E l'esultanza finale sotto al settore dei tifosi giunti dall'Emilia è più che giustificata: la squadra di Franzini ha visto i mostri.

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